- 01/04/19 - MotoGP Argentina, Rossi-Marquez: stretta di mano. Pace fatta?
- 01/04/19 - MotoGP Argentina: Rossi: "Ah, non ho vinto?"
- 31/03/19 - MotoGP Argentina: Marquez stellare. Rossi batte Dovizioso
- 31/03/19 - MotoGP Argentina 2019: orari TV sky e TV8, meteo e risultati
- 31/03/19 - MotoGP Argentina: Marquez favorito, ma il divario è minimo
- 30/03/19 - MotoGP Argentina: Marquez è legge, ma Yamaha e Ducati sono lì
- 29/03/19 - MotoGP Argentina, FP2: la spunta Dovizioso per 9 millesimi
- 29/03/19 - MotoGP Argentina: FP1 a Marquez, ma è ancora polemica aletta
Diamo i voti a piloti e team dopo il GP d'Argentina a Termas de Rio Hondo, seconda tappa del Motomondiale, classe MotoGP
MARQUEZ FUORI SCALA Marquez, Rossi, Dovizioso e Miller: promossi. Vinales, Rins e Morbidelli rimandati, Lorenzo, bocciato. Questo in estrema sintesi il resoconto del Gran Premio d'Argentina della classe MotoGP, che ha visto dar fuoco alle polveri tutti i big tranne Marc Marquez, che spenti i semafori ha salutato la compagnia per rivederla solo dopo il traguardo. Lo spagnolo meriterebbe 11, fuori scala rispetto a chiunque, ma gli diamo dieci. Che si accontenti. Di seguito tutte le pagelle della gara di Termas de Rio Hondo.
MARC MARQUEZ Undici e lode. Che sia il pilota più forte della sua generazione, non ci sono dubbi. Che sia tra i più forti della storia, neanche. Dispiace che il confronto con Rossi avvenga con 15 anni di offset, se fossero nati anche solo nella stessa decade, ci saremmo divertiti ancora di più di quanto non ci abbiano fatto divertire dal 2013 in poi. Tornando alla gara: pole, giro veloce, sempre in testa, divario netto su chiunque altro, cosa vogliamo aggiungere? VOTO 10
VALENTINO ROSSI Anche qui va fatta una considerazione sugli anni. Un pilota arriva secondo in un gran premio, battendo forse il più forte in griglia al momento nel corpo a corpo: già questa è una cosa eccezionale. Farla a 40 anni lo è ancora di più, e va scritto, con il rischio di sembrare banali e di tirarsi addosso le antipatie del diretto interessato, che di calendari proprio non vuol sentir parlare, essendo quanto di più vicino possa esserci a Peter Pan. Bravo Vale, chapeau. VOTO 9
ANDREA DOVIZIOSO I sogni iridati del Dovi escono persino rafforzati da un weekend come quello di Termas. Ci sono una manciata di piste in cui la Ducati palesa qualche difficoltà, Termas è una di quelle, poi occhio a Austin (tra due settimane), Sachsenring e Phillip Island (dove comunque lo scorso anno Andrea salì sul podio). Se su queste piste si raccolgono podi e piazzamenti di prestigio, allora Marquez dovrà continuare a temere per la sua corona. Bene Andrea, consistente nonostante lo scarso grip, solido e maturo. VOTO 8
JACK MILLER È una delle sue piste, e avergli dato la stessa moto a disposizione dei due ufficiali Dovizioso e Petrucci, sta pagando. L'australiano cresce di livello di gara in gara, non ha mai paura di fare a sportellate e soprattutto, dimostra di poter essere un pilota da top ten, posizione che non gli è mai riuscita di conquistare a fine anno. Se avete un penny, scommettetelo pure su di lui. VOTO 8
ALEX RINS Manca sempre un centesimo per fare il decino. Il suo voto è la media aritmetica tra il 9 della sua gara e il 5 del resto del weekend, dove non riesce a incidere come ci si attende ormai da lui, un pilota veloce e con una moto che ha dimostrato di essere tra le più manegevoli. Niente da dire sulla sua bella gara, con un rimontone dal 16° alla soglia del podio, può essere pericoloso su molte piste. VOTO 7
DANILO PETRUCCI Un passo in avanti rispetto alle libere e alle qualifiche anche per lui, ma sappiamo che può e deve fare di più. Mai a livello del compagno, stavolta prende paga anche da Jack Miller, il sesto posto lo tiene a galla, ma serve tutt'altro Petrux per incidere e dare una mano al Dovi per il titolo. VOTO 6
FRANCO MORBIDELLI Peccato, un garone vanificato nel finale con quella frenata ritardata, terminata addosso alla moto di Maverick Vinales, eppure Frankie aveva fatto vedere sprazzi di classe per tutta la gara, dimostrando che quando il mezzo tecnico lo asseconda, può stare tranquillamente nella bagarre. Avrebbe meritato miglior fortuna, ma l'anagrafe è dalla sua parte. VOTO 6
MAVERICK VINALES Velocissimo, come sempre in prova, scompare un'altra volta in gara. Troppi errori per lo spagnolo che nonostante la doppia gomma morbida montata a Termas non riesce a migliorare i suoi avvii di gara, proverbialmente lenti. E quando nel finale torna sotto e rimonta, poi sbaglia, va largo, prova a rimontare di nuovo e finisce la gara anzitempo centrato da Morbidelli. Troppo poco, soprattutto se paragonato alla solidità del suo compagno Rossi. VOTO 5
JORGE LORENZO C'è l'attenuante dei tanti acciacchi fisici, ma un Jorge Lorenzo così non lo vedevamo dagli esordi in Ducati. Non trova proprio il feeling con la moto, anche in qualifica, quando entra in scia a Marquez per un tentativo "trainato" dal compagno, e becca 7 decimi. In gara poi, dall'ottava casella si ritrova ultimo alla prima curva per un suo errore, e la rimonta non arriva. Il 12° posto è un insulto alla sua classe, forza Jorge, ti aspettiamo di nuovo a lottare là davanti. VOTO 4
GLI ALTRI C'è un giapponesino con la Honda che ultimamente fa belle prestazioni, e zitto zitto è settimo nel mondiale con il buon bottino di 16 punti. Lui è Taka Nakagami, e ieri è arrivato settimo. Che voto gli dareste? 7, naturalmente. Il suo compagno di team in LCR, Cal Crutchlow (voto 6) invece viene penalizzato invece per una millimetrica jump-start ed è costretto a recuperare dopo un ride through. Chiude 13° ma sarebbe stato della partita, peccato, voto comunque sufficiente. Voto 7 invece per Fabio Quartararo, un gradino sotto al Morbido come prestazioni, ma uno sopra come valutazione, visto che lui al traguardo c'è arrivato e con un ottimo ottavo posto, alla seconda gara tra i grandi. Sufficienza piena per i fratelli Espargaro e per Miguel Oliveira, così come per "Pecco" Bagnaia, che arriva 14° ma con la GP18, una moto che questa pista proprio non la digerisce (Miller lo scorso anno fu 4° con la GP17). Voto 4, infine, ad Andrea Iannone, irriconoscibile e ultimo, dietro anche al cenerentolo malese Syahrin.