I piloti, ufficiali e non, della casa giapponese sono tutti preoccupati per il rendimento della M1, da Rossi e Vinales fino a Zarco
YAMAHA, DOVE SEI? La Yamaha così proprio non va, a dirlo non sono solo gli osservatori e gli appassionati della classe MotoGP, ma anche e soprattutto i tre piloti di punta della casa nipponica, i due ufficiali Valentino Rossi e Maverick Vinales, e il più bravo del team satellite Tech 3, Johann Zarco. Nel corso dell'annata 2018 si è assistito a un lento e inesorabile calo delle prestazioni della M1, evidenziato peraltro dall'ordine d'arrivo del GP di Aragona dello scorso fine settimana. Valentino, scattato in 17° posizione dalla griglia domenica, è giunto ottavo ed è stato il migliore yamahista, con Maverick 10°, Johann 14°, e il malese Hafizh Syahrin, compagno di team di quest'ultimo, mestamente 18° e terzultimo.
DISCESA PERICOLOSA La classifica iridata vede ancora - quasi miracolosamente visto il rendimento della Yamaha in queste ultime gare - Valentino Rossi in terza posizione, con 87 punti di ritardo da Marquez e appena 15 da Dovizioso (ma la Ducati i suoi problemi li ha avuti a inizio anno, e ora sono molto più che risolti...) e un vantaggio di 29 lunghezze su Lorenzo e Vinales. La casa dei tre Diapason è stata però bersagliata dalle critiche dei suoi piloti al termine proprio dell'appuntamento aragonese, visto che spiragli di immediati progressi tecnici non se ne vedono, e che le altre moto - al Motorland persino Suzuki e Aprilia sono terminate davanti - stanno tutte progredendo a ritmo sostenuto.
TRE DIAPASON, TRE CRITICHE Le parole più dure le aveva usate Rossi subito dopo la gara spagnola: "Considerando che sono anche caduti Lorenzo, Crutchlow e Bautista, probabilmente avremmo fatto fatica persino ad entrate nei primi dieci, e questo è abbastanza preoccupante. Siamo in difficoltà e tra noi e la Ducati c'è un secondo e mezzo al giro, una cosa enorme. Tutti gli altri hanno fatto un grande step, anche Suzuki e Aprilia. In Thailandia sarà difficile..." Alle dichiarazioni di Rossi si aggiungono quelle di Vinales: "Abbiamo perso qualsiasi obiettivo e le sensazioni in moto sono molto brutte. Ora arriva il tour asiatico, spero solo che passi velocemente perché non ho alcuna motivazione, né aspettativa." Infine Zarco, pessimista come, e più, dei due colleghi: "Ai problemi della nostra moto non c'è soluzione: se provi ad andare veloce in curva scivoli, se rallenti per migliorare l'accelerazione, la moto non accelera. Non so che fare."