PAGELLONE 2020 Mancano ancora tre mesi al via del motomondiale 2021, c'è ancora il tempo rivisitare tutto quanto accaduto nel frenetico 2020 con le nostre pagelle complessive sulla stagione della classe regina. In ognuno dei primi sei giorni festivi di questo inizio gennaio daremo i voti casa per casa ai team e ai piloti, in ordine inverso di classifica costruttori. Si parte dunque con l'Aprilia, e si termina domenica 10 gennaio con la Ducati, passando per Honda, KTM, Suzuki e Yamaha. Buona lettura.
- 2 gennaio - APRILIA
- 3 gennaio - HONDA
- 5 gennaio - KTM
- Red Bull KTM Factory Racing
- Pol Espargaro
- Brad Binder
- Red Bull KTM Tech3
- Miguel Oliveira
- Iker Lecuona
- Mika Kallio
- 6 gennaio - SUZUKI
- 9 gennaio - YAMAHA
- 10 gennaio - DUCATI
RED BULL KTM FACTORY RACING
È stata la stagione della svolta per la casa austriaca, unica nel motomondiale a fornire di moto ''ufficiali'' sia il team factory che quello satellite, nonché unica con il telaio tubolare tra tutte e sei le case iscritte al campionato. Una filosofia mai abbandonata e che sta finalmente dando i suoi frutti. Per primeggiare in questa folle stagione alla KTM è mancata un po' d'esperienza, oltre a quell'ultimo step - fatto per esempio dalla Suzuki - che consiste nell'essere competitiva su ogni tipo di tracciato. Invece la RC16 ha mostrato meraviglie su piste come Brno, Spielberg, Valencia e Portimao, faticando invece altrove, come a Jerez, Misano e Aragon. Ciò nonostante sono arrivati tre successi complessivi (uno per il team factory) e altri cinque podi - tutti firmati di Pol Espargaro - per un totale di otto, esattamente il voto che merita. VOTO 8
Pit Beirer (KTM)
POL ESPARGARO
La sensazione è che gli mancano sempre 19 soldi per fare una lira. Pol è veloce ed esperto, e non a caso quest'anno andrà a sfidare Marc Marquez da compagno di squadra nel team ufficiale Honda, eppure, proprio per questo, ci si aspetta sempre qualcosa di più da lui. La nota positiva è che, al netto delle sempre numerose cadute, è stato nel 2020 complessivamente più costante, riuscendo a lottare spesso per il podio e a salirvi sopra ben 5 volte. Gli è mancato l'acuto, quello portato a casa dal compagno Binder a Brno e dal collega di marca Oliveira in due occasioni, ma è stato comunque il migliore dei suoi in classifica (5° finale con lo stesso punteggio di Dovizioso, quarto) e ha finito il mondiale in una condizione smagliante: un ottimo trampolino verso un futuro da protaonista, anche se lontano dalla casa austriaca. VOTO 7,5
Pol Espargaro (KTM)
BRAD BINDER
A inizio stagione, dopo la sorprendente vittoria ottenuta a Brno, sembrava poter spiccare il volo, ma solo nell'entusiastiche parole dei commentatori che ancora non avevano capito che stagione equilibrata e atipica sarebbe stata. Lui infatti, a parte il successo in Repubblica Ceca, non è riuscito a essere sempre al top, fatto anche fisiologico vista la poca esperienza e l'ancora giovane età. Il prossimo campionato con Oliveira formerà una coppia giovane e tosta ma dovrà dare di più. Intanto il suo anno da rookie - a proposito, è il rookie of the year con 87 punti e l'11° piazza finale - gli resterà impresso, tra alti, bassi e l'altissimo picco di Brno. VOTO 7
MotoGP Rep Ceca 2020, Brno: Brad Binder (KTM)
RED BULL KTM TECH3
Dei tre successi della casa austriaca due sono stati appannaggio del team satellite Tech 3, per la soddisfazione di Hervé Poncharal, che dovrà però salutare nel 2021 il suo pupillo Miguel Oliveira, e accogliere (e rivitalizzare) Danilo Petrucci. A parte questo, alle due inattese affermazioni del portoghese - in Austria (dove ha colto una vittoria regalatagli da Pol Espargaro e Jack Miller), e nella sua Portimao, dove ha letteralmente dominato - sono il fiore all'occhiello di questa stagione per KTM e per un team che è spesso protagonista (non dimentichiamoci cosa fecero con Zarco ai tempi della Yamaha). L'unico aspetto negativo è quello della costanza al vertice, non sempre mantenuta, ma sul quale il problema è più relativo alla moto che al team. VOTO 7,5
Herve Poncharal, team principal del team Red Bull KTM Tech3
MIGUEL OLIVEIRA
Il nono posto finale del mondiale, nel paccheto di mischia che dal terzo in poi raccoglie a fine stagione sette piloti in 14 punti, è una bella soddisfazione, ma mai quanto i suoi due primi successi in MotoGP. Miguel è stato molto costante e con pochi passaggi a vuoto nella sua seconda stagione nella classe regina, ottenendo - a parte i due picchi di Brno e Portimao - anche tante altre ottime prestazioni, la maggior parte delle quali in rimonta. Il suo processo di crescita è avviato, e se supportato anche da quello della moto, la prossima stagione potrebbe fare tante belle cose... VOTO 8
IKER LECUONA
Un onesto anno da rookie per lo spagnolo, catapultato in MotoGP forse ancora acerbo, ma bravo a resistere all'urto fornendo qualche buona prova. Il Covid lo ha messo kappaò proprio quando sembrava potesse disegnare belle cose sull'asfalto, ma avrà comunque la prossima stagione per rifarsi. Non va dimenticato però che è stato l'unico pilota KTM a non salire sul podio quest'anno, e a non esserci andato neanche vicino ma, come detto, era all'esordio, e dunque scopriremo solo nel 2021 se il ragazzo merita la MotoGP. VOTO 6
MIKA KALLIO
Una sola gara per lui, l'ultima al posto di Iker Lecuona, non è sufficiente a valutare nulla. Non è caduto e ha portato a casa la moto, e non è neanche arrivato ultimo battendo Tito Rabat nell'occasione. VOTO SV.