Romano Fenati, ormai ex pilota del team Marinelli Snipers, non esclude il ritiro dal motomondiale dopo il gestaccio di domenica a Misano
FOLLIA ROMANO Erano sembrati a tutti poca cosa i due gran premi di squalifica incassati domenica da Romano Fenati, autore di uno sconsiderato gesto nel corso della gara di Moto2 di domenica scorsa a Misano Adriatico, dove è andato in scena il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. Il pilota di Ascoli Piceno, in bagarre con quello che sarebbe dovuto essere il suo futuro compagno di team in MV Agusta, si è vendicato di un'entrata scomposta di Stefano Manzi bloccandogli il freno in pieno rettilineo, quando le due moto procedevano a una velocità di oltre 200 kmh. Solo per un caso fortuito il dramma non si è verificato.
PIOGGIA DI CRITICHE Il primo provvedimento nei confronti di Fenati è stato il licenziamento attuato dal team Marinelli Snipers, poi sono arrivati i due GP di squalifica dalla FIM, dopodiché su Instagram è comparso il messaggio di Giovanni Castiglioni, boss della MV Agusta, che ha scaricato il talento (sprecato) marchigiano, con il quale aveva già preso accordi per la prossima stagione, quella del rientro nel motomondiale per la casa varesina. Il ventiduenne Fenati si era prima difeso, poi era arrivato il mea culpa, spinto anche dalle tante reazioni negative al suo gesto, tra le più roboanti quelle di Cal Crutchlow e Valentino Rossi, quest'ultimo suo ex "boss" nel team VR46 dal quale fu cacciato per intemperanze.
ADDIO DUE RUOTE Dopo le parole di ieri - "Chiedo scusa a tutto il mondo sportivo, ho fatto un gesto inqualificabile, non sono stato un uomo!" - oggi sono state pubblicate dalla Gazzetta della Sport le ultime dichiarazioni di Romano, che oltre a scusarsi nuovamente ha annunciato il probabile addio alle corse di moto. "Te lo dico in terza persona, come se fossi uno spettatore che guarda la scena dal di fuori: Romano Fenati è stato un coglione a reagire a una serie di provocazioni" - si legge sulla rosea - "Mi è andato il sangue alla testa, avevo l'adrenalina a mille, ho fatto una cazzata [...]. La decisione degli Steward è stata giusta e non mi permetto di contestare, Se la mia carriera è finita? Non lo so. Oggi potrei dire una cosa e magari domani vederla in modo opposto. Adesso voglio solo farmi scivolare di dosso questa cosa, potrei anche non aver più voglia di tornare."
DAL BOX AL FERRAMENTA E lo stesso Fenati è stato ancor più chiaro a Sport Mediaset: "Per un po' lavorerà nel negozio di ferramenta del nonno, con lui e la mamma. Del resto lo facevo già, e poi ho un progetto ad Ascoli ma preferisco non parlarne. Se mi mancheranno le corse? Io sono sempre sceso in pista per vincere. Per essere Romano Fenati. Ma mi rendo conto che a nessuno importa di me, di quello che sto soffrendo. E allora, meglio dire addio. Per sempre."