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Dovizioso pareggia i conti austriaci con Lorenzo, che cade e getta via il podio. Marquez non vince ma allunga, Rossi un disastro
MA SEI FUORI? Nella Domenica delle vittorie italiane c’è una nota stonata, quella di Romano Fenati che, in risposta ad una manovra scorretta di Stefano Manzi, lo affianca in rettilineo e gli tira la leva del freno anteriore. Roba ad dir poco da matti. Un gesto assurdo, che non trova giustificazione nemmeno nella scorrettezza di Manzi, penalizzato con la retrocessione di sei posizioni nella griglia di partenza del prossimo Gran Premio di Aragon. Insomma, c’è poco da dire in merito, tanto meno da aggiungere. I fatti sono fin troppo chiari. A Fenati, oltre alla bandiera nera in gara, è stata data una penalità di due gara di stop, ma l’impressione è che questo gesto gli costerà molto più caro. Il suo Team, infatti, ha già dichiarato di volerlo sostituire ed in MV, sicuramente, si staranno già facendo qualche domanda, soprattutto visto che i due l’Anno prossimo dovrebbero (condizionale d’obbligo) diventare compagni di squadra in Moto2. Caro Romano, mi sa che questa bravata ti costerà la carriera… Per il momento, voto zero per un gesto, ed un “esempio”, degno del miglior Balotelli!
RISPOSTA Su quella che non è mai stata una pista amica per lui e per la Ducati, Andrea Dovizioso conquista una vittoria in solitaria che profuma di un pacchetto tecnico ormai alla sua piena maturazione e di un pilota che, se non avesse collezionato tre zeri in questa Stagione, sarebbe li a giocarsi il Mondiale anche quest’Anno. Insomma, i fatti parlano di una vittoria, quella di oggi, che per Dovizioso è la prima in carriera sul tracciato di Misano ed il ritorno della Rossa sul primo gradino del podio che mancava dal 2007. Ok, il pacchetto tecnico ha sicuramente aiutato il pilota italiano, ma è anche vero che la Ducati di oggi è tanto figlia anche di Dovizioso, autore di una gara “alla Lorenzo” in cui martella come un metronomo fino al traguardo. Insomma, vedere guidare il forlivese oggi è stato uno spettacolo da valere il prezzo del biglietto, con un sorpasso su Lorenzo finalmente deciso ed efficace, semplicemente da applausi, e questa era l’unica cosa che, al Dovi 2018 non avevamo ancora visto fare. Con questo successo la Ducati numero 4 si porta seconda in Classifica a quota meno 67 dal leader Marquez, il Titolo piloti 2018 resta un miraggio, ma la strada per il Mondiale costruttori, a meno 23 punti da Honda, adesso non sembra cosi tanto in salita! Per Dovi, che risponde per le rime alla vittoria austriaca di Lorenzo, voto 10.
TRENTA, NON TRENTUNOJorge Lorenzo lascia Misano con uno zero che non rende merito ad un fine settimana vissuto da grande protagonista. Lo spagnolo prima domina il Sabato siglando pole e record assoluto della pista, poi Domenica parte bene, prova la fuga, resiste a Marquez e resta sempre nel gruppo di testa, ma perde l’anteriore a circa due giri dal termine, chiudendo diciassettesimo e lasciando sull’asfalto non meno di un terzo posto finale. Un risultato immeritato, ma l’impressione è che questa volta lo spagnolo abbia un po’ esagerato, commettendo un errore fatale causato sia dal tentativo di resistere a Marquez, sia dal voler andare a riprendere Dovizioso ( che per la cronaca gli restituisce con gli interessi lo schiaffo morale dell’Austria). Quale dei due abbia prevalso, non ci è tanto chiaro, ma di fatto resta un fine settimana vissuto da attore principale in cui gli è mancato il classico “trentuno"… Peccato! Per Lorenzo a Misano, le cui chance di contrastare in Campionato un Marquez in stato di grazia sono ormai prossime allo zero, voto 7
MARATONETA Non ci stiamo riferendo alla corsa degna di un olimpionico fatta ieri da Marc Marquez per tornare in sella dopo la caduta durante le qualifiche, o almeno non solo a quella. Ci stiamo riferendo all’incredibile costanza da passista dello spagnolo nel cammino verso il Titolo 2018. Insomma, se per la vittoria di Dovizioso o per il brutto risultato di Rossi e Vinales, il pacchetto tecnico ha fatto comunque una certa differenza (in positivo o in negativo), Marquez resta l’unico pilota a cui, da questo punto di vista, non fai mai la “tara”. E’ lui il riferimento, non c’è niente da dire, oggi secondo al traguardo partendo con lo svantaggio di non essere stato qui a fare i test di tre settimane fa (non è per nulla un aspetto da sottovalutare). Insomma, anche a Misano, se non cade, quando proprio va male male, Marquez sale sul podio. Una vera e propria “macchina da gara” che anche quest’anno sta mettendo una seria ipoteca sul Titolo, l’unico a riuscire a contrastare l’attuale superiorità tecnica della Ducati! Per Marquez, che continua ad allungare in Campionato portandosi a 67 lunghezze di vantaggio sul secondo posto di Dovizioso, voto 9.
TOP PLAYER Cal Crutchlow chiude quarto il GP di casa del Team LCR, dimostrandosi l’unico a mantenere il ritardo dai primi ad una sola cifra e non due come tutti gli altri. Insomma, a Misano l’inglese in sella alla Honda numero 35 si conferma veloce e determinato, in sella ad una moto che c’è, ma a cui aggiunge comunque del suo. Peccato per la caduta in qualifica di ieri, ma in generale per Cal tanto di cappello e voto 8,5
BUON RISULTATO Alex Rins chiude in quarta posizione il tredicesimo Gp di questa Stagione, piazzando al sua Suzuki davanti ad entrambe le due Yamaha ufficiali che, sulla carta erano favorite. Insomma, lo spagnolo è autore di un fine settimana competitivo, sempre davanti al compagno di squadra. Dopo un periodo poco convincente, in questo GP per Rins suona la sveglia, ma per essere davvero competitivi in questa MotoGP serve lavorare di più. Per lui voto 8
I CONTI NON TORNANO In Casa Yamaha qualcosa non va, è un dato di fatto, ma la questione in generale è poco chiara. Cosa stia succedono ai sui piloti ufficiali è davvero un mistero. Da una parte ci sono dei risultati che parlano di una moto competitiva, vedi la prima fila di Maverick Vinales qui a Misano o il buon passo di Valentino Rossi del Sabato. Dall’altra ci sono gare che vedono i due ufficiali di Iwata in evidente difficoltà dalla primissime battute, corse in posizioni che, sulla carta, sono nettamente al di sotto del loro potenziale, a prescindere dal pacchetto tecnico inferiore rispetto alla concorrenza diretta. Come mai Rossi arriva solo settimo su un tracciato così amico (sia a lui sia alla Yamaha)? Come mai Vinales passa quinto sotto il traguardo ad oltre sedici secondi dal primo, ma soprattutto entrambi dietro ad una Suzuki, quella di Rins, che, al netto di tutto, resta una moto meno competitiva della Yamaha? Davvero un mistero e, in totale onestà, è difficile credere sia solo una questione elettronica. Insomma, c’è tanto da lavorare, quello sicuro, ma i demeriti non posso essere solo della moto, c’è qualcos’altro. A Misano voto 5 per Rossi (a cui Misano costa anche la seconda posizione in classifica generale), voto 6,5 per Vinales.
TUTTI GLI ALTRIJack Miller, Sabato conquista una prima fila da applausi, guida bene tutto il fine settimana, peccato che getta tutto alle ortiche dopo pochi giri, voto 9 Sabato, ma in generale voto 5; Danilo Petrucci, il secondo posto del 2017 (ed anche la pioggia) sono un lontano ricordo, ma l’undicesimo posto ad oltre trenta secondi da Dovizioso sono decisamente un po’ troppi, il ternano ci prova, si piazza ottavo in qualifica, poi i problemi tecnici alla frizione della sua moto non gli danno certo una mano, per lui voto 5; Dani Pedrosa, la fantastica vittoria del 2016 qui a Misano ormai appartiene ai libri di storia, alza la testa nelle Q1, poi sparisce di nuovo, difficile trovare motivazioni, ma a questo punto perché non lasciarlo libero di smettere e far guidare la sua moto a chi ne ha voglia e talento? Per lui voto 4; FrancoMorbidelli, cresce, ha talento e voglia di far bene, peccato per non avere avuto la possibilità di dire la sua in Q2, in generale resta una gara convincente, voto 8; Andrea Iannone, il talento è indiscusso, l’impegno un po’ meno, al netto di una condizione fisica non proprio al cento per cento, ma cosa ci faceva parcheggiato nel box durante le FP3? Per lui voto 5. Ktm ed Aprilia il tempo passa, ma la luce alla fine del tunnel sembra sempre lontanta. Per entrambe c'è tanto da fare, ma un miglioramento più evidente sarebbe necessario ed importante. Ad entrambe voto 5.