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Diamo i voti a piloti e team dopo il GP di Spagna a Jerez de la Frontera, quarta tappa del Motomondiale 2019, classe MotoGP
MARQUEZ SU, LORENZO GIU Il Gran Premio di Spagna 2019 ha visto il ritorno al successo di Marc Marquez dopo lo scivolone del COTA. Lo spagnolo ha dominato la gara dal primo all'ultimo giro e gli unici che hanno provato a dargli fastidio sono i giovani del team Yamaha Petronas, Franco Morbidelli e Fabio Quartararo. Buon GP anche per Alex Rins, Maverick Vinales e Andrea Dovizioso, con Valentino Rossi che è riuscito a mettere una pezza su un weekend difficile con il sesto posto finale dietro anche al sempre costante Danilo Petrucci. Bocciato, ancora una volta, Jorge Lorenzo. Andiamo a leggere nel dettaglio le pagelle di Jerez della Frontera.
MARC MARQUEZ Il campione è sempre lui. Senza la caduta di Austin, peraltro non del tutto dipesa da un suo errore, oggi sarebbe già in fuga iridata. A Jerez, Marquez ha semplicemente ristabilito l'ordine delle cose, scattando benissimo dalla terza posizione e facendo il ritmo sin dal primo giro. La resistenza dei rivali si è sgretolata giro dopo giro sotto il suo martellante passo, il tutto in un weekend in cui sembrava potesse essere vulnerabile. Per sottrargli lo scettro Dovi & Co. dovranno inventarsi qualcosa di grosso. VOTO 10
FABIO QUARTARARO Cosa ha sbagliato questo ragazzino francese di 20 anni, che al sabato ha fatto la pole position togliendo il primato di più giovane poleman nella storia della MotoGP proprio a Marc Marquez, e che domenica, quando è stato costretto al ritiro, era ancora lì a caccia del campione spagnolo? Forse la partenza, ma quello è sempre un terno al lotto, e dopo essersi messo in paziente attesa in terza posizione, ha infilato Morbidelli proprio mentre il suo compagno perdeva prestazione sulle gomme, per provare a riprendere il capoclassifica. Maledetta pedalina del cambio, si sarebbe meritato il primo - sorprendente - podio in carriera. VOTO 10
ALEX RINS Tre indizi fanno una prova, quattro qualcosa di più. Nelle prime uscite di questo mondiale 2019, il suzukista ha sorpreso per costanza, velocità, facilità di guida e concretezza. Anche ieri, scattando sesto in classifica, è risalito come il Maverick Vinales dei tempi migliori, rintuzzando gli attacchi proprio di quest'ultimo nel giro finale. Il secondo posto lo mette in seconda piazza anche nella classifica iridata, a un solo punto da Marquez. Per il mondiale c'è anche lui, ormai è certo. VOTO 9
MAVERICK VINALES Finalmente Maverick! Dopo tre gare in cui sembrava la controfigura sbiadita di sé stesso, ha imboccato un bel GP, su una pista non sempre amica della Yamaha (anche se i ragazzini del team Petronas hanno detto altro) tornando sotto nel finale come sa fare lui. È mancato solo un paio di giri per passare Rins, ma questo terzo posto con gran difesa su Dovizioso all'ultimo giro, ci riconsegna un grande pilota, che da qui in avanti potrà dire la sua soprattutto a partire da Le Mans, dove in passato ha già scritto pagine notevoli. VOTO 8
ANDREA DOVIZIOSO Ha mancato il podio ed era amareggiato per questo a fine gara, perché in qualifica e nelle libere la sua Ducati GP19 sembrava essere più performante. Invece in gara è venuto fuori solo nel finale, troppo tardi per incidere, ma va bene così, il mondiale è ancora lungo e ora arrivano le piste dove può dire tanto, soprattutto Mugello, Barcellona e Spielberg. Inoltre, delle tre piste più ostiche per la rossa, due sono ormai in archivio, Austin e Jerez. Resta Phillip Island, ma è lontanissima, e ora arriva il momento di girare la manopola del gas. VOTO 7
DANILO PETRUCCI Nelle libere sembrava essere l'anti-Marquez, si è spento in qualifica e poi si è reso autore di un Gran Premio anonimo, sempre nel gruppetto ma senza guizzi. Ci aspettavamo di più, con tutto che va sottolineata però la sua costanza ad alti livelli. Danilo è quinto nel mondiale e non è nemmeno così tanto staccato dalla vetta, però come il compagno, dalla prossima pista non avrà più scuse. VOTO 6,5
VALENTINO ROSSI Riconosciamo a Valentino un pizzico di sfortuna. Ha faticato sin dal venerdì per trovare il giusto compromesso con la moto, è rimasto fuori due volte dalla Q2 per un'inezia (nelle FP3 e in Q1), e se fosse riuscito a partire più avanti, non sarebbe stato precluso neanche il podio, come ha dimostrato Vinales e, soprattutto, il passo gara del Dottore. Nel finale è andato forte e considerando anche che in passato su questa pista ha sempre faticato, è un miglioramento. Però... però resta il fatto che Quartararo e Vinales gli sarebbero finiti davanti, e che Morbidelli lo ha passato grazie all'esperienza - pardon - all'inesperienza del romano, che ha distrutto le gomme per restare incollato a Marquez nei primi giri. La sufficienza non gliela toglie nessuno, ma dalle prossime gare vogliamo rivedere il 1Valentino in versione Austin VOTO 6
FRANCO MORBIDELLI Non si può premiare la generosità di Franco Morbidelli, che si è reso protagonista di un weekend memorabile. Secondo in qualifica a un'incollatura dal sorpendente compagno Quartararo, in gara ha tampinato Marquez per una decina di giri, prima di vedersi risucchiare dal gruppo causa gomme non più gestibili. Nel finale si è anche ripreso l'ottava piazza che Crutchlow gli aveva appena soffiato, meritandosi - per la prima volta in carriera - di essere il miglior pilota di un team privato in un GP. Bravo, ma ora occhio anche al compagno, che sta provando a rubargli la scena. VOTO 7
CAL CRUTCHLOW Dopo il bell'inizio in Qatar, nei weekend successivi tra penalità e cadute non è stato un avvio di campionato felice per il britannico, che a Jerez prova a rialzare la testa. Può e deve fare di più, su una pista dove la Honda è stata indecifrabile e forse meno competitiva del previsto, Marquez a parte. La sufficienza è in relazione anche alle ultime gare storte, ora vogliamo rivedere il Cal che conosciamo. VOTO 6
JORGE LORENZO È la sua pista, finisce dietro a tutte le Honda in pista, Marquez (vincitore), Crutchlow (8°), Nakagami (9°) e Bradl (10°). A parte un guizzo al venerdì mattina è completamente assente dalla bagarre, scatta 11°, finisce ancora più indietro al via e termina 12°. Questo non è Jorge, è un tizio omonimo e che gli somiglia, rivogliamo il vero Lorenzo, quello che può e deve combattere, e battere, i vari Marquez, Dovizioso, Rossi. Intanto però il voto non può che essere pessimo. VOTO 3
GLI ALTRI Degli altri piloti impegnati nel GP di Spagna la sufficienza va ai due hondisti Taka Nakagami e Stefan Bradl (voto 6), con Aleix Espargaro (voto. 6) che sull'ancora non proprio competitiva Aprilia termina a 15" dal vincitore in 11° posizione ma solo perché Jack Miller (voto 4) rischia di buttarlo per terra nel finale, cadendo invece lui. Per il resto insufficienze per Pecco Bagnaia (voto 5), nonostante la prima Q2 in carriera e la moto vecchia, per Johann Zarco (voto 5), sempre più lontano parente di quello dello scorso anno e dietro anche al suo compagno Pol Espargaro (voto 5,5), e per Joan Mir (voto 5), che è sì giovane, ma che può e deve fare di più proprio nel weekend in cui un giovane è il protagonista assoluto, Marquez a parte. E invece si sdraia mentre prova a tenere il passo di Rossi nella pancia del gruppo.