PROGETTO AMBIZIOSO Tutto ebbe inizio nel lontano settembre 2002, quando la Ducati decise di ampliare il suo impegno nel motorsport dedicando tempo ed energie non solo nel Mondiale Superbike, ma anche nella neonata classe MotoGP, creata in sostituzione della storica 500. Il progetto, destinato a scendere in pista nella stagione 2003, era assolutamente ambizioso: un prototipo da oltre 220 CV con un inedito motore V4 di 90° da 1000cc, portato tra i cordoli da Loris Capirossi e dall’australiano Troy Bayliss. L’obiettivo? Far vedere ai colossi giapponesi di Honda e Yamaha che anche una piccola Casa come quella di Borgo Panigale era in grado di dire la sua nel massimo Campionato del motociclismo internazionale.
CAMPIONI DEL MONDO 2007 All’esordio sul circuito di Motegi, Capirossi riuscì nell’impresa di piazzare la prima versione della Desmosedici sul gradino più basso del podio, cosa che bissò Bayliss sul circuito di Jerez. La prima vittoria, invece, fu firmata di nuovo da Loris sul Montmelò spagnolo, a suggello di un’annata conclusa complessivamente al terzo posto nella Classifica Costruttori e ben al di sopra delle aspettative. Gli anni successivi, invece, furono pieni di alti e bassi: il carattere difficile della Rossa spiazzò diversi piloti, come Carlos Checa e Sete Gibernau, e fu solamente l’arrivo di Casey Stoner nella stagione 2007 a invertire questo trend. L’australiano, quell’anno, centrò dieci vittorie e altri quattro piazzamenti a podio, che gli consentirono di diventare Campione del Mondo e di issare la sua Ducati davanti a tutto il resto della concorrenza.
L’ARRIVO DI ROSSI Un’impresa unica nel suo genere, che il “Canguro” non riuscì più a ripetere nelle stagioni successive, quando condivise il suo box prima con Marco Melandri e poi con Nicky Hayden. Nel 2011 arrivò la svolta che tutti si aspettavano: Valentino Rossi, infatti, decise di tentare la sfida del secolo, ovvero di arrivare di nuovo al successo come aveva fatto in passato con la Yamaha e dimostrando di essere in grado di piegare con il suo talento l’indomabile Desmosedici bolognese. Nel biennio in cui rimase legato a Borgo Panigale, il Dottore purtroppo non brillò e ottenne come migliori piazzamenti un secondo posto a Misano e sul circuito di Le Mans, da sempre favorevole alla quattro cilindri italiana.
LA CRESCITA DI DOVIZIOSO La disfatta di Rossi fece arrivare nel box Ducati il forlivese Andrea Dovizioso, che iniziò la sua grande crescita in sella alla Desmosedici fino a interpretarla alla perfezione nelle stagioni 2017 e 2018, nelle quali è stato il principale rivale di Marc Marquez per la conquista dell'iride. Negli ultimi anni Dovizioso ha battuto la concorrenza interna di fior di piloti, da Hayden a Cal Crutchlow, da Andrea Iannone a Jorge Lorenzo, quest'ultimo approdato in Ducati nel 2017 per rinverdire i fasti dei tempi di Stoner, e andatosene anzitempo per cercare migliore fortuna in Honda, dopo una stagione 2017 da dimenticare e una discreta annata 2018.
ORGOGLIO TRICOLORE Al posto di Jorge Lorenzo è stato preso per la stagione 2019 l'esperto Danilo Petrucci, che con il Dovi, il tester e wild card Michele Pirro e la Desmosedici hanno formato un team italianissimo, diretto dal poker d'assi Claudio Domenicali, Luigi Dall'Igna, Davide Tardozzi e Paolo Ciabatti. Il 2019 si è rivelato però un anno complicato per la Ducati, con tre soli successi (due di Dovizioso e uno, memorabile, di Petrucci al Mugello), e ancor più il 2020, con la pandemia, l'addio improvviso di Dovizioso e la chance iridata derivante dall'assenza di Marquez gettata al vento, con l'unica nota positiva per la casa di Borgo Panigale rappresentata dal titolo costruttori, conquistato anche grazie ai risultati del team satellite Pramac. Nel 2021 è dunque tempo di rivoluzione per il team ufficiale, con due piloti più giovani e affamati come l'australiano Jack Miller e la promessa italiana Francesco Bagnaia, entrambi promossi dal Pramac Racing.
ANNI D'ORO Nei due anni insieme la coppia Bagnaia-Miller funziona a meraviglia: i due vanno d'accordo, si spingono a vicenda e la moto cresce sotto al loro sedere di gara in gara, fino a diventare il punto di riferimento tecnico della griglia. Il merito è sia loro che dell'equipe di Gigi Dall'Igna. E così se nel 2021 il titolo piloti sfugge a Bagnaia, che accresce la sua confidenza gara dopo gara, ma arrivano sia i titoli team che costruttori, il 2022 è l'anno della tripletta, con Francesco Bagnaia campione grazie a una rimonta incredibile nella seconda parte di stagione, e con Jack Miller che fa il suo per portare i punti necessari alla conquista degli altri due titoli. Nel 2023, però, si cambia e si torna a un team tutto italiano, con l'arrembante Enea Bastianini che promette scintille e approda nel team ufficiale dopo il sorprendente terzo posto ottenuto con il Gresini Racing nel 2022. Andranno d'accordo i due piloti in rosso o sarà una battaglia senza quartiere? Alla pista l'ardua sentenza.
La presentazione del Ducati Lenovo Team di Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini
DUCATI CORSE IN MOTOGP
DUCATI CORSE | |||||
Anno | Moto | Piloti | Punti | Pos. | Vittorie |
2003 | Ducati Desmosedici | Troy Bayliss | 305 | 3º | 1 |
Loris Capirossi | |||||
2004 | Ducati Desmosedici | Troy Bayliss | 188 | 5º | 0 |
Loris Capirossi | |||||
2005 | Ducati Desmosedici | Loris Capirossi | 295 | 4º | 2 |
Carlos Checa | |||||
Shinichi Itoh | |||||
2006 | Ducati Desmosedici | Loris Capirossi | 356 | 3º | 4 |
Sete Gibernau | |||||
Alex Hofmann | |||||
Troy Bayliss | |||||
2007 | Ducati Desmosedici | Loris Capirossi | 533 | 1º | 11 |
Casey Stoner | |||||
2008 | Ducati Desmosedici | Casey Stoner | 331 | 3º | 6 |
Marco Melandri | |||||
2009 | Ducati Desmosedici | Casey Stoner | 341 | 3º | 4 |
Nicky Hayden | |||||
Mika Kallio | |||||
2010 | Ducati Desmosedici | Casey Stoner | 388 | 3º | 3 |
Nicky Hayden | |||||
2011 | Ducati Desmosedici | Valentino Rossi | 271 | 3º | 0 |
Nicky Hayden | |||||
2012 | Ducati Desmosedici | Valentino Rossi | 285 | 4º | 0 |
Nicky Hayden | |||||
2013 | Ducati Desmosedici | Nicky Hayden | 266 | 4º | 0 |
Andrea Dovizioso | |||||
2014 | Ducati Desmosedici | Andrea Dovizioso | 261 | 3º | 0 |
Cal Crutchlow | |||||
Michele Pirro | |||||
2015 | Ducati Desmosedici | Andrea Dovizioso | 350 | 3º | 0 |
Andrea Iannone | |||||
2016 | Ducati Desmosedici | Andrea Dovizioso | 296 | 3º | 2 |
Andrea Iannone | |||||
Michele Pirro | |||||
Héctor Barberá | |||||
2017 | Ducati Desmosedici | Andrea Dovizioso | 398 | 3º | 6 |
Jorge Lorenzo | |||||
2018 | Ducati Desmosedici | Andrea Dovizioso | 392 | 2º | 7 |
Jorge Lorenzo | |||||
Álvaro Bautista | |||||
Michele Pirro | |||||
2019 | Ducati Desmosedici | Andrea Dovizioso | 445 | 2° | 3 |
Danilo Petrucci | |||||
Michele Pirro | |||||
2020 | Ducati Desmosedici | Andrea Dovizioso | 213 | 4° | 2 |
Danilo Petrucci | |||||
2021 | Ducati Desmosedici | Francesco Bagnaia | 433 | 1° | 6 |
Jack Miller | |||||
Michele Pirro | |||||
2022 | Ducati Desmosedici | Francesco Bagnaia | 454 | 1° | 8 |
Jack Miller | |||||
Michele Pirro |