La Super-Silly season della MotoGP prosegue con una delle notizie più attese: il passaggio del team Prima Pramac Racing da casa Ducati a casa Yamaha. Il team owner Paolo Campinoti ha confessato di aver scelto la casa giapponese al Mugello, quando ha visto il box rosso della Ducati esultare per il sorpasso di Enea Bastianini su Jorge Martin come se l'iberico non fosse un pilota di Borgo Panigale. Considerazione condivisibile fino a un certo punto, visto che nonoste sia il team ufficiale, il Lenovo Ducati è comunque un'altra scuderia, ed è lecito che esulti se un suo pilota passa quello di un altro team. Ciò che non potrà mai dire Campinoti è di aver visto esultare Gigi Dall'Igna, che si è sempre dimostrato super partes e democratico, condividendo i dati di tutti i piloti e mettendoli a disposizione di ogni team.
Prima Pramac Racing Ducati MotoGP launch 2024, Franco Morbidelli
POSITIVO E NEGATIVO Dall'Igna sembra uscire indebolito dall'ultimo mese di mercato, ma in realtà otterrà una serie di benefici dalla situazione che è venuta a crearsi. È vero, ha perso ben tre piloti di talento (Jorge Martin, Marco Bezzecchi ed Enea Bastianini), rafforzando le scuderie rivali, al fine di tenersene uno (Marc Marquez), anche di una certa età. E ha perso anche il team campione del mondo in carica, che dal prossimo anno porterà i suoi colori sulla Yamaha M1. Dall'Igna, però, ha al contempo risparmiato un bel po' in termini di ingaggi e di investimenti (tutti da far confluire sullo studio delle nuove moto 2027), facendo scendere da 8 a 6 le moto in pista, come nei piani da tempo. Ci sono però ancora diverse scelte da fare lato piloti e non solo. Sistemato il team ufficiale con la coppia siderale composta da Bagnaia e Marquez (Tra l'altro: sapranno convivere? O sarà una riedizione dell'acerrima lotta vista tra Lorenzo e Rossi in Yamaha qualche anno fa. Lotta che, però, ha nociuto ai piloti ma non tanto al team, alla fine comunque vincente), resta da capire chi correrà con i team Gresini Racing e VR46, e - soprattutto - quale dei due otterrà il trattamento da ''ufficiale'' con la moto più aggiornate, trattamento riservato fino ad ora a Prima Pramac Racing.
MotoGP Gigi Dall'Igna general manager Ducati Corse (credits: Ducati Motor)
SCENARI DUCATI Alessio Salucci, team principal della scuderia di Valentino Rossi, si è già sbilanciato affermando che VR46 dovrebbe diventare il team di riferimento di Ducati, prendendo così il posto di Pramac Racing, con Fabio Di Giannantonio confermato (ma per lui si parla anche di sirene Yamaha in caso di addio di Rins) e con un sedile da affidare a questo punto a uno tra Fermin Aldeguer, già sotto contratto con Borgo Panigale per il 2025, e Franco Morbidelli, che non sembra interessato a restare in Pramac e tornare a guidare la Yamaha, senza contare che è già un pilota dell'Academy di Rossi. C'è anche chi ha vociferato che VR46 possa anch'essa lasciare la Ducati per l'eventuale approdo di BMW e di Toprak Razgatlioglu in MotoGP, ma sembra una pista impossibile da percorrere, quantomeno per il 2025. Resta da capire, poi, chi sarà il pilota Ducati del team Gresini Racing che affiancherà Alex Marquez, e per quel sedile c'è ancora il nome di Aldeguer, che andrebbe a ricomporre una coppia tutta spagnola, ma dovrebbe ''accontentarsi'' della moto vecchia.
WSBK 2024, Test Portimao: Toprak Razgatlioglu (BMW)
SCENARI YAMAHA Un'altra situazione ingarbugliata è quella della casa di Iwata. Ora che ha due team ha bisogno di altri due piloti, forse tre, perché Alex Rins non è sicuro di rimanere (ma le sue opzioni sono ridotte alla Honda o a un secondo improbabile sedile in Aprilia). Chi salirà dunque in sella alle future moto di Pramac Racing. I nomi che sono stati fatti sono due, e della Superbike. Uno è quello di Toprak Razgatlioglu, ma vista la rottura con Yamaha, avvenuta proprio per non averlo portato in MotoGP, sembra una strada difficilmente percorribile. Il secondo è quello di Andrea Iannone, che sembra sia già stato precettato per un test con la M1. In gioco potrebbero esserci anche nomi dalla Moto2, ma per capire su chi punterà la casa giapponese dovremmo attendere ancora qualche settimana, forse mese, nonché l'evoluzione del mondiale cadetto. Un nome che nessuno ha ancora fatto, infine, è quello di Joan Mir, pieno di malumori in Honda e che vorrebbe cambiare aria: quale posto migliore, dunque, del team campione del mondo, per provare a ricostruire un futuro vincente? Staremo a vedere. La super-silly season è ancora ben lungi dal concludersi.