La Dorna ha comunicato le modifiche al calendario della MotoGP, dopo gli annullamenti causati dal coronavirus
INIZIO SENZA BIG A Losail scatta questo weekend la stagione del Motomondiale 2020, in maniera decisamente anomala causa emergenza coronavirus. Assente la MotoGP, saranno Moto2 e Moto3 a prendersi il centro del sipario, avendo potuto evitare le misure di quarantena imposte dal Qatar grazie alla loro presenza nella nazione araba già da alcune settimane per via delle sessioni di test invernali. Di MotoGP si è comunque parlato ovviamente molto, a partire dalla rimodulazione del calendario per rimediare a questo avvio zoppicante.
NUOVE DATE Il GP Thailandia, inizialmente previsto come seconda prova dell'anno nel weekend del 22 marzo, si terrà invece dal 2 al 4 ottobre. Lo spostamento in autunno comporta anche l'anticipo dell'appuntamento con il GP Aragon di una settimana: la gara spagnola si disputerà nel fine settimana che va dal 25 al 27 settembre.
PARLA EZPELETA Presente in Qatar, il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta ha spiegato come è stato gestito questo momento critico: ''Lo scorso sabato abbiamo constatato alcuni problemi per persone di alcune nazionalità ad arrivare in Qatar. Siamo stati fortunati, perché i test di Moto2 e Moto3 hanno avuto luogo una settimana prima, quindi erano tutti qui, è stato semplice organizzare quindi queste due gare. Abbiamo deciso di disputare quindi le gare di Moto2 e Moto3. Poi abbiamo iniziato a discutere di giornata in giornata''.
Carmelo Ezpeleta
SOLUZIONE SFUMATA Come saprete, il problema principale che ha portato alla cancellazione della gara della MotoGP è rappresentato dalle misure prese dal Qatar nei confronti dei cittadini provenienti da nazioni in cui sono presenti focolai dell'infezione da Covid-19 e quindi, per quanto riguarda il mondiale, in particolare per l'Italia. La Dorna aveva studiato un piano per raggirare il problema, saltato purtroppo all'ultimo momento: ''Le persone che arrivavano dall'Italia o da altri Paesi erano state costrette a entrare in quarantena qui in Qatar, quindi inizialmente abbiamo pensato a un charter per le persone che provenivano dall'Italia - ha spiegato Ezpeleta - Volevamo organizzare un volo per portare qui un numero minimo di persone per poter disputare la gara. Abbiamo cercato di trovare un accordo sul numero di persone, domenica pomeriggio avevamo quasi trovato l'accordo definitivo, ma all'improvviso nel pomeriggio di domenica un volo arrivato da Roma non ha avuto l'autorizzazione di entrare qui. Abbiamo allora provato a organizzare un volo da Nizza, per portare qui alcune persone importanti per disputare la gara di MotoGP, ma anche questa possibilità non era realizzabile. Abbiamo cercato in ogni modo di organizzare la gara, ma la situazione era questa''.
ITALIA RESPINTA Il problema dell'accesso non riguardava solo i nostri connazionali, ma qualunque addetto ai lavori - e nella MotoGP sono tanti - provenisse dalla nostra nazione: ''Con il charter pensavamo di portare qui a Losail circa 150 persone, era quello che avevamo preso in considerazione per correre la gara di MotoGP, ma tutte le persone venivano bandite - ha spiegato Ezpeleta - E non riguarda solo la nazionalità italiana, ma tutte le persone arrivavano dall'Italia di qualunque nazionalità, o in generale le persone che erano state in Italia negli ultimi 14 giorni''.