Dopo tre GP Dovizioso è quarto con 30 punti, Lorenzo 13esimo e la Ducati è il terzo Costruttore dopo Yamaha e Honda. Risultati non all'altezza che richiedono un deciso cambio di rotta
PUNTO DELLA SITUAZIONE Durante la presentazione invernale della Desmosedici GP17Claudio Domenicali si è comportato esattamente come Sergio Marchionne durante l'unveiling della vecchia Ferrari SF16-H. Tante parole altisonanti verso ambizioni da mondiale, soprattutto per l'arrivo di Jorge Lorenzo al fianco di Andrea Dovizioso. Com'è la situazione dopo tre GP? Esattamente l'opposto: il forlivese è l'unico, al momento, a tener alto l'onore del team con i suoi 30 punti, racimolati grazie ad un secondo posto in Qatar e alla recente sesta piazza sul COTA statunitense. Il “Porfuera”, invece, sta navigando in alto mare, incagliato in una 13esima posizione nella generale che non si addice a un Campione del suo calibro.
TAVOLO DELLE TRATTATIVE La frustrazione per dei risultati altamente sotto le aspettative, quindi, è alta nel reparto corse di Borgo Panigale. E a pagarne le conseguenze sono ovviamente i piloti, che nonostante gli sforzi in pista non riescono a sfruttare a dovere il potenziale della Rossa. Il primo ad esserne deluso è Andrea Dovizioso: “Non riusciamo ad essere competitivi come vorremmo – ha affermato il forlivese dopo il GP di Austin – Non siamo ovviamente contenti della situazione, ma dobbiamo stare calmi e continuare a lavorare. Purtroppo al momentonon abbiamo un piano ben preciso, e quindi credo che siagiunto il momento di sederci al tavolo delle trattativeeparlare del futuro a 360° della nostra squadra”.
CAMBIO DI ROTTA Ma se il DesmoDovi è deluso, l'amarezza e la rabbia di Jorge Lorenzo devono essere ancora più importanti visto il deludente inizio di stagione. La sfuriata contro la sua Desmosedici, gettata a terra sul Termas de Rio Hondo argentino in seguito alla caduta poco dopo la partenza, la dice lunga sul suo umore e su quelle aspettative infrante dopo aver toccato con mano la dura realtà. Secondo il tre volte Campione del Mondo della MotoGP, l'intera squadra è ora di fronte a un bivio: o continuare sulla solita strada sperando che le cose possano migliorare... oppure indirizzarsi verso un importante cambio di rotta, a partire dalla progettazione della GP17. “Negli ultimi anniDucatiha scelto di realizzare ilmotore più potentee digestirlo con una buona elettronica – ha affermato Lorenzo – Ora, però, è necessariocambiare priorità: dobbiamoconcentrarci anche sul telaio, in modo che la moto giri meglio e renda lavita più facile al pilota”.
I BEI VECCHI TEMPI... Se facciamo un paragone con il primo anno di Valentino Rossi in Ducati, il Dottore dopo tre gare aveva un solo punto di vantaggio rispetto all'allora compagno di squadra Nicky Hayden, mentre oggi il distacco tra Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo è di ben 18 lunghezze. La differenze, tuttavia, non si fermano qui: nel 2011 il numero 46 era riuscito a dare 11 secondi nella prima gara a Losail e poco meno di 40 nella terza all'Estoril al suo team-mate, il quale avevo replicato con 33 secondi a svantaggio del Campione di Tavullia sul circuito di Jerez. Finora, invece, Lorenzo ha accusato solamente distacchi che, fortunatamente, sono andati riducendosi da 20 secondi nel GP inaugurale in Qatar ai 4 sul COTA a stelle e strisce. La Rossa di Borgo Panigale è cambiata, e non poco, da quando è arrivato nel 2014 l'ing.Dall'Igna, ma ancora, guardando i numeri, non abbastanza per dare a piloti del calibro di Rossi e Lorenzo quel feeling immediato che ancora le manca.
I NUMERI NON MENTONO Seguire un cambio di rotta così drastico si tratta, in ogni caso, di una decisione molto difficile da intraprendere: modificare la filosofia di costruzione di un reparto corse come quello di Borgo Panigale non è cosa da poco. Le tradizioni vanno rispettate, ma nella MotoGP come nelle corse sono i numeri che definiscono un Campione e un'ottima moto da un semplice pilota e un prototipo solo discreti. C'è un proverbio che non mente: “se non si cambia, si ripete tutto”. E il tempo è agli sgoccioli.