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Valentino Rossi le sta provando tutte per non farsi staccare dai ragazzini terribili della MotoGP. A Motegi ha... perso un dito!
DUE ANZICHÉ TRE! "Tù is megl che uan", recitavano Stefano Accorsi e Cristiana Capotondi in una felicissima pubblicità degli anni '90 che Valentino Rossi ha sicuramente ben presente. A quel tempo il 46 più famoso del mondo era agli esordi nel Motomondiale, oggi potrebbe riscrivere il testo di quello spot in "Tù is megl che trii", riferendosi al numero di dita che questo venerdì ha usato per frenare gli oltre 240 cavalli della sua Yamaha M1, lui che da una vita è abituato a frenare con tre dita.
RICOMINCIO DA 40 Lo si vede bene nel particolare della foto qui sopra, il centauro di Tavullia sta cercando un modo per recuperare qualche decimo ai più giovani che guidano la stessa moto e non, e che spesso si trova a guardare da dietro in questo campionato del Mondo di MotoGP. Valentino Rossi però ha ancora voglia di battersi e se ogni domenica sale sulla sua moto è perché ha ancora l'obiettivo di dimostrare di essere competitivo, e anche qualcosa di più. Costi anche snaturare uno stile di guida, pardon, di frenata che lo ha accompagnato in buona parte dei suoi 40 anni di vita.
THINK DIFFERENT E così, per il Gran Premio del Giappone, Valentino ha provato in pista questa novità, parlandone poi a fine gara con i giornalisti riuniti nell'Hospitality del team Monster Energy: "Era un po' di tempo che volevo provarci, ma non è così facile cambiare dopo tanti anni" - ha spiegato Rossi - "È un po' come realizzare un tiro da tre per un giocatore di basket. Ho voluto lavorare su qualcosa di diverso, ci stiamo provando, anche perché le moto sono cambiate tanto negli ultimi anni, e bisogna adattarsi."
FORCELLA NO STRESS Il sospetto è che questa sia un'idea pensata assieme al suo nuovo capotecnico David Munoz, con il quale lavora da poche settimane e per il quale ha detto addio alla sua ormai consueta spalla Silvano Galbusera: "Usare due dita aiuta a non caricare la forcella troppo rapidamente e la staccata diventa più dolce." - aggiunge il dottore - "Mio fratello Luca usa addirittura un solo dito, lo stesso Marquez (come anche Stoner). Ogni pilota ha il suo stile, l'importante però con le moto di oggi è non metterle in crisi, in pratica occorre frenare meno per frenare di più. Questo perché negli ultimi anni sono cambiate molte cose, dalle gomme all'importanza del freno motore."
SVILUPPI FUTURI. Il prossimo step potrebbe essere imparare a frenare al manubrio anche con il freno posteriore, una configurazione che - soprattutto in curva - potrebbe aiutare a guadagnare altri decimi: "Sì, negli ultimi tempi è diventato molto importante anche il freno posteriore, in passato lo si usava praticamente solo quando si arrivava un po' lunghi in curva, mentre ora i giovani lo usano molto." E chissà che Valentino a 40 anni non abbia trovato l'elisir della giovinezza.