OBIETTIVO VICINO Dopo il successo nel Gran Premio della Malesia a Sepang, la scorsa domenica, Francesco Bagnaia ha messo un serissima ipotetica sulla conquista del suo primo titolo mondiale. Quando manca solo l'evento conclusivo di Valencia, infatti, al pilota torinese mancano 2 punti per raggiungere il suo sogno e quello della Ducati, già vincitrice quest'anno del campionato mondiale costruttori e di quello team. ''Pecco'' può contare su un vantaggio di 23 punti rispetto a Fabio Quartararo, suo unico rivale nella conquista dell'iride. Il pilota francese solo nove gare fa aveva 91 punti di margine, un vantaggio abissale che si è sgretolato domenica dopo domenica, con la sola battuta d'arresto di Motegi. Per consegnare alla storia questa titanica rimonta, Bagnaia dovrà restare calmo e non commettere errori al Ricardo Tormo, e avrà bisogno di tanta testa, quella usata in molte occasioni nella seconda parte del campionato di quest'anno, ma anche di una tranquillità non così scontata, quando l'obiettivo è a portata di mano e la pressione può fare brutti scherzi.
EREDITÀ EVIDENTE Al termine della gara di Sepang, rivolgendosi alle telecamere ''Pecco'' ha chiamato all'adunata i tifosi, invitandoli a venire in massa a Valencia nel weekend del 4-6 novembre. E tra i primi a rispondere è stato un suo tifoso a dir poco particolare: Valentino Rossi, colui che sedicenne l'ha portato sulla riviera Romagnola e l'ha cresciuto nella sua Academy di giovani e bravi piloti. Oggi l'eredità del nove volte iridato è evidente, quasi ingombrante, a cominciare dai i ragazzi del suo team VR46, Bezzecchi e Marini, che tanto bene hanno fatto quest'anno, passando per Franco Morbidelli, che dopo essersi laureato vice-iridato nel 2020 ha avuto due stagioni difficili, e finendo, soprattutto, con quel Bagnaia che dopo aver vinto il Mondiale Moto2 nel 2018, può mettere ora una pietra miliare di ben maggiore valore. Basti pensare che con questi due punticini, Pecco diventerebbe il primo italiano a vincere su moto italiana nella massima serie dopo Giacomo Agostini, che lo fece 50 anni fa con la MV Agusta, oltre a riportare il titolo a Borgo Panigale 15 anni dopo Casey Stoner. Fortunatamente al suo fianco avrà qualcuno che di come si vincono mondiali e gare decisive ne sa qualcosa (e anche di come si perde un titolo proprio a Valencia...). Dunque chi meglio di Rossi potrebbe consigliare Bagnaia su cosa fare e, soprattutto, su cosa NON fare? Anche se probabilmente il torinese avrà bisogno semplicemente di sentire sostegno, fiducia e calore attorno a sé, e in terra iberica siamo sicuri che ne avrà in abbondanza.