Il capotecnico di Rossi, Silvano Galbusera, è certo che Valentino posa vincere il decimo titolo. Serve però una Yamaha competitiva
PAROLE DI DOMENICA Nella giornata di domenica la trasmissione di Radio 1 Rai, "Domenica Sport" ha dedicato l'intero programma a Valentino Rossi, con un'intervista al campione di Tavullia che ha dichiarato, tra le altre cose, di essere quasi pronto ad avere un figlio e di aver trovato la compagna giusta. Le parole che più interessano però - visti i 40 anni suonati del Dottore - sono quelle rassicuranti espresse in studio dal suo capotecnico Silvano Galbusera, che mette la mano sul fuoco sulle capacità e sulla velocità del suo pilota, sbilanciandosi sulle sue possibilità per il 2020. Per il 2019, ormai, è troppo tardi...
DECIMO TITOLO "Valentino può vincere il decimo titolo, la domanda è se noi saremo in grado di dargli la moto per farlo" - ha ammesso il capotecnico di Rossi in Yamaha. Come ormai capita da tre stagioni, la Yamaha è costretta a rincorrere Honda e Ducati, e all'età di Valentino le possibilità di conquistare nuovamente l'iride si riducono al lumicino. "Per il momento le mancanze sono state più dalla nostra parte che dalla sua" - ha però sottolineato ancora Galbusera - "Io sono ottimista e penso che ce la possiamo fare. La cosa più importante in ogni caso non è il numero di titoli, ma il fatto di dimostrare di essere competitivo, di essere il migliore di tutti."
PAROLA DI PAPÀ In studio accanto a Galbusera anche altri ospiti, tra cui "babbo" Graziano, il papà di Rossi: "Cosa cambia da 9 a 10 titoli? Valentino desidera molto la decima affermazione e si sente abbastanza competitivo per ottenerla, ma è molto più importante essere competitivo ogni anno. Valentino ha semplicemente tanto talento, però lavoro molto sodo per farlo crescere ancora e molta gente non immagina quanto si impegni per mantenersi a questo livello. E là dove non arriva, lo aiuta la sua enorme fantasia sportiva." Claudio Pernat, il suo primo manager, ha aggiunto: "Valentino si sente defraudato del 10° titolo dopo quello che è successo in Malesia nel 2015 e sono d'accordo con lui, l'aveva già vinto. Ora è molto difficile."
SONO MOLTO VECCHIO... Dulcis in fundo le parole dello stesso Rossi, che ha spaziato su parecchi temi. Una sintesi delle sue risposte più interessanti: "Sono molto vecchio per il lavoro che faccio, però per la vita a quarant'anni direi che si sta bene. Prima nel motomondiale c'era più leggerezza, ora è cambiato veramente tanto, siamo sempre 'live'. Ecco, la mancanza di privacy è una cosa che non mi piace, a me piace fare le mie cose senza che nessuno lo sappia. Il rapporto con i giornalisti? Qualcuno mi sta simpatico, altri no, ma da giovane mi ci arrabbiavo di più. La politica? Non penso di aver mai votato, negli ultimi dieci anni ho seguito ma non sono parte attiva."
SE FOSSI DIO... Infine le tematiche più intime che sono state immediatamente riprese da tutti i rotocalchi: "Si è sposato Uccio e io ho fatto il testimone... se mi piacerebbe avere figli? Se andrà tutto bene li farò, per ora è difficile conciliare questa vita con quella da babbo, ma io una fidanzata fantastica forse l'ho anche trovata, ed è pure giovane, quindi... vorrei avessero gli occhi e il carattere di mia madre. Dopo di me niente più marea gialla ai circuiti? Secondo me molti continueranno ad andare ma tiferanno per altri piloti, altri magari vedranno le gare da casa. Però noi abbiamo anche molti piloti giovani italiani che potranno diventare i futuri Valentino Rossi, magari gli passo i tifosi. Se diventassi Dio per un giorno? Che domanda... forse cercherei di rimettere a posto il nostro pianeta, la Terra. Rifare uno zero per tutti i danni che abbiamo fatto, per avere magari altri cinque, sei o settecentomila anni da vivere."