Chi si ricorda del Buddh International Circuit? Probabilmente non in tantissimi, e d’altronde è passato ormai quasi un decennio dall’ultima edizione del Gran Premio d’India di Formula 1, che si è tenuto nel 2013 sul tracciato situato alle porte della megalopoli di Delhi. L’amore con la massima serie automobilistica non è però mai sbocciato e, dopo sole tre edizioni della gara, disputate tra il 2011 e il 2013 e tutte vinte dalla Red Bull-Renault di Sebastian Vettel, l’evento è definitivamente sparito dal calendario facendo cadere nell’oblio internazionale la cattedrale motoristica disegnata da Hermann Tilke a 50km dalla capitale indiana. Fino a oggi, quando Carmelo Ezpeleta e la sua Dorna hanno iniziato i colloqui con le autorità locali per portare la MotoGP al Buddh.
Le strutture del Buddh International Circuit nel 2013, prima dell'ultimo GP India di Formula 1
2023 O 2024 La società che organizza il Motomondiale ha ormai da alcuni anni battezzato il sud dell'Asia come mercato preferenziale e quindi non stupisce la scelta di debuttare con un GP in India dopo che, negli ultimi tempi, la categoria ha fortificato la propria presenza in Indonesia, Thailandia e Malesia. L’obiettivo, secondo la testata britannica Autosport, sembra quello di correre la prima edizione del GP di Bharat (questo sarà il nome scelto per l’evento) già nel 2023, anche se è più probabile che l’appuntamento inaugurale si tenga nel 2024 per dare modo agli organizzatori di farsi trovare preparati. Sul tavolo, ci sarebbe un contratto di sette anni, per rendere la tappa al Buddh un nuovo classico del calendario. Quello indiano è il più grande mercato al mondo per le due ruote e di certo può costituire una vetrina di un certo rilievo per tutti i costruttori ufficialmente impegnati nel campionato.