VERITÀ SCOMODA Il numero uno della Dorna, Carmelo Ezpeleta, è tornato a parlare del calendario del Motomondiale, flagellato dalle restrizioni imposte in tutto il mondo dalla pandemia di Coronavirus che sta imperversando ormai da settimane. Per primo tra tutti, il manager spagnolo ha ammesso quella che ha il sapore di essere una verità scomoda, che in pochi finora - e quasi nessuno in una posizione importante come la sua - avevano fatto in questi giorni di rinvii e riprogrammazioni di calendari in ogni ambito dello sport: ovvero il fatto che probabilmente - se non a porte chiuse - non si potrà tornare a disputare un GP fino a quando non ci sarà un vaccino per il coronavirus Covid-19.
Carmelo Ezpeleta, CEO Dorna
SERVE IL VACCINO ''Io credo che fino a quando non ci sarà un vaccino che fermi la diffuzione del coronavirus, sarà davvero difficile, o forse impossibile, organizzare un Gran Premio di MotoGP, o un qualsiasi altro grande evento sportivo''. Queste le parole, chiare e senza mezzi termini, scelte da Ezpeleta intervistato dalla rivista Speedweek - ''Per questo motivo non sono del tutto certo che si possa tornare a correre nel 2020, anche se continueremo a lavorare sodo su questa ipotesi e stiamo ancora considerando tutte le possibili soluzioni''.
Start MotoGP 2019 Qatar Losail
FORZA MAGGIORE Resta sempre l'opzione ''porte chiuse'', ma nessuno, anche i membri dei team - come la Formula 1 ha insegnato in Australia - sono immuni al virus. In ogni caso, se si dovesse riuscire a partire, il regolamento prevede che si disputino almeno 13 gare affinché il titolo possa essere assegnato, ma questo non rappresenterebbe un problema insormontabile. ''Per cause di forza maggiore, possiamo ridurre il numero di GP e anche se fossero meno del previsto avremmo comunque un campionato. Francamente, se avremo la possibiltà di ripartire, lo faremo, e non importa quante gare riusciremo a fare. Abbiamo più di cinque mesi da qui a settembre, ancora possiamo provare a ri-sistemare più di 4 o 5 GP, e a quel punto ribaltare il campionato, correndo meno gare in Europa per poi spostarci in Asia se i viaggi aerei riprenderanno''.