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SALTI IN ALTO La foto di copertina dell'articolo non inganni, ovviamente Jack Miller sta eseguendo uno stoppie a fine sessione, e non è all'inizio di un incidente in highside causato dalle buche che i piloti impegnati nel Gran Premio delle Americhe sul tracciato di Austin hanno trovato in pista ieri. La situazione, però, è tutt'altro che rosea, come si evince dalle dichiarazioni di praticamente tutta la griglia dopo le prove libere di ieri. I piloti, infatti, in coro o quasi si sono detti preoccupati dalle tante sconnessioni presenti - causati dalla notevole attività delle auto al Circuit of the Americas - nonostante la riasfaltatura recente. Sia sul bagnato, che - soprattutto - sull'asciutto, i piloti hanno faticato a mantenere le line, e sono stati protagonisti di tanti lunghi, pinzando spesso sui freni. Le scivolate - almeno nella classe regina - sono state poche fortunatamente, e senza conseguenze per i piloti. Ma in gara potrebbe essere ben più pericoloso.
TUTTI CONTRO... ''Questo è uno dei circuiti più pericolosi su cui abbia mai corso'' - ha spiegato Pecco Bagnaia - ''Tutti la pensiamo allo stesso modo e siamo tutti arrabbiati, di solito con il nuovo asfalto le condizioni migliorano, qui sono peggiorate e dobbiamo capire perché. Basta guardare i cronologici dei piloti, da un giro all'altro c'è un secondo di differenza, non è complicato. Il problema qui è che se cadi rischi di rimanere in pista, ed è pericoloso, la pista è in condizioni peggiori di Silverstone tre anni fa. Io sto lottando per il titolo, e non posso chiedere di non correre, ma d'altra parte non è sicuro guidare così''. Ma il tenore dei commenti di tutti gli altri piloti, è lo stesso: da Fabio Quartararo (''Abbiamo chiesto tre anni fa che fosse riasfaltata tutta, non è cambiato nulla, non so che dire sembra uno scherzo. Non è una pista da MotoGP''), ad Alex Rins (''Ci aspettavamo problemi ma non a questi livelli, da uno a dieci l'asfalto è peggiorato undici. In curva dieci le gomme non toccano terra''), dal suo compagno Joan Mir (''Non è accettabile, è un disastro, se non riasfaltano non ci correremo più'') al connazionale Aleix Espargarò (''Questa pista ha buche che sembrano di una pista di motocross, fosse per me non ci correrei''.
...O QUASI E, a proposito di Motocross, c'è anche chi la prende con ironia, come Andrea Dovizioso, che afferma: ''Tutto l'allenamento fatto con il cross mi sarà utile qui ad Austin. Il punto principale non sono le buche, ma il fatto che il terreno sotto alla pista si muove e questo ha creato molti avvallamenti. Curva 10 è molto pericolosa, nelle altre basta modificare le traiettorie''. Ma c'è anche chi va controcorrente, ed è Marc Marquez, sei volte vincitore al COTA (Circuit of the Americas) e primo sia nelle FP1 bagnate che nelle FP2 asciutte di ieri: ''Non direi che è una pista pericolosa, perché si tratta solo di capire come guidare in queste condizioni. Per me le piste pericolose sono quelle con i muri vicini e con poche vie di fuga. Certo, un asfalto perfetto sarebbe migliore per dare spettacolo, ma per me le piste pericolose sono altre''.