SFORTUNA NERA La riduzione delle attività in pista per la stagione MotoGP 2020 pesa come un macigno sul prosieguo della carriera agonistica di Jorge Lorenzo in sella. Il pilota spagnoloaveva firmatocon il Factory Team Yamaha per essere il pilota di riserva ufficiale, con la possibilità di sfruttare un paio di wild card durante la stagione e tornare a confrontarsi in pista con i suoi rivali di sempre in sella alla Yamaha M1, dopo la sciagurata annata in Honda che lo aveva indotto al ritiro. Rientrato dalla finestra nel mondo della MotoGP grazie al team che è sempre stato la sua vera casa, per Lorenzo si è spesso parlato di un possibile primo passo verso un ritorno in pista futuro, magari quando Rossi si ritirerà o, persino, al suo fianco nel team Petronas con il sacrificio di Franco Morbidelli.
PIANI ROVINATI Tutti questi obiettivi, però, Lorenzo avrebbe dovuto perseguirli dalla sella della sua Yamaha a suon di giri veloci e di meticoloso lavoro dietro le quinte, sfruttando il palcoscenico delle gare per mettersi in luce e dimostrare di essere ancora un pilota vero, cosa che non gli sarà possibile a causa della decisione comunicata mercoledì scorso dalla MSMA (L'associazione che riunisce i costruttori impegnati in MotoGP) di rinunciare alle wild card nel 2020. Nella stessa condizione di Jorge si trovano, dunque, anche gli altri tester ufficiali: Michele Pirro (Ducati), Stefan Bradl (Honda), Dani Pedrosa (KTM), Sylvain Guintoli (Suzuki) e Bradley Smith o Lorenzo Savadori (Aprilia, in questo caso uno dei due potrebbe prendere il posto dello squalificato Iannone)
DUBBI FUTURI A questo si aggiunge che lo sviluppo delle moto è stato congelato per il 2020 e fortemente ridotto per il 2021, perciò Lorenzo & Co. sono praticamente disoccupati. Lo spagnolo ha espresso la sua preoccupazione sui social, gettando anche ombre sul suo impegno futuro in Yamaha: ''Peccato, volevo davvero correre di nuovo con la Yamaha al Montmelò, ma è chiaro che sarebbe stato da matti farlo senza aver provato la moto prima del weekend. L'obiettivo era quello di scendere in pista per tutto il weekend e aiutare la Yamaha con tutte le informazioni possibili, sarebbe stato brutto farlo senza pubblico ma l'avrei comunque fatto in buone condizioni, ma correre per correre non ha senso. Allo stato attuale devo parlare di nuovo con Yamaha per vedere se l'anno prossimo potremo ancora lavorare insieme nel test team''.