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NUMERONI E se il 200° podio per Valentino Rossi tra 500 e MotoGP (ai 199 fin qui conquistati ne aggiunge 21 in 250 e 16 in 125) arrivasse nella ''sua'' Brno, su quella pista che lo fece scoprire al mondo nel lontanissimo 1996, quando quel ragazzino con i riccioli biondi vinse la prima di 115 gare nel Motomondiale? Sarebbe una bella storia da raccontare, tra le centinaia che Rossi ci ha fatto scrivere nella sua carriera, peraltro su un podio che conosce bene, visto che ci è salito ben 14 volte tra le varie classi, l'ultima nel 2016 (secondo), mentre per trovare l'ultima vittoria occorre risalire fino al 2009
MotoGP Andalusia 2020, Jerez: Valentino Rossi (Yamaha)
INDIMENTICABILE ''È la pista dove ho vinto la mia prima gara, qualcosa che non potrò mai dimenticare'' - ha spiegato Valentino tramite i canali ufficiali Yamaha - ''Normalmente qui l'atmosfera è davvero fantastica, purtroppo stavolta dovremo correre senza i tifosi. Resta comunque una pista bellissima, che mi piace molto e per cui proveremo a regalare ai tifosi che seguono da casa un bello spettcolo''. Lo scorso anno la gara fu un po' noiosa, con Marquez che fiaccò la resistenza di Dovizioso, Miller e Rins, e Rossi che giunse sesto, comunque un risultato positivo dopo il trittico da incubo che passò tra Mugello, Catalunya e Assen, e dopo uno spento ottavo posto al Sachsenring.
GP Andalusia 2020, Jerez: Valentino Rossi (Yamaha)
TANTI RIVALI Quest'anno però Valentino si presenta alla vigilia del weekend della Repubblica Ceca con molta più fiducia, figlia di un feeling ritrovato a Jerez con la M1, e con la volontà di far vedere ai suoi più giovani compagni di moto (Quartararo, Vinales e Morbidelli) che lui c'è ancora e che, senza Marquez, può mettere in difficoltà chiunque. Gli altri rivali per lui saranno i ducatisti Dovizioso e Miller (entrambi a podio lo scorso anno) ma anche Francesco Bagnaia, che sarebbe stato secondo a Jerez senza il problema tecnico che l'ha costretto al ritiro. E poi occhio anche a Crutchlow e Nakagami dalla Honda, e a Rins con la Suzuki, sebbene ancora convalescente dall'intervento all'omero. Riuscirà Valentino a gettarsi alle spalle tutti questi rivali? Domani mattina con le prime libere a Brno, cominceremo a farcene un'idea.
GRAZIE A MUNOZ Nella conferenza stampa del giovedì, Valentino ha aggiunto: ''L'ultima gara a Jerez ci ha dato modo di cambiare alcune cose, mi sono riuscito a divertire e tornare sul podio dopo un periodo difficile e dopo tanto, è importante cercare di capire se posso essere forte anche qui, la pista è meravigliosa ma l'anno scorso la Yamaha ci ha sofferto un po', dobbiamo capire qual è il nostro potenziale su questa pista per farsi anche un'idea di cosa succederà nelle prossime gare''. Rossi ha assegnato parte dei meriti del suo miglioramento recente al nuovo capotecnico, David Munoz, che ha preso il posto dello storico Silvano Galbusera e per il quale ha speso parole al miele: ''Nel corso dell'estate 2019 ho capito che avevamo bisogno di qualcosa di diverso, quindi abbiamo cambiato capo-meccanico e scommesso su un giovane della Moto2 senza esperienza in MotoGP ma di cui mi piace tantissimo l'impostazione, lavorava con il nostro team in Moto2, per me va molto bene perché è un altro modo di lavorare sulla moto che mi può insegnare moltissimo. David Munoz ha portato una ventata di aria fresca, abbiamo dovuto elaborare e far crescere il nostro rapporto e nelle prossime gare capiremo se abbiamo trovato il giusto equilibrio''.