4 team hanno protestato contro le appendici della Desmosedici. La Giuria ha respinto il reclamo ma adesso si attende la Corte d’appello
RECLAMO Il Gran Premio del Qatar è terminato ieri con la vittoria di Andrea Dovizioso, capace di precedere per soli 23 millesimi il temutissimo Marc Marquez. A conti fatti, però, il primo appuntamento della stagione 2019 della MotoGP non si è ancora concluso: subito dopo la bandiera a scacchi, quattro team – Honda, Suzuki, Ktm e Aprilia – hanno presentato reclamo alla Direzione gara per via dell’appendice in carbonio posizionata davanti la ruota posteriore della Desmosedici GP19.
YAMAHA NO L'unica Casa a non aver preso parte a questo reclamo è stata Yamaha. Un atteggiamento coerente, perché l'Anno scorso la Casa di Iwata, nel l'ultimo GP del 2018 a Valencia, aveva utilizzato una soluzione simile a quella vista qui in Qatar sulle Ducati. In quell'occasione, però, ci fu parecchia pioggia e l'appendice montata sulla Yamaha era stata utilizzata per ridurre l'acqua che andava a finire sul pneumatico posteriore, evitando così un raffreddamento troppo repentino della gomma posteriore.
RISULTATO SUB JUDICE Bisogna anche dire che la protesta è stata respinta poche ore dopo dagli steward presenti a Losail: “Sulla base dei regolamenti e delle linee guida attualmente in vigore, il collegio dei commissari della Fim MotoGP rigettano il reclamo”, si legge nel comunicato ufficiale emanato nella serata di ieri. Dovi e la Ducati però non possono ancora dormire sonni tranquilli, visto che è stato presentato anche un ricorso in appello. Borgo Panigale, comunque, mostra tranquillità considerando che la soluzione era stata già investigata e omologata in precedenza dalla Federazione.
CORTE D’APPELLO La decisione finale, che farà sventolare la definitiva bandiera a scacchi sulla gara del Qatar, sarà presa dalla Corte d’appello della MotoGP, ritenuta più competente sulle tematiche di carattere tecnico. Resta da capire se quest’appendice abbia illecite finalità aerodinamiche o se abbia solo effetti sulla temperatura gomme e sullo smaltimento dell’acqua in caso di pioggia, oltre a proteggere lo pneumatico dai detriti. La sentenza riguarderà ovviamente non solo la vittoriosa Ducati di Andrea Dovizioso ma anche quella di Danilo Petrucci, che ha chiuso in sesta posizione, e quella satellite di Jack Miller, che però non ha visto il traguardo. La Fim ha ufficialmente comunicato che la decisione della commissione di Ginevra sarà presa entro la prossima gara, prevista nel weekend del 31 marzo in Argentina.