UNA GRANDE PERSONA In queste ore il web offre ampi stralci della vita dell'imolese Fausto Gresini: pilota, campione, meccanico, padre, marito, manager di successo... Un talento vero e a tutto tondo, una grande persona. La grandezza di un essere umano si misura in vari modi, e sicuramente è impossibile farlo senza fargli dei torti. Si potrebbero snocciolare i suoi numeri, in sella (due titoli in 125, 21 vittorie, 47 podi, 17 pole, 132 gare disputate) o al muretto (5 titoli, 56 vittorie, 171 podi, 774 gare...), ma per capire quanto profondo sia il segno che Fausto ha lasciato - e continuerà a lasciare con la sua eredità grazie alla Gresini Racing - forse c'è un modo semplice semplice. Dobbiamo accantonare il ricco palmares e puntare l'obiettivo verso la punta dell'iceberg, ossia i piloti che ha accudito, a cui ha insegnato e con cui, la maggior parte delle volte, ha vinto nel corso della sua carriera.
LA PUNTA DELL'ICEBERG Alex Barros, Loris Capirossi, Vincent Philippe, Fabrizio De Marco, Daijiro Kato, David Garcia, Emilio Alzamora, Roberto Rolfo, Sete Gibernau, Ryuichi Kiyonari, Colin Edwards, Marco Melandri, Toni Elias, Michel Fabrizio, Miguel Duhamel, Shinya Nakano, Alex De Angelis, Michele Pirro, Vladimir Ivanov, Tetsuya Yamaguchi, Marco Simoncelli, Yuki Takahashi, Hiroshi Aoyama, Kosuke Akiyoshi, Niccolò Antonelli, Gino Rea, Ratthapark Wilairot, Alvaro Bautista, Lorenzo Baldassarri, Doni Tata Pradita, Thitipong Warokorn, Franco Morbidelli, Bryan Staring, Xavier Siméon, Scott Redding, Fabio Di Giannantonio, Enea Bastianini, Andrea Locatelli, Mattia Pasini, Michael Laverty, Stefan Bradl, Ayumu Sasaki, Sam Lowes, Jorge Martin, Jorge Navarro, Dimas Ekky Pratama, Aleix Espargaro, Gabriel Rodrigo, Jeremy Alcoba, Riccardo Rossi, Andrea Iannone, Matteo Ferrari, Lorenzo Savadori, Niccolò Bulega, Edgar Pons, Bradley Smith, Alessandro Zaccone, Andrea Mantovani.
GRAZIE FAUSTO La punta dell'iceberg, già. Perché i ragazzi in sella sono semplicemente quelli con più visibilità, ma Fausto era importante per una quantità inimmaginabile di persone, a partire ovviamente dai suoi famigliari e amici, e dalla sua seconda famiglia, composta dagli uomini del team e dagli impiegati della sua azienda, fino ad arrivare alle orde di tifosi e appassionati che è riuscito a far gioire grazie ai frutti della sua passione. La grandezza, in fin dei conti, si misura così: tenendo conto di quante persone hai saputo emozionare, di quante sono quelle a cui hai lasciato un bel ricordo o di quante ne hai influenzato la vita, ed è probabilmente il metro più fedele. A Imola si stanno già muovendo per dedicargli una via, e anche se al momento qualsiasi cosa si faccia consola poco, non bisogna mai dimenticare che quelli come lui siano in realtà immortali, e nell'immaginario comune, esattamente come i ''suoi'' Daijiro Kato e Marco Simoncelli, continueranno a vivere a lungo. Grazie Fausto, senza retorica.