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Diamo i voti dopo il GP della Comunità Valenciana a Valencia, ultima tappa del Motomondiale 2019, classe MotoGP
PAGELLE VALENCIANE Il mondiale 2019 è andato in archivio con il Gran Premio della Comunità Valenciana, vinto con autorevolezza dal dominatore del Campionato, Marc Marquez. Il pilota spagnolo ha conquistato la dodicesima vittoria della stagione, terminando davanti al rookie of the yearFabio Quartararo, in grado di salire per la settima volta sul podio. Sul podio anche il brillante Jack Miller, migliore delle Ducati a Valencia e con una seconda parte di stagione in crescita. Tappa negativa invece per gli italiani, con Dovizioso quarto, Rossi anonimo ottavo e tutti gli altri finiti a terra o ritirati.
MARC MARQUEZ Il pilota bionico, un computer in grado di leggere ogni gara e trovare sempre, o quasi, la risposta vincente. A Valencia Marc non ha avuto neanche bisogno di seguire per tutta la gara il suo giovane rivale Quartararo, ma lo ha infilato dopo qualche tornata, mantenendo poi un margine di sicurezza fino alla fine. Il campione indiscusso degli anni Dieci, che si sono chiusi ieri per la MotoGP, ed è questo anche l'unico voto possibile per lui. VOTO 10
MotoGP Comunità Valenciana 2019, Valencia: Marc Marquez (Honda), Fabio Quartararo (Yamaha)
FABIO QUARTARARO Cosa dire di più di questo ragazzo, esploso come una supernova nel corso della stagione? Nel giorno in cui le altre Yamaha sono tutte in difficoltà, lui è il solo che riesce a tenere costantemente il passo di Marquez, e dopo essere stato al comando nei primi dieci giri, ha perso complessivamente solo un secondo nei restanti venti. Merita la prima vittoria, e se continua così arriverà ben presto, gli serve solo un motore un po' più potente. VOTO 9
JACK MILLER Da italiani fa male dirlo, da sportivi è una gioia affermarlo: un Miller così merita la Ducati ufficiale. Il pilota australiano nelle ultime dieci gare ha raccolto meno punti dei soli Marquez, Dovizioso, Vinales, Quartararo e Rins, in pratica del gotha della MotoGP attuale, raccogliendo a Valencia il quinto podio stagionale. Rispetto alla Malesia, dove aveva le stesse potenzialità che di ieri, si è gestito meglio, risparmiando le gomme nella prima parte per poi averne da spendere sul finale, segno di maturità inequivocabile. VOTO 9
ANDREA DOVIZIOSO La sua non è stata una brutta gara, il quarto posto su un tracciato non proprio disegnato per le Ducati è buono, e poi è stato in grado di tenere dietro senza grossi patemi Rins. Il problema è che c'è un pilota, con la sua stessa moto, che ha fatto meglio, e che lui non è stato in grado di seguire in gara, su una pista dove peraltro aveva vinto lo scorso anno (in condizioni di valori in campo differenti, va detto). VOTO 7
ALEX RINS La gara di Alex non è stata malvagia, chiusa in quinta posizione ad appena 3"5 dal vincitore Marquez. Il problema è che non è riuscito mai a essere pericoloso, dando l'impressione di aver raccolto meno di quanto avrebbe potuto, soprattutto con Dovizioso, che non è riuscito mai davvero a impensierire. Dal ragazzo che ha sbeffeggiato Marquez a Silverstone ci si aspetta un po' di più, soprattutto perché si stava giocando la terza posizione iridata con Vinales, che sarebbe arrivata se fosse riuscito a battere le due Ducati che gli sono terminate innanzi. VOTO 6,5
MAVERICK VINALES La sufficienza risicata la strappa grazie al divario che ha costruito sul compagno di team, ma la sesta posizione è buona solo per salvare il terzo posto iridato dagli attacchi di Rins. Dopo le ultime gare al top ci si aspettava di più da Maverick a Valencia, dove è stato più gentile con la posteriore rispetto al compagno, ma dove è stato anche sopravanzato senza remore dal giovane Quartararo VOTO 6
JOAN MIR Nelle ultime gare ha trovato costanza e risultati, finendo spesso vicinissimo, talvolta davanti, al caposquadra Alex Rins. Ieri è giunto settimo a una decina di secondi dalla vetta e a 7" dal compagno, e prende mezzo voto in più proprio per il tasso di crescita mostrato. Il prossimo anno potrà dare fastidio a molti. VOTO 7
VALENTINO ROSSI AAA Valentino Cercasi. Il fenomeno di Tavullia non riesce a risolvere i problemi ormai cronici giungendo ottavo a traguardo solo grazie a tre cadute innanzi a sé (Morbidelli, Petrucci e Crutchlow), e dire che la Yamaha è stata per anni il prolungamento del suo corpo. Oggi invece è quello che la riesce a capire peggio, anche di Morbidelli, che nelle ultime tre gare è stato costantemente più veloce di lui. Serve una svolta, e serve che arrivi prestissimo, o entro metà 2020 le cose potrebbero farsi dure per l'icona del motociclismo italiano. VOTO 4
FRANCO MORBIDELLI La sua gara è stata positiva, era sesto e in fase di rimonta. Se il podio sarebbe arrivato non si può dire, però stendersi così fa male, soprattutto a fronte di un compagno che era partita dietro di lui nelle gerarchie del team Petronas, e che oggi è il più serio antagonista a Marc Marquez in ottica futura. Un podio a Valencia avrebbe rilanciato le sue ambizioni, così rischia di farsi dura per il Morbido. VOTO 5
ANDREA IANNONE Peccato. Non viene da aggiungere altro, una delle sue migliori gare della stagione, vanificata da una caduta all'ultimissimo giro, quando era nono e stava battendo il suo compagno di squadra Aleix Espargaro. Aveva fatto una bella rimonta dopo una sessione di qualifiche difficile. VOTO 5
MotoGP Valencia 2019, Ricardo Tormo Cheste: Danilo Petrucci (Ducati)
DANILO PETRUCCI Finalmente la sua stagione è finita. Dal GP della Repubblica Ceca in poi il suo miglior risultato è stato il quarto posto di Aragon, ma se non avesse già firmato il rinnovo con il team ufficiale Ducati Mission Winnow, questo non sarebbe probabilmente arrivato, a favore di Jack Miller che ha conquistato 95 punti (sesto complessivo della seconda metà di stagione) rispetto ai suoi 55 punti. Danilo ha bisogno di ritrovarsi, e ieri, anche se non fosse caduto, sarebbe probabilmente arrivato nuovamente in un posto non consono a ciò che deve e può fare. Speriamo che l'estate gli giovi. VOTO 4
JOHANN ZARCO La gara è andata com'è andata, caduto mentre stava disputando un discreto GP e navigava in 10° posizione e il voto si limita a questo. Certo è che se dovessimo valutare anche le scelte e le affermazioni del dopogara, si scenderebbe ancora. Va bene la frustrazione di essersi visto sorpassare nelle gerarchie Honda da Alex Marquez, che il prossimo anno potrà sedersi nel box con il fratello Marc, ma dire di preferire il tornare a correre in Moto2 piuttosto che andare nel dignitosissimo team Avintia, è uno schiaffo al lavoro e alla passione di quei ragazzi e del manager Raul Romero, soprattutto dopo aver abbandonato il progetto di un team in crescita e con budget come la KTM e che aveva investito tantissimo su di lui. VOTO 4,5
JORGE LORENZO Un voto simbolico, che non fa media ma che rappresenta comunque l'elogio a una carriera spaziale. Jorge è uno dei pochi che può dire di aver battuto Rossi in pista, da compagno di squadra, in un momento della carriera dell'italiano ben più fulgido di quello attuale. È l'unico che è riuscito a privare Marquez di un titolo mondiale, ed è riuscito ad adattarsi anche all'ostica Ducati. Gli errori li ha commessi più fuori dalla pista che in pista, un campione dalla guida pulita e la lingua talvolta troppo lunga, ma che ha saputo regalare emozioni a profusione. Ieri è giunto 13°, ma con la RC213V Jorge non ha proprio trovato il feeling, ed è il motivo per cui ha deciso di appendere il casco al chiodo a soli 32 anni. Ci mancherà. VOTO 99