CALENDARIO ALL'OSSO Il futuro della MotoGP 2020 è sempre più in bilico. Se da un lato il numero uno della Dorna, Carmelo Ezpeleta, si è detto ottimista circa la possibilità di svolgere il campionato, nella stessa intervista - concessa a ESPN - lo spagnolo ha parlato dell'impossibilità di svolgere gare a porte chiuse in Asia (Thailandia, Giappone e Malesia, previste rispettivamente il 4 ottobre, il 18 ottobre e l'1 novembre) e della certezza ancora non raggiunta di poter disputare tutte le tappe prefissate in Europa, dove peraltro sono già stati cancellati senza appello gli appuntamenti di Assen (Olanda), Sachsenring (Germania) e Kymiring (Finlandia)
Circuito di Jerez
IN EUROPA È POSSIBILE ''Ci piacerebbe andare in Asia'' - ha spiegato Ezpeleta - ''Ma farlo senza spettatori sarà molto difficile a causa dei costi del viaggio. In questa condizione non è possibile. Le corse in Europa senza spettatori sono possibili invece, e stiamo parlando con i diversi promotori. Fin da subito abbiamo cercato di guardare al miglior scenario possibile per continuare la stagione 2020, e la prima cosa fatta è stata varare alcune misure con i costruttori, l'IRTA e la FIM per cercare di ridurre i costi in questa situazione''.
Circuito del Mugello
MOTOGP EUROPEA ''La nostra idea è di fare 12-13 Gran Premi in Europa nel periodo tra luglio e inizio novembre'' - ha poi aggiunto Ezpeleta, aprendo dunque alla possibilità di doppie gare o dei recuperi degli appuntamenti già rinviati, come Jerez, Barcellona, Mugello e Le Mans - ''Poi vorremmo trasferirci in Asia e nelle Americhe, ma se si potranno svolgere questi gran premi non europei lo potremo annunciare solamente, forse, entro l'inizio di settembre''. ha concluso Ezpeleta. Le prove americane, già rinviate in quanto previste a inizio stagione, sono quelle di Austin (Americhe) e Termas (Argentina). Resta, infine, in piedi l'eventualità di poter disputare il GP d'Australia di Phillip Island, dove peraltro hanno corso a pochi giorni dall'inizio del lockdown mondiale, i centauri della Superbike.