DI NUOVO LEADER Fabio Quartararo, dopo un black-out durato ben cinque gran premi arrivato subito dopo la doppietta iniziale di Jerez, è tornato a vincere in MotoGP a Barcellona e si è ripreso la vetta di un mondiale molto equilibrato davanti allo spagnolo della Suzuki, Joan Mir, e al futuro compagno di team in Yamaha, Maverick Vinales. Il francese, dopo aver rilanciato in Catalunya le sue aspirazioni iridate, ha concesso un'intervista alla testata iberica Marca, parlando dei due più blasonati campioni della MotoGP, Rossi e Marquez, con i quali ha la fortuna di poter correre, e dai quali ha potuto imparare molto.
MotoGP Andalusia 2020, Jerez: Valentino Rossi (Yamaha) e Fabio Quartararo, insieme prima del podio
L'ESEMPIO DI VALE ''Valentino è stato il mio esempio sin da quando ero più piccolo, l'avevo preso come un modello'' - ha spiegato Quartararo su Rossi - ''Vedevo le sue gare alla TV e ricordo la prima, a Jerez nel 2005, quando avevo 6 anni. In quel momento mi sono detto che volevo diventare un pilota della MotoGP. Ho già di mio molta passione per le corse, ma Valentino è un pilota che me ne fa avere ancora di più, vorrei essere come lui. È il miglior esempio che abbia avuto, quello da cui ho imparato di più''.
MotoGP Spagna 2020, Jerez - Fabio Quartararo (Yamaha)
MARC IL MIGLIORE Quartararo ha belle parole da spendere, però, anche per Marc Marquez, rivale storico di Valentino e attualmente fermo ai box a causa dell'infortunio subito nella prima gara dell'anno a Jerez. ''Marc è molto forte mentalmente, è una qualità da imparare e lui è il migliore pilota in questo momento''. Infine Fabio ha raccontato ai lettori spagnoli una curiosità: la prima vittoria ottenuta in MotoGP, a Jerez, resterà con lui per sempre in modo indelebile: ''A fine 2019 mi sono detto che volevo lasciare il team Petronas con una vittoria, ci sono riuscito a Jerez e ho deciso che a fine stagione la celebrerò con un tatuaggio sul braccio''.