Il Dottore porta la sua Ferrari 488 GT3 al terzo posto assoluto (primo di categoria Pro-Am) nella gara endurance di Abu Dhabi
VITTORIE DI DICEMBRENon ha partecipatoal classico appuntamento di dicembre, il Monza Rally Show, per preparare al meglio lo scambio di… ufficio con un certo Lewis Hamilton –quiil video ufficiale,quile info sull’evento con tanto di tempi e “incidenti” – e per la 12 Ore del Golfo. E dunque, calato il sipario sull’atteso appuntamento di Valencia di lunedì scorso, Valentino Rossi ha di nuovo tirato giù la visiera passando dalla Mercedes di Formula 1 a una Ferrari 488 GT3 sulla pista di Abu Dhabi. Con risultati evidentemente di tutto rispetto: il Dottore, in equipaggio con il fratellastro Luca Marini (pilota in Moto2) e con l’amico di sempre Uccio Salucci, ha infatti conquistato il terzo posto assoluto e il primo di categoria Pro-Am.
12 Ore del Golfo 2019: l'esultanza di Valentino Rossi, Uccio Salucci e Luca Marini dopo la gara
DA SETTIMO A TERZO La partenza non è stata delle migliori per Rossi. Il pesarese è infatti scattato dalla settima casella assoluta ma ha subito perso due posizioni, passando la macchina al fratellino solo dopo aver recuperato il settimo posto. Marini ha poi portato la 488 in sesta piazza, concludendo così il primo dei due spezzoni da 6 ore in cui era divisa la gara di Yas Marina. Nella seconda parte, poi, non sono mancati neppure i momenti di tensione, con la Ferrari gialla numero 46 costretta a perdere del tempo per un problema al flusso di carburante.
12 Ore del Golfo 2019, uno dei cambi pilota di Valentino Rossi
LA GIOIA DEL PODIO Nelle fasi finali il duello si è acceso con l’Audi dell’ex pilota Dtm, Uwe Altzen, poi penalizzato dalla Direzione gara per un pit-stop irregolare. Momento, questo, decisivo per la Ferrari messa in pista dal team Kessel Racing, dunque in grado di conquistare il terzo gradino del podio, nonché il primo di categoria Pro-Am, quella riservata a equipaggi misti con piloti professionisti e amatori. Per la cronaca, la 12 Ore del Golfo è stata vinta dall’Audi R8 numero 66 di Christopher Mies, Dries Vanthoor e Rinat Salijhov. Secondo posto per la macchina gemella guidata da Nick Foster, Murod Sultanov e dall’italiano Mattia Drudi, mentre la Mercedes Amg GT3 che aveva ottenuto la pole è stata costretta al ritiro per problemi meccanici.