C'è una verità che i fatti raccontano, più che i numeri, ed è che MotoGP e WorldSBK sono oggi due categorie di livello differente. I piloti delle due classi regine, quella dei prototipi e quella delle derivate di serie, sono fenomenali e livellati verso l'alto da una parte, e - con poche eccezioni - deficitari dall'altra, tanto che a parte tre campioni (Bautista, Rea e Razgatlioglu, che faticherebbero anch'essi nel Motomondiale che conta), gli altri non avrebbero speranze di far bene. Negli ultimi anni sono stati tanti i passaggi di piloti dalla MotoGP alla Superbike, e praticamente nessuno in senso opposto. Un motivo c'è, e non è solo che le due tipologie di moto si guidano in modo totalmente differente.
Toprak Razgatlioglu ai test privati di Jerez 2023 con la Yamaha M1
TEST FALLITO Ci ha provato Toprak Razgatlioglu, uno dei pochi che sembrava (e sembra) avere uno stile di guida e un talento all'altezza della MotoGP, ma probabilmente il fatto di essere legato alla Yamaha gli ha negato il grande salto. Dopo un primo test rovinato dalla pioggia, infatti, il turco, campione 2021 della categoria, ha potuto provare per due giorni la M1 di Quartararo e Morbidelli con risultati che non hanno soddisfatto in primis lui, ma soprattutto la casa giapponese, che gli ha negato il grande salto. E così il turco ha preferito trovare una nuova casa per la prossima stagione, già frustrato dalle 11 vittorie su 12 gare dell'accoppiata Bautista-Ducati nel mondiale di quest'anno, firmando per la BMW. Se avesse fatto il suo test con KTM o Ducati, siamo sicuri che il destino di Toprak sarebbe stato un altro, ma non avremo la controprova, almeno a breve.
WorldSBK Barcellona 2023, Alvaro Bautista (Ducati)
POCHI EX Nella Superbike di oggi gli unici piloti ad avere una discreta esperienza di MotoGP sono Alvaro Bautista, Scott Redding e Danilo Petrucci. Ci sono poi Iker Lecuona, Remy Gardner e Hafizh Syahrin che hanno vissuto sì la top class, ma da comparse. Bautista vanta 3 podi, una pole, un giro veloce e 883 punti raccolti in 9 stagioni, un ottimo pilota che oggi sta dominando la Superbike, riuscendo a far valere il suo minuto fisico e la sua esperienza su campioni navigati della categoria come Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu. Quando ha avuto una moto all'altezza, anche Scott Redding (2 podi, un giro veloce e 323 punti in 5 stagioni di MotoGP) è stato protagonista della categoria ai tempi della Ducati, ma oggi con la BMW è relegato anch'esso a un ruolo di comparsa. Il buon Danilone Petrucci, invece (2 successi in MotoGP, 2 podi, 2 giri veloci e 822 punti raccolti in 10 stagioni), sta facendo bene nel suo anno d'esordio, ma la sua statura e il fatto che corre per un team satellite, ne limitano di parecchio le possibilità.
WorldSBK Mandalika 2023, Toprak Razgatlioglu e Andrea Locatelli (Yamaha)
MOTOGP SUPERIORE In Superbike hanno tra l'altro trovato una nuova dimensione piloti che non hanno avuto una carriera eccelsa nel Motomondiale, come Andrea Locatelli, Xavi Vierge o gli stessi Remy Gardner (comunque campione del mondo Moto2, e senza aver avuto grandi chance di competere in MotoGP non tanto per demeriti suoi) e Iker Lecuona. Ma se potessimo fare un confronto tra i piloti della classe regina e quelli della Superbike su una stessa moto, magari una stradale, non siamo certi che il vantaggio di conoscere a fondo il mezzo tenico darebbe ai piloti WorldSBK un vantaggio decisivo. In effetti un indizio in tal senso lo abbiamo avuto al WDW 2022, quando a tutti i piloti del mondo Ducati è stata data una Panigale V4 praticamente identica a quella che trovate in concessionario. Indovinate un po' com'è finita quella gara? 1° Bagnaia, 2° Marini e 3° Bezzecchi, poi Miller, Bastianini e Martin. 7° ha chiuso un ottimo Axel Bassani (primo pilota Superbike), che si è messo dietro Zarco e Di Giannantonio. In sostanza 8 piloti MotoGP nei primi 9 posti.
MotoGP 2023, Daniel Pedrosa, tester KTM
OCCHIO A CHI INVITI Insomma, sembrano lontani i tempi in cui il pluri campione Superbike, Troy Bayliss, faceva un salto in MotoGP per la fine dell'anno e vinceva la gara di Valencia 2006. Anche se - come accennato - con la moto giusta siamo sicuri che 2-3 piloti saprebbero ben figurare. Per questo motivo l'idea di Alvaro Bautista di invitare Daniel Pedrosa nel WorldSBK ci sembra quantomeno rischiosa, almeno per i contendenti di oggi, mentre sarebbe un ottimo affare per la Dorna. Dani è un fuoriclasse, lo ha dimostrato nei panni di tester KTM, riprendendo in mano una moto in un weekend di gara a Jerez e tornando a casa con una seconda fila in prova, un sesto posto nella sprint e un settimo nella gara lunga. Uno con questa stoffa, se avesse a disposizione una moto vagamente competitiva, può fare sfaceli. Chissà se non lo sapremo presto, d'altra parte Dani non farà per sempre il test driver, e magari dopo il weekend di Jerez, gli è venuta un po' di acquolina in bocca...