Sono passati quasi due mesi da quel 24 marzo in cui, nel corso della seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Portogallo, Pol Espargaro è scivolato e finito rovinosamente contro le barriere. Le condizioni del pilota iberico sono apparse subito serie ma senza che sia mai stato in pericolo di vita. Per lui ha parlato il fratello neli primi giorni post infortunio, rivelando quanto gravi fossero le sue ferite al volto e quanto alto fosse stato il rischio corso. A distanza di 55 giorni da quel giorno, Pol è riapparso, sorridente in volto, alla trasmissione Paddock Abierto by Aprilia di DAZN Spagna, ammettendo di avere persino già in testa la data del rientro.
TANTI INFORTUNI ''Finalmente sto recuperando'' - ha esordito Polyccio - ''Lavoro ogni giorno per tornare in forma nel minor tempo possibile, passo più di quattro ore all'interno della camera iperbarica per accelerare il processo di guarigione, oltre a tutta la fisioterapia che faccio ogni giorno, a casa e in palestra. Sembra di stare al circo, ma mi sta aiutando a recuperare in tempi rapidi''. Sul suo infortunio, Pol spiega dettagli ancor più crudi di quelli raccontati dal fratello: ''Mi sono fratturato la mascelal in due punti e ho dovuto tenere la bocca chiuse per quattro settimane, potendo assumere solo liquidi. Per questo motivo ho perso 9 chili e la relativa massa muscolare. Ho avuto problemi anche con labbro e orecchio, e mi sono dovuto operare. A parte il volto, ho riportato una frattura alle vertebre cervicali, ma la cosa più grave è stato il problema neurale, visto che ha interessato tutti i nervi del collo e ho sentito parecchio dolore. Le prime tre settimane sono state un incubo, dormivo tre ore a notte e il dolore non era tollerabile. Via via però i nervi si sono sfiammati e la situazione è migliorata''. Basta cosi? No. ''Inoltre ho avuto due costole fratturate, ma sono quelle che mi hanno recato meno problemi. Una di queste però, l'ottava, è il motivo per cui sto impiegando così tanto tempo per tornare in sella, perché è un po' schiacciata, e nel caso cadessi potrebbe causare lesioni serie al midollo''.
DAL RITIRO AL RIENTRO Polyccio però non si è arreso, e ora vede il rientro possibile. ''Dopo tutto quello che ho passato non ci credo che si stia parlando di tornare in sella, io ogni giorno lavoro per cercare di rientrare il prima possibile. Vorrei farlo in una delle prossime tre gare, e mi piacerebbe il Mugello ma forse non è la pista migliore, si tratta di una pista molto complessa, magari ci vorranno un paio di gare in più. A ogni modo devo attendere l'okay del dottor Charte, poi sceglieremo il GP più adatto''. Tutto quanto affrontato da Pol è stato molto complicato soprattutto a livello psicologico. ''Vedere mia moglie soffrire così tanto mi ha fatto pensare se valesse ancora continuare, ma guidare è ciò che mi rende felice... Ricordo poco della caduta, è stato uno di quei botti che non vorrei ripetere. Molti fattori l'hanno causata, ma principalmente è stato un errore mio''. Di sicuro se ci fossero stati gli air-fence in quel punto, Polyccio avrebbe avuto conseguenze meno serie. ''Per questo esiste la Safety Commission, se ci rendiamo conto di problemi di sicurezza interveniamo, e in questo caso il problema è stato risolto per il futuro''.