LAMENTELE MIRATE Dando un'occhiata al cronometro la situazione del numero 20 e della Yamaha non sembra disastrosa, (7° in Malesia a 182 millesimi da Bastianini, secondo a Mandalika a 14 millesimi da Pole Espargarò), eppure il campione del mondo in carica della classe MotoGP, Fabio Quartararo, non è per niente soddisfatto di come si è comportata la sua M1 in entrambi i test, giudicandola troppo simile a quella della passata stagione. Chi è migliorato, invece, è tutto il resto della griglia: la Ducati è sembrata molto consistente, al punto che tra i migliori ci sono stati i giovani dei team satellite, Bastianini e Marini; Aprilia e Suzuki sembrano poters giocare un ruolo da outsider; la Honda rivoluzionata fa paura non solo con Marc Marquez, ma anche con Pol Espargarò.
STRATEGIA DELLA PRESSIONE E proprio alla Honda potrebbe guardare il giovane francese, il cui nome già lo scorso anno era stato affiancato a quello della casa di Tokyo. Se la passata stagione sono stati pochi i cambi di tuta tra i piloti, infatti, quest'anno sono in scadenza parecchi contratti dei big, e se Bagnaia e Marquez dovrebbero restare dove sono, Quartararo sembra invece voler mettere pressione alla Yamaha sapendo di potersi poi spendere sul mercato, in caso di fallimento di questa stagione. In effetti le preoccupazioni di Quartararo non sono sul giro secco, bensì sui long run, con un'usura troppo consistente della gomma posteriore (stesso problema occorso in passato a Vinales e Rossi...) e sulla velocità di punta, con Yamaha e KTM fanalino di coda, e Ducati nettamente più veloce degli altri. Ma come potrebbe la casa di Iwata ovviare a questo problema quando mancano meno di tre settimane all'inizio del mondiale?
DOMINO INNESCATO Quartararo sarà comunque in grado di tirare fuori dal cilindro prestazioni sontuose, ne siamo sicuri, soprattutto in qualifica con la sua Yamaha che sembra potersela battere (anche se nella seconda metà della scorsa stagione il pallino delle pole position era passato alla Ducati di Pecco Bagnaia...) ma se le gare si rivelassero un calvario per il pilota francese, allora già prima dell'estate la Honda potrebbe mettersi in pole position per accaparrarsi i servigi del Diablo (Marquez permettendo), e la Yamaha sarebbe costretta a correre ai ripari con soluzioni tutt'altro che facili (Mir?). Il team manager Meregalli ne è ben conscio, e al primo punto in agenda ha il rinnovo del talento francese, ma se fosse già tardi e l'effetto domino si fosse già innescato? Alla pista l'ardua sentenza.