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PAGELLE EMILIANE Il Gran Premio dell'Emilia Romagna e della Riviera di Rimini ha avuto un sapore decisamente amaro per quello che riguarda la classe MotoGP per i colori italiani. La Spagna, dopo sei assenze dal gradino più alto del podio, ha fatto l'en plein con una super gara di Vinales, Mir e Pol Espargaro, mentre Francesco Bagnaia, in testa fino a sei giri dalla fine, scivola e abbandona la possibilità di trionfare a Misano. Sfortunato Franco Morbidelli, che al via è stato buttato fuori da Aleix Espargaro, rimontando comunque fino alla 9° posizione, mentre cade tutto da solo Valentino Rossi, che spreca una chance di accorciare sulla vetta del mondiale, ancora mantenuta da uno spento Andrea Dovizioso, ottavo e in testa di un punto su Vinales e Quartararo, quest'ultimo che deve ancora crescere e imparare a gestire alcune situazioni. Nel dettaglio trovate tutto nelle pagelle del GP!
Maverick Vinales (Yamaha)
MAVERICK VINALES - VOTO 10 Rispetto al 5 che gli avevamo rifilato la scorsa settimana, Maverick Vinales raddoppia e porta a casa un 10 tondo tondo, e meritato. Anche nelle fasi di gara più complicate non ha mai perso il contatto visivo con Bagnaia, e quando stava cominciando a recuperare sul talento torinese, questi si è steso lasciando campo libero a colui il quale, nel corso di tutto il weekend, ha impressionato maggiormente sul passo gara e sul giro secco. Una vittoria meritata che rilancia le sue ambizioni di titolo iridato.
JOAN MIR - VOTO 9,5 Manca solo di mettere a posto la qualifica, e poi - ragazzi - questo giovincello diventa un serissimo contendente per il titolo, anzi: lo è già. Simpatico e brillante fuori dal circuito, ma anche deciso e spietato in pista. Anche nella seconda gara di Misano, dopo il capolavoro su Rossi la domenica precedente, ha messo a segno un sorpasso letale su Quartararo, una manovra che ha mandato in tilt il francese, lasciato sul posto proprio mentre questi tentava di attaccare la seconda piazza occupata da Pol Espargaro. E invece quel secondo posto in rimonta è andato a prendeselo il giovane Joan, che senza la ''sfiga'' della gara interrotta in Austria oggi avrebbe già in tasca una vittoria e, soprattutto, la leadership iridata.
Joan Mir (Suzuki)
POL ESPARGARO - VOTO 9 Non si contano le volte che si è rotolato nella sabbia nelle ultime uscite, eppure quando c'è stato da fare sul serio, Policio ha abbassato la visiera ed è stato da meno solo di Vinales e Bagnaia per buona parte di gara. La scelta della gomma morbida l'ha pagata alla fine sui rientranti Mir e Quartararo, ma il podio è arrivato lo stesso grazie a una breve escursione sul verde del francese. Il mondiale non è ancora perduto, e con una moto così performante su ogni tipo di pista, i 27 punti che paga dalla vetta sono persino recuperabili.
FABIO QUARTARARO - VOTO 6 Il giovane talento francese sta dimostrando sempre più di avere un problema caratteriale: quando è sotto pressione cede, sbaglia e si infuria, mentre quando è in testa e ha l'opportunità di scappare, fila tutto liscio. Peccato che dopo le due gare di Jerez è stato più e più volte messo alla prova e quasi mai ha mostrato nervi saldissimi, così anche nella seconda gara di Misano dopo aver sbagliato l'ennesima partenza, non aver seguito Vinales e Bagnaia all'inizio e subito il sorpasso da Mir verso la fine, non è riuscito a rispondere e - una volta preso quantomeno il terzo posto ai danni di Pol Espargaro, lo ha poi lasciato per strada passando sul verde con la moto, fatto che gli è costato 3 secondi, podio e leadership del mondiale. Poco male, è ancora in piena bagarre, a un solo punto dalla vetta, e resta metà campionato per rimediare, ma prima di tutto deve prendersi una bella camomilla.
Pol Espargaro (KTM) e Fabio Quartararo (Yamaha)FRANCESCO BAGNAIA - VOTO 6 Stesso voto di Quartararo perché sta evidenziando limiti simili, ma non caratteriali. Sotto pressione Pecco ha sbagliato due volte questo fine settimana, la prima in qualifica buttando un giro clamoroso per andare fuori sul verde (gli è costato la pole, ed è invece partito quinto), la seconda in gara, dopo aver disegnato un capolavoro per oltre 20 giri, è scivolato proprio quando Vinales ha cominciato a rosicchiargli un po' di quel margine che aveva costruito. Aveva a portata di mano la prima vittoria nonché un bel balzo in classifica (sarebbe finito a una trentina di punti dalla vetta), e invece niente. Restano la velocità supersonica mostrata e il fatto che abbia ancora tanto dolore alla gamba ad alleviare un po' il giudizio, ma anche lui deve non commettere più questi errori di gioventù.
Francesco Bagnaia (Ducati) e Maverick Vinales (Yamaha)
ANDREA DOVIZIOSO - VOTO 4 E meno male che durante i test aveva dichiarato sicuro di aver trovato il bandolo della matassa. Per tutto il weekend non è mai stato a posto, e l'unico sussulto lo ha avuto in Q1, quando ha strappato la Q2 che gli è valsa poi una misera 10° posizione in classifica. Per assurdi incastri di risultati e coincidenze, mantiene la prima posizione nel mondiale, ormai braccato a un punticino solo di distanza da Quartararo e Vinales e a 4 punti da Mir, ma se vuole veramente portarsi a casa il titolo, dovrà migliorare veramente tanto il feeling con la moto e, soprattutto, i risultati. In gara, infatti, è stato sempre a ridosso della decima posizione, e nel finale, invece di passare Oliveira, Nakagami e Marquez (gente che lo scorso anno neanche avrebbe incontrato in pista), prima si fa passare da Nakagami, poi rischia anche di farsi riprendere da Franco Morbidelli, caduto al primo giro e in rimonta dalle retrovie. A Barcellona, pista Ducati, serve tutto un'altro passo.
Alex Marquez (Honda) e Andrea Dovizioso (Ducati)
VALENTINO ROSSI - VOTO 4,5 Questa gara fa veramente male al Dottore. Aveva fatto una buona partenza, mantenendo la settima posizione del via, e sarebbe stato probabilmente nella top 5 a fine GP, un altro risultato utile per coltivare quell'inconfessabile sogno di titolo. Invece fa un errore banale, toccando il freno e andando giù nelle prime fasi del GP. Si rialza, prova a recuperare, e poi a pochi giri dalla fine, non potendo riprendere Smith, decide di ritirarsi. Altro errore, visto che avrebbe potuto arrivare al traguardo e raccogliere 2 punticini (sono stati solo 13 i piloti a punti, ultimo proprio Smith) che in un mondiale così equilibrato sarebbero stati utili.
FRANCO MORBIDELLI - VOTO 7 Ha fatto una bella gara, tenendo un ritmo da top 5 nonostante qualche danno alla moto e un'escursione sulla ghiaia causata dalla scivolata di Aleix Espargaro che lo ha centrato in pieno senza farlo - per un fortuito caso - cadere. Poi ha ripreso la via della pista dovendo recuperare dalla fine e risalendo fino alla nona posizione, utile a raccogliere qualche punticino iridato e tanta rabbia. L'errore più grande è stato commesso sabato in qualifica, quando non ha trovato il giro giusto: scattando davanti sarebbe stato in lotta per il podio anche questa settimana, ma rispetto alla domenica scorsa Franco è stato male con un virus che lo ha debilitato per tutto il weekend. Peccato.
Valentino Rossi (Yamaha)
GLI ALTRI IN BREVE
MIGUEL OLIVEIRA - VOTO 7,5 Un bel quinto posto quello del portoghese che è sì frutto di qualche caduta, ma anche di tanta consistenza. È in crescita, e anche lui non ancora del tutto fuori dalla lotta al titolo.
TAKAAKI NAKAGAMI - VOTO 7 Zitto zitto, quatto quatto il giapponese è sempre lì, a raccogliere punti e piazzamenti nei dieci, ed è così anche stavolta, in cui termina sesto, passando Dovizioso nel finale e raccogliendo i punti necessari a confermarsi nel gruppone di chi si gioca il mondiale (7° a -21 dal Dovi)
ALEX MARQUEZ - VOTO 6,5 Finalmente una buona gara da Alex Marquez, che è pur sempre un campione del mondo della Moto2. Il fratellino di Marc ha trovato qualcosa nella sua Honda nel warm up, e in gara è sempre stato nei 10, concludendo settimo: un'iniezione di fiducia per il futuro.
DANILO PETRUCCI - VOTO 6 Una sufficienza di incoraggiamento per il pilota ternano che ha fatto vedere qualche passo in avanti in questa gara rispetto all'inconsistente prima parte di mondiale. Il decimo posto è ancora ben poco, ma può solo migliorare.
JOHANN ZARCO - VOTO 5 Un po' anonimo il francese per tutto il weekend, è vero che ha a disposizione la vecchia moto, ma non si sono vistigrossi passi in avanti neanche rispetto allo scorso fine settimana.
ALEX RINS - VOTO 4 Male lo spagnolo, soprattuto vedendo cosa fa Mir con la Suzuki. Non è mai stato competitivo nelle libere e in qualifica, e in gara non ha trovato il bandolo della matassa. C'è di buono che non ha addossato il fine settimana storto alla forma fisica perfettibile. È un campione e da lui ci si aspetta di più.
JACK MILLER - VOTO SV Non si può giudicare Jack Miller, che dopo una bellissima partenza, ha rapidamente perso posizioni fino a ritirarsi per problemi tecnici sulla sua Ducati. Peccato, poteva essere quinto in solitaria nel mondiale, anello di congiunzione tra i primi 4 e il resto del mondo a cui, oggi, appartiene.
BRAD BINDER - VOTO 4 Velocissimo in qualifica e nelle prime fasi di gara, si stende subito come faceva un po' troppo spesso in MotoGP, dicendo addio probabilmente a una gara da protagonista.
ALEIX ESPARGARO - VOTO 4,5 Cade subito e rovina la gara di Morbidelli (con cui si scusa subito, da ragazzo corretto com'è). Peccato perché aveva fatto vedere belle cose in qualifica, e una posizione nella top ten era alla sua portata.
IKER LECUONA - VOTO 4,5 Vanifica una bella gara nel finale, scivolando quando era in sesta posizione, un risultato che sarebbe stato il suo migliore in MotoGP. Peccato.
TITO RABAT - VOTO 4 Cade andando incontro al secondo ritiro consecutivo, in una gara in cui poteva andare comodamente a punti. Fanalino di coda della classifica, infortunati e sostituti a parte. Non c'è molto altro da aggiungere
BRADLEY SMITH - VOTO 5 Tredicesimo e ultimo, il distacco dal primo è tanto, ed è l'unico metro con cui possiamo valutarlo. Rispetto al compagno, quantomeno, vede la bandiera a scacchi.