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MotoGP 2020

Decisione shock del TAS: Iannone, 4 anni di squalifica per doping


Avatar di Simone Valtieri, il 10/11/20

4 anni fa - Il TAS squalifica Andrea Iannone per doping per 4 anni, carriera finita

Iannone squalificato 4 anni per doping, carriera finita
Il TAS di Losanna accoglie la richiesta della WADA e squalifica Andrea Iannone per 4 anni. "La più grande ingiustizia che potessi ricevere"

SENTENZA SHOCK Dal TAS di Losanna è arrivata una fucilata per Andrea Iannone. Il pilota di Vasto è stato squalificato ben 4 anni per doping, con il tribunale che ha accolto la richiesta di inasprimento della pena presentata dalla Wada. Secondo il TAS la difesa del pilota non è riuscita a stabilire né il tipo preciso di carne consumata, né l'origine della stessa. In più né Iannone né gli esperti che lo hanno accompagnato in Tribunale, hanno convinto il giudice circa la contaminazione alimentare, riconosciuta invece nella sentenza di primo grado. 

Scivolone Andrea Iannone (Aprilia)Scivolone Andrea Iannone (Aprilia)

LA VICENDA Il pilota dell'Aprilia era risultato positivo al drostanolone - uno steroide androgeno esogeno anabolizzante inserito nella lista proibita della Wada - a un controllo antidoping il 3 novembre 2019, in occasione del Grana Premio della Malesia, e per questo era stato squalificato sia dalla gara di Sepang, che dalla successiva di Valencia. Inizialmente gli erano stati inflitti 18 mesi di stop, fino al 16 giugno 2021, ma il pilota ha voluto - giustamente - propugnare la sua innocenza, per poi ritrovarsi con una sentenza oggettivamente troppo pesante, soprattutto in virtù del fatto che se è vero che non si possa stabilire l'assunzione per via alimentare, non vi sono altresì prove circa pratiche illecite volontarie da parte del pilota. 

Andrea Iannone in conferenza a MilanoAndrea Iannone in conferenza a Milano

CARRIERA FINITA A questo punto Andrea è costretto ad appendere il casco al chiodo, visto che la nuova sentenza postpone un suo eventuale rientro al 2023, quando avrà ormai 34 anni e non guiderà più una moto da corsa da 4. L'Aprilia e il direttore sportivo Massimo Rivola avevano appoggiato il pilota in tutto e per tutto, decidendo di non mettersi sul mercato, di sostituire Andrea con i test driver (Bradley Smith e Lorenzo Savadori) e di attendere l'esito di un procedimento giuridico tirato fin troppo per le lunghe, con numerosi e snervanti rinvii. Ora che la senteza è arrivata, il team di Noale sarà costretto a scegliere una seconda guida da affiancare ad Aleix Espargaro, e i nomi che circolano sono quelli di Andrea Dovizioso, Cal Crutchlow e Jorge Lorenzo. Ma tra mille casi di doping clamorosi che la storia ha consegnato agli annali, con sanzioni anche meno pesanti, in questo caso c'è la sensazione che di giustizia ce ne sia stata poca, e che su quella moto sarebbe dovuto salire Andrea Iannone.

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COSCIENZA PULITA Il pilota ha commentato sui social network la vicenda. ''Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere'' - scive Iannone su Instagram - ''Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni, perché di certo non mi arrendo. Sapevo di affrontare poteri forti, ma speravo Speravo nell'onestà intellettuale e nell'affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell'innocenza e soprattutto... la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi ma non l'uomo''. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni...perché di certo non mi arrendo. Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell'onestà intellettuale e nell'affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell'innocenza e soprattutto...la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi ma non l’uomo. 🇬🇧 Today i’ve received the worst injustice i could ever have imagined. They ripped my heart apart from my greatest love. No logical sense on these allegation accompanied by incorrect facts. For this there will be an appropriate place and time ... because I certainly do not give up. I knew I was facing the strong powers, but I was hoping. I was hoping for intellectual honesty and the affirmation of justice. Right now I am suffering at the highest level i could imagine. Whoever has tried to destroy my life will soon understand how much strength I have in my heart. The power of innocence and above all, a clear conscience. A sentence can modify the events but not the MAN.

Un post condiviso da Andrea Iannone (@andreaiannone) in data:

FEDE IN ANDREA Aprilia Racing, l'ormai ex team di Iannone, ha diramato un comunicato stampa per commentare ufficialmente alla sentenza. ''Aprilia Racing prende atto della decisione del TAS di Losanna” si legge nella nota. “I valori etici e sportivi ai quali Aprilia Racing da sempre si ispira non consentono alcuna tolleranza verso pratiche vietate dai regolamenti. Altresì impongono l’accettazione e il rispetto delle sentenza. Questa volta si tratta una decisione dura, che pare andare oltre quello che le carte, le evidenze scientifiche e persino la precedente sentenza emessa dalla Federazione Internazionale lasciavano presagire. Aprilia Racing ha scelto, fin dall’inizio di questa vicenda, di rimanere accanto al suo pilota. Per coerenza anche in questo momento gli è solidale, avendo creduto e continuando a credere nella sua buona fede''.

Massimo Rivola (Aprilia Racing)Massimo Rivola (Aprilia Racing)

DANNI PESANTI Per Aprilia Racing è arrivato anche il commento di Massimo Rivola, direttore sportivo del team: ''Le sentenze si rispettano e si accettanoMolti elementi di questa decisione però destano perplessità, anche dal lato prettamente scientifico. Non siamo pentiti di essere rimasti vicini ad Andrea e, anzi, gli siamo vicini anche in questo momento. Questa vicenda, con i suoi tempi così lunghi, ha danneggiato pesantemente Aprilia Racing e le nostre strategie per questa e le prossime stagioni. Ora però dobbiamo guardare avanti e abbiamo il dovere di trovare velocemente una soluzione di alto livello. Una scelta che sposi il progetto iniziato con Andrea e che ci permetta di continuare la nostra crescita, che c’è ed è evidente''.


Pubblicato da Simone Valtieri, 10/11/2020
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