TEST MOTOGP Oggi e domani i tester della MotoGP, in primis Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa, saranno in pista a Portimao per una lunga sessione di test, la prima dopo il blocco causato dalla Pandemia di Coronavirus. Nella sola giornata di oggi saranno in pista al loro fianco con le moto stradali anche molti piloti del Motomondiale attuale, tra cui Rossi e Dovizioso, che poi partiranno in serata per raggiungere Le Mans, dove domenica si svolgerà il Gran Premio di Francia, prima gara di un trittico che comprenderà anche, e per due volte, Aragon.
ANTICHI RIVALI Nella conferenza stampa che ha preceduto la sessione, Jorge Lorenzo ha parlato del suo futuro, escludendo un ritorno in MotoGP. Il maiorchino era stato in orbita Ducati, ma ha preferito restare a fare un lavoro che gli sta piacendo molto, fare il tester, e a dargli il benvenuto è stato proprio Daniel Pedrosa, tra i fautori del successo recente della KTM. ''È bello che ci sia anche Jorge, abbiamo corso insieme per 15 anni e ora lo rifaremo, è più bello testare in pista quando non sei da solo e Jorge è stato un mio grande rivale, sono contento che sia qui'' - le parole di Dani.
PAZIENZA Ma il più entusiasta alla vigilia della sessione di test è Lorenzo, che non saliva in sella da prima della pandemia, e poco importa se non guiderà la Yamaha 2020. ''Sono emozionato, è da 9 mesi che non guido una MotoGP, non ero mai stato così tempo senza farlo'' - ha esordito - ''Sarà un po' complicato riadattarmi a quelle velocità su una pista nuova, cercherò di non fare stupidate. Qualche settimana fa avevo parlato con Meregalli e mi aveva detto che ci sarebbe stata la moto nuova, ma quando sono entrato nei box e ho visto che c'era quella 2019. Penso che abbiano fatto il massimo ma che non ci sia stato il tempo di preparare la nuova M1''.
Jorge Lorenzo (Yamaha) durante i test ufficiali MotoGP di Sepang
BELLA VITA ''La mia vita è ancora migliore di quanto vediate sui social'' - ha poi aggiunto Jorge con una punta d'ironia - ''Sono contento, ho tanto tempo libero e posso decidere di ciò che voglio, e per chi ama le moto com me, fare il collaudatore è il lavoro perfetto, o comunque ci va vicino. Non c'è pressione, mi impegna 15 giorni all'anno e non ho molti obblighi. Certo, perdi la sensazioni che hai quando vinci, ma ho un nuovo rivale, il cronometro. Alla fine non si può avere tutto dalla vita e questo è un buon compromesso''.