PENALIZZAZIONE BLANDA Il finale di stagione della MotoGP viene avvelenato dal caso dei motori della Yamaha. La scorsa settimana, il costruttore giapponese è stato penalizzato per aver sostituito le valvole nel primo appuntamento dell'anno senza aver ricevuto l'autorizzazione dagli altri costruttori. La decisione di penalizzare la Yamaha solo nella classifica Costruttori, non squalificando i suoi piloti dalla gara di Jerez, potrebbe però portare spiacevoli e inaspettate conseguenze per la Ducati.
DOVIZIOSO DANNEGGIATO Con la decisione ufficializzata la scorsa settimana durante il primo weekend di gara a Valencia, la casa italiana aveva guadagnato la testa della classifica Costruttori, salvo essere poi scavalcata dalla Suzuki grazie alla doppietta ottenuta domenica da Joan Mir e Alex Rins. Il più danneggiato è risultato invece essere il suo pilota Andrea Dovizioso, il quale dalla squalifica delle tre Yamaha arrivate nella top15 del GP Spagna - quelle di Fabio Quartararo, Maverick Vinales e Franco Morbidelli - avrebbe guadagnato come minimo tre posizioni in classifica generale, anche senza vedersi assegnare i 25 punti del primo posto in cui sarebbe salito dal terzo ottenuto in pista dietro al francese e allo spagnolo. Differenze importanti in un Mondiali equilibrato come quello di quest'anno e che fanno ballare cifre sostanziose in termini di premi e bonus per il forlivese.
MotoGP Spagna 2020, Jerez - Maverick Vinales (Yamaha)
PATTO DI NON BELLIGERANZA A mettere in rotta di collisione Dovizioso e la Ducati è la condotta che avrebbe tenuto la casa italiana nelle discussioni relative all'infrazione commessa dalla Yamaha. Le case costruttrici hanno raggiunto un patto che non avrebbe previsto un appello alla decisione finale, purché alla casa di Iwata venisse comminata una sanzione. Proprio la Ducati avrebbe dichiarato la propria soddisfazione se la vicenda si fosse chiusa ''come minimo'' togliendo ai giapponesi i punti nelle classifiche Costruttori e Squadra, senza toccare quella Piloti.
''SITUAZIONE IMBARAZZANTE'' Simone Battistella, manager di Dovizioso, ha spiegato le ragioni del suo pilota alla Gazzetta dello Sport: ''Se fosse vero che la proposta è partita dalla Ducati, sarebbe una situazione profondamente imbarazzante. Né Andrea né io ne siamo stati informati, così come della sentenza uscita in tarda serata, cosa che con una sola ora a disposizione per fare appello ha compromesso la possibilità di Andre di fare una protesta. Ma, ancora di più, ha conseguenze importanti a livello di classifica ed economiche''. Sulle voci relative a una possibile azione legale di Dovizioso nei confronti della Ducati, Battistella non si è sbilanciato: ''Stiamo cercando di capire cosa fare qualora si fosse verificata questa situazione''.
MotoGP 2020, Andrea Dovizioso nel box Ducati Corse
LA REPLICA DELLA DUCATI Sulla vicenda è stato il direttore sportivo Paolo Ciabatti a fornire il punto di vista della Ducati: ''Sarei molto sorpreso se Andrea e Battistella stessero davvero pensando a un'azione del genere. Non è stata un'idea della Ducati, ma la ricerca di una posizione unanime per risolvere una situazione che si protraeva da tempo. I costruttori hanno comunicato alla direzione tecnica che era presente alla riunione che ci si aspettava come minimo che alla Yamaha venissero tolti i punti Costruttori e Team. È questa la verità''. È un vero peccato che la lunga collaborazione tra Dovizioso e la Ducati, protagonisti assieme di tante vittorie, si stia chiudendo in questa maniera.