Lo scorso mese di maggio Kevin Benavides è stato protagonista di una terribile caduta in allenamento, mentre si preparava per partecipare alla Desafio Ruta 40, tappa del Campionato Mondiale Rally Raid in programma nella sua Argentina. Le condizioni del pilota KTM sono apparse subito molto gravi e per diversi giorni le notizie frammentarie sul suo conto hanno fatto temere il peggio. Questa settimana, il due volte vincitore della Dakar ha per la prima volta raccontato pubblicamente la sua disavventura, in un video pubblicato sui suoi profili social.
ALLENAMENTO TRA FRATELLI Il giorno della caduta, Benavides era in compagnia del fratello minore Luciano e i due avevano deciso di fare un po' di motocross al Mantillo MX Park, dopo essersi già allenati sugli sterrati in vista della Desafio Ruta: ''Volevo fare un po’ di motocross. Normalmente è il contrario, è Luciano che mi spinge a farlo - ha raccontato Benavides - Quel giorno avevamo percorso un roadbook di quasi 400 chilometri a oltre 4000 metri di altitudine per oltre cinque ore. Ero un po' stanco, ma volevo fare motocross''.
LE TERRIBILI CONSEGUENZE Benavides, che nel video si presente con un tutore al braccio sinistro, ha spiegato di ricordarsi pochissimi della caduta e ha elencato l'incredibile serie di lesioni riportate: ''Onestamente, non so cosa sia successo per cadere e battere la testa così forte. Non è stata solo la testa: mi sono rotto l’omero, il gomito, mi sono tagliato il nervo radiale, anche alcune lesioni alla colonna cervicale che hanno fatto capire che si trattava di una grande caduta. Il tipo di lesione alla testa che ho avuto è chiamata lesione assonale diffusa. Ricordo pochissime cose di quel giorno. La cosa bella di non ricordare la mia caduta è che ho già voglia di andare di nuovo in moto''.
QUEL DESTINO BEFFARDO La lesione assonale diffusa è una lesione cerebrale traumatica che può avere conseguenze molto gravi. Benavides è stato portato in terapia intensiva, dove ha subìto un intervento durato il doppio del previsto. Al suo risveglio, ha scoperto che il fratello Luciano si era a sua volta fatto male nella prima tappa della gara che stavano preparando assieme, fratturandosi la parte superiore del femore: ''Il giorno dell'intervento, che doveva durare quattro ore e ne è durate otto, quando mi sono svegliato la prima cosa che ho chiesto è stata come stava Luciano, perché era il primo giorno di gara della Desafio Ruta 40. Mi hanno detto che era caduto, così lo avevano messo nella stanza accanto a me. Io ero nella 612 e lui nella 614. Abbiamo reso le cose più facili ai nostri cari: sono venuti a trovarmi e poi sono passati a trovare mio fratello'' ha scherzato l'argentino.
Dakar 2024: Kevin Benavides (KTM) | Foto: ASO
LA VOGLIA DI RICOMINCIARE Kevin Benavides, che nell'ultima edizione della Dakar ha vinto tre tappe e chiuso in quarta posizione, ha intenzione di tornare al più presto a correre, con l'obiettivo di presentarsi al via della prossima edizione del mitico rally raid: ''La parte più dolorosa è far soffrire chi ami. Ho una famiglia d’acciaio che ha saputo affrontare giornate molto dure e che è sempre stata lì per me. Voglio anche ringraziare tutti i medici e dire loro che mi riprenderò, tornerò e continuerò a dare il massimo giorno dopo giorno'' ha concluso il motociclista.