QUESTIONE DI TALENTO Lo spagnolo Marc Marquez è probabilmente il più puro talento motociclistico della storia recente del Motomondiale. Ha fagocitato campionati e avversari, ha vinto titoli in serie stabilendo record di precocità e di qualità difficilmente battibili, e l'unico suo limite sembra essere l'esuberanza (sebbene l'abbia mitigata rispetto ai primi anni di carriera), che talvolta lo induce a errori e cadute. È stato il caso del recente infortunio al braccio che l'ha messo fuori gioco la scorsa stagione. In tutto ciò, il confronto diretto con Rossi - il talento più puro del periodo precedente - è spietato. Certo l'età, a un determinato punto della carriera, conta per tutti (tranne forse che per Tom Brady...), e se la sfida tra i due, il caso o una divinità ce l'avessero regalata a parità di natali, ne avremmo viste di ancor più belle. Ma è forse proprio a causa di questa ragione - i più maligni la chiamano ''alibi'' - che Valentino può permettersi di affermare non sia stato Marquez il rivale più duro affrontato in carriera.
Laguna Seca, Marc Marquez (Honda) resiste a Valentino Rossi (Yamaha) al Cavatappi
LE PAROLE DI ROSSI Già. Sono queste le esatte parole che Valentino ha proferito, e Giorgio Terruzzi ha trascritto, in un articolo sul Corriere della Sera: ''Mi dispiace moltissimo che non possa correre, se guarirà - e al momento non lo sa nessuno, nemmeno lui - tornerà forte come prima, ma non è stato Marquez l'avversario più forte che ho incontrato''. Rossi ha poi aggiunto di non averlo ancora perdonato per quanto accaduto nel 2015, quando era in lotta per il titolo con Lorenzo e in Malesia il catalano si è messo di traverso. ''Impossibile perdonarlo, quello che mi ha fatto non è perdonabile. Quando ripenso a quei giorni ho le stesse sensazioni di allora, e sono passati sei anni. Mi pare difficile che possano cambiare''.
TANTI RIVALI A questo punto la domanda sorge spontanea: qual è stato il più duro dei rivali per Valentino Rossi? E la risposta non è così scontata. C'è Jorge Lorenzo, che anche da compagno di squadra è riuscito a battere Valentino - soprattutto in quel già citato 2015. Lo spagnolo è stato sicuramente un osso duro per l'italiano, ma in realtà negli occhi di tutti ci sono alcune sfide corpo a corpo vinte dal numero 46 - Barcellona 2009 su tutte - che fanno pensare non si possa alludere a lui. C'è Max Biaggi, la sua nemesi. Ma in questo caso l'asticella pende troppo dalla parte di Valentino per eleggerlo a suo rivale più forte, ruolo che peraltro Rossi non concederebbe mai al romano. Non è da prendere in considerazione neanche Sete Gibernau, battuto fin troppo facilmente - con il senno di poi - così come non si possono avvalere di tale ruolo i vari Pedrosa, Capirossi, Melandri e Dovizioso, e forse anche Vinales, che nonstante sia uscito vincitore negli ultimi anni da alcuni scontri diretti, ha sempre visto come un allievo più che come un vero rivale. C'è infine Casey Stoner, è lui il papabile rivale numero uno, e Rossi l'ha anche in parte ammesso in passato durante alcune interviste, anche se stava cercando forse più di destabilizzare Marquez che di elevare Stoner. D'altra parte, sempre citando la pista, Laguna Seca 2008 è un cuneo nella memoria del tavulliese che non può non ridimensionare il rivale.
LA RISPOSTA E allora chi è il più forte che abbia mai affrontato? Forse la risposta va cercata fuori dalla pista, a metà tra la battuta e l'amara verità. Perché se è vero che Marquez ha spesso sconfitto Rossi nell'uno contro uno, c'è sempre quella questione età da considerare, e qualche sfida il tavulliese se l'è anche portata a casa. E allora chi è l'unico che veramente Rossi non è mai riuscito a battere? Si tratta di Giacomo Agostini. Non parliamo tanto dei 15 titoli iridati che Valentino non ha mai raggiunto, e che la leggenda bresciana raccolse anche correndo contemporaneamente in più campionati, ma delle sue 122 vittorie (o 123, se consideriamo anche un successo nella classe 750 che diverse fonti non conteggiano). Quello è sempre stato un obiettivo dichiarato di Rossi, che purtroppo negli ultimi anni di carriera si è arenato sullo scoglio delle 115 affermazioni. Certo, ci sarebbe ancora la possibilità aritmetica di raggiungere ''Ago'', ma portare a casa 8 gare nel prossimo anno (o nei prossimi, chissà), quando negli ultimi tre non è riuscito più a vincerne neanche una, sarebbe sì l'impresa della carriera, e gli varrebbe probabilmente anche la conquista della tanta agognata decima corona.