PAGELLONE 2020 Mancano ancora tre mesi al via del motomondiale 2021, c'è ancora il tempo rivisitare tutto quanto accaduto nel frenetico 2020 con le nostre pagelle complessive sulla stagione della classe regina. In ognuno dei primi sei giorni festivi di questo inizio gennaio daremo i voti casa per casa ai team e ai piloti, in ordine inverso di classifica costruttori. Si parte dunque con l'Aprilia, e si termina domenica 10 gennaio con la Ducati, passando per Honda, KTM, Suzuki e Yamaha. Buona lettura.
- 2 gennaio - APRILIA
- 3 gennaio - HONDA
- 5 gennaio - KTM
- 6 gennaio - SUZUKI
- 9 gennaio - YAMAHA
- 10 gennaio - DUCATI
REPSOL HONDA TEAM
Diciamolo chiaramente, senza Marc Marquez è stata una stagione disastrosa per il team campione del mondo in carica. Una discreta seconda parte di stagione non basta a salvare il bilancio di una squadra che si attendeva di fare ben altre cose nel 2020. L'assenza del leader ha pesato come un buco nero sulle aspirazioni della casa giapponese, che ha comunque saputo rimboccarsi le maniche e mettere a punto una moto che fosse guidabile anche dai comuni mortali, e non soltanto dal marziano, ottenendo anche discreti risultati e facendo intravvedere sprazzi di recenti glorie. Ovviamente tutto questo non basta per prendere anche lontanamente, la sufficienza. VOTO 4
Alberto Puig (Honda)
ALEX MARQUEZ
Una stagione in crescendo, quella del due volte campione iridato della Moto2, al debutto tra i grandi. Doveva essere un anno di apprendimento alla gigante ombra del fratello e invece il fato avverso ha spostato la montagna Marc e lo ha costretto a crescere in fretta, alla luce del sole. E se nella prima parte di stagione ha registrato qualche fisiologico passaggio a vuoto, è cresciuto con il passare delle gare e di pari passo con la sua moto, riuscendo a salire ben due volte sulla piazza d'onore del podio in Francia e Aragona. Il 14° posto finale non è certo il massimo, ma nel panorama della complicatissima stagione della Honda va anche bene, eppure nel 2021 - quando correrà nel team LCR che tanto bene ha fatto quest'anno - avrà bisogno di confermarsi in pianta stabile nella top 10. VOTO 7
Alex Marquez (Honda)
MARC MARQUEZ
Voto 10 al coraggio, voto 2 alla presciolosa e poco lungimirante testardaggine che lo ha riportato in sella a 4 giorni dall'intervento all'omero rotto. Non voleva perdere il mondiale, ha perso molto di più, con un braccio che ha dovuto essere sottoposto a ulteriori due interventi e un rientro che non sarà certo semplice nel 2021. Ovviamente, limitandoci alle prestazioni in pista, resta negli occhi la furiosa rimonta nella prima gara dell'anno a Jerez, con la quale era rientrato sul podio virtuale dopo essere scivolato e costretto a ripartire dall'ultima piazza. Ma questo è stato solo il preambolo al disastro: la seconda caduta quel giorno, il primo intervento, il rientro affrettato, il secondo intervento, il terzo, eccetera eccetera eccetera. VOTO SV
GP Andalusia 2020, Jerez, FP3: Marc Marquez (Honda)
STEFAN BRADL
Sostituire il più forte pilota del mondo non è impresa che definire ardua è poco. Il tester della Honda, buttato in sella a fare una stagione completa, non ha però mostrato lo stesso passo di tutti gli altri piloti della casa giapponese, e nonostante un discreto passato nella massima serie, ha fatto vedere qualcosa di buono soltanto a sprazzi, come l'ottavo posto di Le Mans e il settimo dell'ultima gara a Portimao. Nell'ultima parte dell'anno, dopo una prima metà disastrosa, è cresciuto anche lui di pari passo con la Honda e del compagno, ma non basta questo per conquistare la sufficienza, sebbene con tutte le attenuanti della situazione. VOTO 5
Stefan Bradl (Honda)
HONDA LCR
Non è stato tutto da buttare l'anno della Honda, e le cose migliori - come d'altra parte accaduto anche in altre realtà, dalla Ducati alla Yamaha - sono state mostrate dal team satellite. I ragazzi di Lucio Cecchinello hanno saputo riempire almeno in parte la voragine causata da Marquez nell'universo Honda, ottenendo buoni risultati in serie con Nakagami, che è però mancato proprio al clou della stagione, quando sembrava poter persino rientrare in lizza per la vittoria di un campionato assurdo come quello 2020. Chi è mancato, frenato anche dagli infortuni, è stato Crutchlow, che nel suo anno di commiato dal circo a due ruote, non ha saputo contribuire a quella che sarebbe potuta essere una stagione ben più memorabile per il B-Team di Tokyo. VOTO 6,5
Lucio Cecchinello (Honda LCR)
TAKAAKI NAKAGAMI
Gli è mancato l'acuto, che poteva arrivare (e sarebbe probabilmente arrivato) nella gara bis di Aragon, quando si è sdraiato dopo 4 curve quando era in testa, scattato dalla pole. Eppure il 2020 di Taka Nakagami è da considerarsi molto più che positivo: in un panorama di difficoltà assoluta, è stato il faro della Honda per tutta la stagione, collezionando sempre risultati nella top ten ogni qual volta che è giunto al traguardo. I soli due ''zeri'' sono arrivati a fine anno, e lo hanno costretto a mollare posizioni di ben più ampio respiro in classifica, facendolo scivolare rapidamente in 10° piazza. Peccato, perché finire sul podio del mondiale non sarebbe stata utopia (alla fine è rimasto distante appena 23 punti), ma è anche giusto così visto che, all'atto pratico, chiude una stagione di estrema competitività senza nemmeno un podio, ma con due quarti e due quinti posti come migliori risultati. VOTO 7
CAL CRUTCHLOW
L'anno dell'addio avrebbe potuto regalare più soddisfazioni a un pilota che ha sempre dimostrato in carriera di essere veloce, e che ha saputo costruirsi in passato qualche bel ricordo. L'anno è invece partito subito male per lui, con l'infortunio al polso a Jerez, e poi un secondo infortunio è arrivato a Misano, dove ha saltato netrambe le gare. Spesso dolorante e quasi mai competitivo ai livelli che gli competono, è arrivato fino al termine dell'anno conquistando due sole top ten e appena 32 punti. La decisione di appendere il casco al chiodo è stata diretta conseguenza della difficile annata e del fatto che, con Honda che aveva già assegnato il suo sedile ad Alex Marquez per il 2021, non ha saputo convincere altri team a ingaggiarlo come titolare. Farà comunque il tester in Ducati, seguendo quella sempre più in voga strada pensionistica già seguita nel recente passato da star del calibro di Pedrosa e Lorenzo. VOTO 5