Con o senza pioggia, il pilota spagnolo si è dimostrato imprendibile ed ora conduce con oltre dieci minuti di vantaggio
IL FASCINO DELL'IGNOTO Addentrarsi in fuoripista mozzafiato senza una traccia prestabilita da seguire, fidarsi dell'istinto assieme ai sistemi di navigazione GPS, raggiungere le altitudini più impervie per poi scendere lanciati verso il prossimo bivacco... Questo è ciò che rende unica una gara come la Dakar, e la terza tappa sarà il primo vero appuntamento di una competizione di questo calibro: da San Miguel de Tucuman a San Salvador de Jujuy, 780 km dei quali ben 364 di prova speciale a cronometro. Dalle pianure erbose ad un primo assaggio di montagna attraverso sabbia e passaggi in fiumi dall'alveo secco. C'è anche un tempo limite per accedere alla prova successiva: coloro che non hanno raggiunto il primo punto di controllo (al km 75 della prova speciale) entro le 19 saranno considerati automaticamente fuori dai giochi.
ORGOGLIO SPAGNOLO Nelle prime due tappe non era riuscito ad imporsi come voleva, per cui nella terza doveva assolutamente tentare qualcosa, a fronte soprattutto dei cinque minuti e mezzo di svantaggio nei confronti del leader provvisorio Toby Price. Detto, fatto e Joan Barreda è partito subito all'attacco in una prova d'orgoglio che lo ha reso il più veloce fin dai primi chilometri. Ma è stato in seguito al tratto di neutralizzazione di 148 km inserito per suddividere le due parti cronometrate che lo spagnolo ha dato il meglio di sé, imponendo un ritmo insostenibile nonostante la pioggia. Il secondo al traguardo, Sam Sunderland (KTM), ha ora oltre 11 minuti di distacco: a seguire troviamo Paulo Goncalves (Honda, +14'42'') e Pablo Quintanilla (l'unico a reggere l'andatura iniziale del battistrada – Husqvarna, +15'56''). Toby Price, dominatore della seconda tappa, stavolta ha accusato qualche problema di troppo che lo ha costretto alla quinta piazza in classifica generale a 17'19'' dalla vetta. Buono l'exploit dell'outsider francese Pela Renet, che ha portato la sua Husqvarna al terzo posto assoluto di tappa il quale gli ha garantito la risalita all'ottava piazza generale. In alto mare, invece, Xavier de Soultrait, Matthias Walkner e Joan Pedrero Garcia, finiti tutti quanti al di fuori della top ten come il primo degli italiani, Alessandro Botturi, ora a 42'03'' dalla testa della corsa.