"Dopo un anno senza moto da corsa, non è facile recuperare gli automatismi e gestire la velocità con cui arrivano le curve"
Marco Melandri, recentemente ufficializzato pilota Ducati per la stagione 2017 del Mondiale Superbike, era presento a Maggiora per il Motocross delle Nazioni. Il ravennate, grande appassionato di Motocross, è stato uno dei testimonial del nuovo casco Nolan X-502. Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato come è andata con Manuel Puccetti, perché la scelta Ducati, le sue prime impressioni sulla Panigale R SBK e come stanno lavorando per la prossima stagione mondiale.
Ciao Marco, qui a Maggiora per il Motocross delle Nazioni. Siamo in una pista culto ad un evento imperdibile, direi un accoppiata irrinunciabile?
Sicuramente! Fin da bambino sono sempre stato innamorato e appassionatissimo di motocross, quindi non sarei mancato per nessun motivo! Pratico Motocross e mi serve da allenamento. Ultimamente però ho avuto un po’ di problemi ai tendini della mano destra e l’ho un po’ messo da parte. Inoltre collaborerò con Mediaset per fare da inviato per italia 1 ed è un esperienza nuova. Sarei comunque stato qui a vedere la gara, a girare e curiosare! Lavorare con la tv è una nuova esperienza, farò da inviato ai box, non è un lavoro, dai, è un divertimento e spero di farlo discretamente bene! Poi quest’anno ho anche fatto una gara del Campionato italiano MX proprio qui a Maggiora, che per me è un posto magico. Non potevo non esserci!
Eravamo ormai convinti che fossi già in sella alla Kawasaki, invece alla fine è arrivata la notizia di Ducati. Non è andata con il Team Puccetti?
Con Manuel Puccetti non è che non sia andata. E’ arrivata questa proposta da Ducati e per me è stato impossibile resistere, per il fascino del marchio, per la moto che mi ha sempre attirato, per le persone che già conoscevo e che faranno parte della squadra. Tutto questo mi ha convinto di stare in un’ambiente ideale per me, con un team fatto di persone con cui ho già lavorato e che è già rodato.
Manuel quindi sfumato per un pelo. Era quasi fatta?
Sì esatto. Alla fine lui è stato molto concreto con me e ha fatto un grandissimo lavoro, stava preparando un progetto ambizioso e importante, mi è dispiaciuto mollare. Però ho dovuto, sono stato onesto con lui ed ha capito. Comunque lo ringrazio perché con il suo voler fare a tutti i costi mi ha dato tanta fiducia in me stesso.
Sicuramente un Team come il suo ha una grande esperienza sul campo di gara. Il team sarebbe stato nuovo in SBK, ma Puccetti in Supersport ha vinto il Titolo e sta facendo molto bene anche quest’anno. Il suo è un team di riferimento anche per la stessa Kawasaki…
Si esatto, è molto ben visto da Kawasaki e questo è importante. La stessa Kawasaki ha preso con entusiasmo l’idea che corressi con Puccetti l’anno prossimo. Con Kawasaki ho sempre avuto un ottimo rapporto e si ricordano ancora di me quando correvo in MotoGP con la Hayate. Ho sempre cercato di mantenere buoni rapporti con le Aziende con cui ho lavorato. Anche con Ducati.
Tornare in Ducati, quindi, sarà un po’ come tornare in famiglia?
Sì, perché ad esempio il Team Manager è Serafino Foti, ci conosciamo e abbiamo già lavorato insieme per un anno. Lui mi conosce bene e conosce le mie necessità. Mi ha detto “sono sicuro che in questo momento è tutto pronto per riuscire a lavorare con te”. Questo mi ha dato una gran fiducia, perché io sono sicuramente una persona particolare, ma non credo di essere così impossibile come mi hanno definito tante volte. Sicuramente sono uno puntiglioso, chiedo tanto perché voglio dare tanto. Se uno capisce questo, andiamo d’accordo. E Serafino credo lo sappia molto bene.
Oltre a Serafino Foti, nella squadra ci sarà anche Aligi Deganello come capotecnico. Uno che nel 2014 ha vinto il Mondiale con Sylvain Guintoli , un bel valore aggiunto…
Sì, è vero. Oltre a Serafino, in squadra ci saranno anche alcuni tecnici che conosco già. Con Aligi Deganello non ho mai lavorato, ma è uno che ha un curriculum di altissimo livello e il suo approccio è vincente. Mi piace. In più in Ducati mi hanno messo al centro del progetto e questo è un grande stimolo, soprattutto perché mi mette nelle condizioni di poter avere tutti gli strumenti che mi servono per far bene e dimostrare il mio potenziale.
A fine Agosto hai fatto tre giorni di test a Misano, il lavoro è iniziato già a “testa bassa”. Ma la prima volta che sei risalito su una moto da corsa dopo un anno di stop, che sensazioni hai provato? Hai fatto fatica a riprendere gli automatismi?
Sì, il primo giorno di test ho girato con la squadra di sviluppo, ho fatto un po’ da tester. E’ stato bello, ma Il primo giorno non è stato facile, perché dopo un anno senza moto da corsa, gli automatismi e la velocità con cui arrivano le curve non sono facili da recuperare e gestire, ci vuole tempo per riprenderli. Però già dal secondo giorno mi sono ripreso e ho fatto degli ottimi tempi. Devo dire che mi sono divertito veramente tanto.
Hai fatto tre giorni in totale, due con gli ufficiali. Avete lavorato sul setting di base, ma come hai trovato la moto? Hai trovato la moto impegnativa, come dicono?
Non penso che sia così come dicono. La moto a me è piaciuta tanto, è competitiva, poi bisogna vederla in mezzo alle altre, ma da come guida Chaz Davies la Ducati è competitiva e quest’Anno lo ha anche dimostrato con delle belle vittorie. Come ho già detto, mi sono trovato bene sulla Panigale e ho avuto ottime sensazioni quando ci sono salito in sella. Alla fine abbiamo finito con setting molto simili ai due piloti ufficiali. Questo vuol dire che la moto è bilanciata bene, perché se un setting va bene con tre piloti completamente diversi significa che la moto è bilanciata bene. Questo è di buon auspicio per il futuro. Adesso non vedo l’ora di tornare in sella, avevo una piccola difficoltà con il serbatoio perché io sono piccolo e il serbatoio è grande, ma i ragazzi a Bologna me lo hanno subito modificato e lo proveremo già ad Ottobre.
Prossimi step che farai sulla moto?
Andiamo avanti per gradi, in base alle difficoltà che troveremo procederemo con il lavoro. Poi credo che ci sarà da fare lo sviluppo, come dei software nuovi per l’elettronica o alcune parti nuove da provare per la moto del prossimo Anno.
La cosa che ti ha convinto di più di questa moto?
Mi piace l’insieme. Sicuramente il motore mi è piaciuto molto, ha tanta coppia, è molto lineare, mi è piaciuto veramente tanto. Anche la ciclistica è stata una bella sorpresa e la forcella mi da fiducia, mi piace.
Prossimi test andrete a Valencia, ma senza squadra ufficiale, quella arriverà dopo?
Si, adesso dobbiamo lavorare e provare tanto per arrivare preparati l’Anno prossimo. A metà Ottobre andremo a Valencia, poi a metà Novembre faremo la prima prova con il team ufficiale ad Aragon, per poi chiudere a Jerez.
Ci vediamo in giro allora!
Non vedo l’ora!