Ospite da Fazio su Raiuno, Valentino Rossi ha parlato della sua carriera e non solo, con una piccola anticipazione sulla M1 2019
QUARANT'ANNI IN SELLA "Talento puro, passione, grinta, leggenda vivente, supereroe" - Così Fabio Fazio annuncia la presenza di Valentino Rossi a Che Tempo Che Fa, nella puntata andata in onda ieri sera in diretta su Raiuno. Alla soglia dei 40 anni (li compirà il 14 febbraio prossimo) il centauro di Tavullia ha chiacchierato e scherzato in prima serata, toccando vari argomenti, di attualità e non solo.
MOTO INTERISTA "Sabato parto per Giacarta, andiamo a presentare la moto 2019 che sarà un po' interista, visto che la Yamaha è blu, e lo sponsor principale è nero" - ha esordito Rossi, prima di passare a rivivere le origini del suo amore per le moto, iniziata con le minimoto e con un... ape! - "L'apecar l'ho avuta a 15 anni, ci andavo a scuola da Tavullia a Pesaro, arrivavo sempre in ritardo. La mia prima minimoto invece è dell'89 a 10 anni, mi arrivò dal Giappone."
LA PROF Tra un filmato e una risata, Valentino racconta un aneddoto dei tempi della scuola: "Con la prof di storia dell'arte non avevo un grandissimo rapporto. Una volta le dissi che la storia dell'arte non mi interessava tanto, e lei mi disse: non penserai mica di guadagnare dei soldi con quelle moto lì...". Un'altra divertente curiosità arriva quando in studio entra la Yamaha M1 che il dottore utilizzò al Festival of speed di Goodwood nel 2015: "Cosa accade alle moto a fine anno? I giapponesi ne tengono una e le altre le 'schiacciano'. Alla fine dell'anno... ci ho provato un sacco di volte a capire perché, gli ho detto: datemele tutte a me. Ma niente. Quattro però le ho esposte dentro casa."
VITTORIA NEL CUORE Nella sua lunghissima esperienza in moto Valentino ha conquistato 9 titoli iridati, 115 vittorie e 234 podi, numeri che ci si augura siano ancora provvisori, ma se gli si chiede la vittoria più bella, Rossi non ha dubbi: Welkom 2004, in Sud Africa, quando vinse alla prima gara in Yamaha battendo il rivale di sempre Max Biaggi. "Fu un momento bellissimo della mia carriera. Sono molto fiero, prima correvo con la Honda, avrei potuto continuare e vincere per tanti anni ma ho deciso di fare questa sfida che è stata la cosa che mi ha dato più gusto della mia carriera."
EREDI L'ultimo pensiero è sui suoi ragazzi dell'Academy, che con lui corrono e si allenano ogni giorno al Ranch di Tavullia. Due di loro quest'anno proveranno a rendergli la vita difficile nel prossimo mondiale di MotoGP: "Pecco (Bagnaia) e Franco (Morbidelli) saranno miei avversari quest'anno. Se mi gireranno le balle dovessero battermi? Eh... se mi arriveranno davanti sì, però una bella sfida."