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Diamo i voti a piloti e team dopo il Gran Premio d'Olanda ad Assen, ottava tappa del Motomondiale 2019, classe MotoGP
PAGELLE ORANGE Una gara tiratissima e che ha prodotto un bel ventaglio di voti quella andata in scena ieri ad Assen. Il Gran Premio d'Olanda ha sancito ancora una volta la forza di Marc Marquez, che riesce a capitalizzare una gara dove rischiava di finire dietro a più di una Yamaha, e invece è arrivato secondo guadagnando su tutti i diretti concorrenti per il titolo, e consegnato alla storia il terzo zero consecutivo di Valentino Rossi, in una crisi nera di risultati e probabilmente anche mentale. Per fortuna della moto di Iwata c'è il ritrovato Maverick Vinales a riportare la vittoria in casa nipponica a distanza di dieci gare dal Gran Premio d'Australia 2018, vinto dallo stesso spagnolo. E c'è anche il sorprendente Fabio Quartararo, al secondo podio in carriera in MotoGP, mentre Dovizioso, Morbidelli e Petrucci salvano il bilancio tricolore. Di seguito tutti i voti nel dettaglio.
MAVERICK VINALES Lo spagnolo è stato in palla per tutto il weekend, cavalcando il feeling della Yamaha con il tortuoso circuito di Assen. Vinales è stato bravo soprattutto a non staccarsi, come troppo spesso gli capita, nelle prime parti di gara, restando nella bagarre a lanciando la sua irresistibile e proverbiale seconda parte di gara nel finale, fiaccando la resistenza del campione del mondo in carica che non aveva nessun interesse nel rendergli impossibile la partita. Una bella iniezione di fiducia dopo un avvio di mondiale difficile. VOTO 9
FABIO QUARTARARO Gli manca ancora l'esperienza e il pelo sullo stomaco per portare a termine gare dure come questa, ma con il braccio infortunato, per di più sulla pista che maggiormente sollecita gli arti superiori, e su una moto che sgondolava a ogni sgassata, il giovane Fabietto ha compiuto il miracolo, conquistando il suo secondo podio consecutivo nella classe regina. Terzo dopo il secondo posto della Catalunya non è un passo in dietro, anzi, perché il difficile non è arrivare in vetta, ma restarci, e a 20 anni lo è ancor di più. VOTO 9
MARC MARQUEZ Sul talento non si discute, è il più forte di tutti. E lo dimostra a suo modo anche in Olanda, dove nonostante la sua moto non sia la migliore, né come performance, né come gestione delle gomme, Marc lotta per la vittoria salvo evitare la bagarre nel finale, quando la modalità ragioniere è stata inserita e dal muretto gli facevano ampi gesti di rallentare. 20 punti sono oro, perché significa allungare di altri 7 punti su Dovizioso, di 10 su Petrucci e di 20 su Rins, caduto nelle prime fasi. Il mondiale può perderlo solo lui, ma oggettivamente è già nelle sue tasche. VOTO 8
ANDREA DOVIZIOSO Non è ad Assen che poteva aspirare a recuperare su Marquez ma a Barcellona ed è andata com'è andata, senza alcuna colpa da parte sua, e dunque quella olandese va segnata sul calendario Ducati come una tappa positiva, non per il risultato assoluto, quanto per l'aver limitato i danni che potevano - senza le cadute di Rins e Rossi, essere anche maggiori. Andrea attende piste più favorevoli alla sua bizzosa moto, ma intanto salva il salvabile e lotta generosamente nel finale per avere la meglio del suo amico-compagno Petrucci, che sta diventando ben scomodo dopo l'affermazione del Mugello e il podio catalano, e contro l'arrembante Morbidelli, che con un giro in più l'avrebbe quasi sicuramente beffato VOTO 7
FRANCO MORBIDELLI L'esplosione di Quartararo non se l'aspettava nessuno, per cui un quinto posto in rimonta, soprattutto dopo i risultati negativi delle ultime gare, è un buon risultato e deve servire a rilanciare le ambizioni del campione del mondo Moto2 del 2017 non solo in campionato ma anche all'interno del suo team. Al momento il compagno sembra circondato da un'aura di invulnerabilità, ma il Morbido ha il mezzo tecnico, e soprattutto tutte le carte in regola, per poter risalire e competere per posizioni che sulla carta sembrano un miraggio. Forza Morbido, è tutta questione di testa VOTO 7
DANILO PETRUCCI Hai voluto alzare l'asticella caro Danilo? E dunque diventerà più difficile d'ora in poi prendere voti alti. La sua colpa è di averci abituato male nelle ultime due gare, perciò un sesto posto ad Assen, una pista che in passato l'ha visto protagonista (perse di un soffio con Rossi nel 2016), e dunque una pista che predilige, diventa da sufficienza risicata. Petrucci è generoso e ci prova, anche a dare fastidio al compagno, ma nel finale paga la troppa usura al posteriore e conclude facendosi beffare da Morbidelli nelle ultime curve VOTO 6
ALEX RINS Lo spagnolo getta al vento una ghiottissima opportunità di tornare il principale rivale nella corsa al titolo per Marc Marquez, cadendo proprio mentre comandava il gruppo nelle prime parti di gara, chiedendo troppo alla gomma ancora fredda della sua Suzuki. Non sappiamo se nel finale avrebbe resistito davanti, la gomma sulla moto del suo compagno JOAN MIR (VOTO 6,5) alla fine è crollata, ma stendersi nelle primissime fasi su una pista dove per tutto il weekend hai dimostrato di poter andare fortissimo, è un errore letale. VOTO 3
VALENTINO ROSSI Terzo zero consecutivo, su tre gare che - in un universo parallelo - siamo sicuri che abbia vinto o in cui sia terminato sicuramente a podio. E se a Barcellona non aveva colpe, ad Assen siamo tornati a un weekend da incubo in stile Mugello. Difficoltà a trovare il feeling e da subito peggiore delle quattro Yamaha; il suo unico giro buono del weekend viene annullato per questione di centimetri e dunque passaggio dalla Q1; eliminazione in Q1; partenza nel gruppone ma proprio mentre stava risalendo bene dalle retrovie, e stava attaccando Nakagami per la top ten, ecco arrivare l'ennesimo errore. Ci aspettiamo, ma anche Valentino stesso pretende da sé stesso, molto di più. VOTO 2
JORGE LORENZO Lui non c'entra con queste pagelle. Vogliamo solo augurargli i migliori auguri di pronta guarigiono dopo la brutta caduta di venerdì scorso e la frattura di due vertebre. Rimettiti presto Jorge! VOTO SV
GLI ALTRI Voti positivi per CAL CRUTCHLOW (6,5) e ANDREA IANNONE (6,5), il primo resta attaccato al trenino di testa più che può, andando a dar fastidio a Morbidelli, prima di pagare l'usura delle sue gomme, il secondo autore di un weekend bellissimo, vanificato dalle sfortunate qualifiche. In gara però Andrea riesce a rimontare e chiudere nella top ten, rifilando 7 secondi al so compagno di team ALEIX ESPARGARO (5) un risultato che può essergli da stimolo per l'immediato futuro. Poco sotto la soglia della sufficienza JACK MILLER (5,5), POL ESPARGARO (5,5) e FRANCESCO BAGNAIA (5). Il primo paga 12 secondi dalle Ducati titolari, pur avendo la stessa moto, il secondo evapora in gara dopo un buon weekend, e il terzo, sempre con l'handicap della moto vecchia, crolla nel finale facendosi passare anche dal rivale dello scorso anno in Moto2, MIGUEL OLIVEIRA (5,5) e rischiando il sorpasso anche dall'inconsistente HAFIZH SYAHRIN (5), quando durante la gara era entrato anche nella top ten: ci si attende di più da tutti e tre. Male JOHANN ZARCO (4) caduto e ancora lontano parente di quello delle ultime due stagioni, così come RABAT (4) e ABRAHAM (4), anche loro stesi nelle prime fasi. Senza voto TAKAAKI NAKAGAMI, incolpevole vittima della caduta di Rossi.