CRISI O NO? Il motociclismo azzurro è in crisi? La domanda sorge spontanea andando a guardare i meri numeri, visto che nelle prime sette gare del mondiale, declinate nelle tre classi di Moto3, Moto2 e MotoGP, sono arrivate solamente due affermazioni per i nostri colori, quella commovente di Fabio Di Giannantonio a Jerez de la Frontera in Moto2, con tanto di dedica al compianto Fausto Gresini, e quella bellissima di Dennis Foggia al Mugello in Moto3 (va aggiunto, a onor del vero, anche il successo di Alessandro Zaccone in MotoE a Jerez, non conteggiato in quanto la competizione non ha ancora lo status di campionato del mondo, bensì di coppa del mondo). Nessun successo in MotoGP nelle prime sette gare e non capitava dal 2014, mentre l'ultimo anno in cui si sono contate così poche affermazioni azzurre nelle tre classi è il 2013, quando ci fu solo il successo di Valentino Rossi ad Assen a fronte di ben 18 vittorie spagnole su 21.
Moto3, Test Qatar 2021, Denis Foggia (Honda)
MOTO3 A leggerla così la situazione sembrerebbe drammatica. In realtà è più dovuta a un normale ricambio generazionale, con piloti che hanno lasciato al top la loro categoria per ricominciare dal fondo della griglia in quella superiore, e a qualche cambio di tuta o episodio sfortunato. Ma anche, e sarebbe inutile negarlo, a diverse controprestazioni. La situazione su cui porre maggiore attenzione è quella di Moto3 e Moto2, due classi che hanno portato molto al carniere italiano del motomondiale recente. Partendo dalla Moto3, al di là dei ''veterani'' della categoria come Fenati, Antonelli, Migno e Foggia, manca ancora un ricambio generazionale importante, di cui si sente l'esigenza soprattutto in virtù dell'avanzamento di Arbolino e Vietti in Moto2. Nepa e Rossi sono prospetti interessanti, ma al momento pagano dazio dal confronto con la nuova nidiata di talenti spagnola, e si attende man forte da gente come Bartolini, Surra e Lunetta.
Moto2, Test Qatar 2021, Marco Bezzecchi (Kalex)
MOTO2 Ma è nella classe di mezzo, dove l'Italia aveva espresso le cose migliori nelle ultime stagioni, che si è risentito maggiormente il contraccolpo della girandola di selle. Oggi tutti quei ragazzi, che rispondono ai nomi di Morbidelli, Bagnaia, Bastianini e Marini e che hanno recentemente dominato la categoria, sono giustamente avanzati in MotoGP e stanno sgomitando tra i grandi per uno spicchio di sole. In Moto2 sono rimasti tra i top rider i soli Marco Bezzecchi, che sta un po' faticando a lottare contro i nuovi protagonisti della categoria, e Fabio Di Giannantonio, anch'esso con un avvio a fasi alterne. Da entrambi ci si aspettava complessivamente qualcosina di più in queste prime gare, considerando anche che sono tutti e due già in odore di MotoGP, uno con il team VR46 l'altro con il Gresini Racing. I riflettori azzurri si sposteranno su Arbolino, Vietti e, perché no, Montella a partire dal prossimo anno, e magari su qualche esperto come Manzi, Corsi, Baldassarri o, ancora, su un campione un po' smarrito come Lorenzo Dalla Porta, che dopo aver patito l'impatto con la nuova categoria, quest'anno sta iniziando a far intravvedere buone prospettive.
MotoGP Italia 2021, Mugello: Valentino Rossi (Yamaha) e Pecco Bagnaia (Ducati)
MOTOGP E arriviamo al capitolo MotoGP: lo zero azzurro è dovuto in primis all'addio di Andrea Dovizioso e in secundis alla scarsa competitività mostrata nelle prime gare da Valentino Rossi e Danilo Petrucci. Con la vecchia guardia alle prese con problemi, e con i giovani come Marini, Baldassarri e Savadori impossibilitati ad esprimersi al meglio visto il mezzo tecnico inferiore a quello di molti rivali, le speranze azzurre sono riposte su Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia. Il primo, però, paga lo scotto di essere in squadra con un nome ingombrante come quello del suo mentore Rossi, che per anzianità e blasone guida l'unica Yamaha aggiornata del team Petronas. E così Morbido, nonostante qualità eccelse già mostrate nel 2020, deve accontentarsi di una M1 2019 ''pompata'' con qualche aggiornamento, che mortifica il suo talento e le sue possibilità. Resta Pecco Bagnaia, che non ha ancora trovato la vittoria ma che sta mostrando di potersela battere con chiunque, e per quest'anno sono riposte praticamente solo su di lui le speranze azzurre di portare a casa qualche successo, in attesa della crescita degli altri e dei futuri cambi di sella e competitività dei mezzi.
MotoGP Spagna 2021, Jerez: Franco Morbidelli (Yamaha)
INSOMMA, CRISI O NO? E siamo alla risposta alla domanda iniziale: crisi o no? No, però... nel competitivissimo mondo delle corse a due ruote, chi si ferma è perduto, e la linfa deve arrivare a getto continuo dalla base. Visti i tanti avanzamenti di categoria recenti è possibile che potremmo incorrere in questi anni in un periodo complicato come quello intercorso tra il 2010 e il 2015, quando i piloti italiani hanno patito fortemente l'armada española, contrastata invece meglio nelle ultime stagioni. Però, nel giro di un paio di stagioni, i giovani avanzati saranno maturi, e allora la ruota ricomincerà a girare, e a quel punto si sarà dovuto già provvedere con l'inserimento di nuove leve dalla base, grazie anche a programmi federali e non solo con quello che mirabilmente stanno facendo privati come VR46 e Gresini su tutti, o aziende stesse come Ducati e Aprilia, nel far crescere e maturare giovani piloti italiani.
SUCCESSI ITALIANI NELLE PRIME SETTE GARE DEL MONDIALE NEGLI ULTIMI 20 ANNI
Anno | Moto3/125 | Moto2/250 | MotoGP | Totale |
2021 | 1 | 1 | 0 | 2 |
2020 | 2 | 5 | 2 | 9 |
2019 | 2 | 3 | 2 | 7 |
2018 | 2 | 5 | 1 | 8 |
2017 | 2 | 5 | 2 | 9 |
2016 | 2 | 0 | 2 | 4 |
2015 | 1 | 0 | 2 | 3 |
2014 | 3 | 0 | 0 | 3 |
2013 | 0 | 0 | 1 | 1 |
2012 | 1 | 1 | 0 | 2 |
2011 | 0 | 1 | 0 | 1 |
2010 | 0 | 2 | 1 | 3 |
2009 | 3 | 2 | 3 | 8 |
2008 | 4 | 3 | 3 | 10 |
2007 | 1 | 1 | 2 | 4 |
2006 | 1 | 1 | 6 | 8 |
2005 | 3 | 0 | 6 | 9 |
2004 | 4 | 1 | 4 | 9 |
2003 | 3 | 0 | 4 | 7 |
2002 | 2 | 4 | 6 | 12 |