ABBONATO AL 12 Il primo weekend della stagione 2021 di Valentino Rossi era iniziato con l'eccellente quarto posto ottenuto in qualifica, a cui però ha fatto seguito una deludente gara che ha visto il nove volte iridato scivolare via via indietro in classifica a causa dei problemi di gestione delle gomme, fino al dodicesimo posto finale sotto la bandiera a scacchi del GP Qatar. È la terza volta su altrettanti appuntamenti che il Dottore conclude una gara in questa posizione da quando è rientrato dall'infezione da Covid-19 dello scorso autunno: un ruolino di marcia che inevitabilmente scatena le critiche di chi ritiene che il 42enne debba ormai appendere il casco al chiodo.
LO SCONTRO CON LUCCHINELLI Tra chi si è espresso a favore del ritiro di Rossi c'è Marco Lucchinelli, campione del mondo della 500 nella stagione 1981 in sella alla Suzuki: ''Valentino è stato un genio, un marziano, però ora è tornato sulla terra e non si devono più trovare tante scuse, adesso basta. Ha sempre corso per vincere, ma ora corre per arrivare''. Parole che hanno ferito il numero 46 che ieri, a Losail, ha voluto replicare così: ''Mi dispiace che sia Marco Lucchinelli a dirlo, perché è stato un grande amico di Graziano (Rossi, il padre di Valentino, ndr), siamo stati molto amici e tutte le volte che lo vedo è super gentile con me, vorrei dire che mi lecca il cu... ma magari questo è un brutto modo per dirlo. Non lo so, a un certo punto Lucchinelli ha iniziato a parlare sempre male di me, non ho capito bene il perché''.
Marco Lucchinelli
NON DIVENTARE COSI' Rossi ha poi proseguito la sua considerazione sulle critiche ricevuto, non rinunciando a una stilettata: ''Alla fine ognuno può dire la sua, anche se naturalmente mi dispiace. Quelli che sono importanti sono i risultati, se riuscirò ad andare forte tutti risaliranno sul carro del vincitore, se non ce la farò continueranno a dire che dovevo smettere qualche anno fa. Io comunque spero una cosa, e l'ho detto più volte ad Alberto Tebaldi e a Uccio: che quando sarò vecchio non diventerò come loro''.
CRITICHE ANCHE AI GIOVANI A far arrabbiare il pesarese sono però non solo gli ex piloti, ma anche i più giovani colleghi con cui divide ora la pista. Parlando del contatto avuto con Brad Binder nel GP Qatar, Rossi ha aggiunto: ''Quando ho cominciato, i giovani piloti avevano più rispetto per i vecchi, ma ora è tutto il mondo che è cambiato, non solo le corse. E non dipende dalle posizioni per cui lotti, ma dai piloti. Alcuni sono puliti, altri, come Binder, entrano duri e non si preoccupano, mollano i freni e ti colpiscono. Poi ora con tutte queste telecamere se reagisci dicendo o facendo una cosa vera, sanguigna e sincera nascono polemiche che ti sfiniscono per tre settimane. Quindi bisogna essere, o fingere, politically correct. O farlo da furbi''.