Nella volata per il titolo MotoGP 2023 tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin c'è un'incognita aggiuntiva che potrebbe avere un peso specifico anche determinante. Entrambi i piloti hanno infatti ricevuto nei precedenti weekend un avviso per pressione degli pneumatici fuori dai limiti consentiti e, se l'infrazione dovesse ripetersi, arriverebbe una penalità di 3 secondi sul tempo finale. Essendoci ancora quattro gare da disputare, due sprint e due GP, non è neppure da escludere lo scenario di una seconda penalità che in quel caso salirebbe a ben 6 secondi, cosa che ad esempio rischia Aleix Espargaro già punito in precedenza con i 3 secondi aggiuntivi.
CORRERE IL RISCHIO? Avere una pressione inferiore rispetto ai limiti stabiliti può dare un discreto vantaggio prestazionale. Sulla carta, i piloti potrebbero accettare di correre il rischio di partire con valori al limite o anche sotto, sperando che la pressione poi aumenti a sufficienza durante la gara, oppure andare consciamente incontro alla penalità, puntando sul vantaggio di prestazione che se ne ricaverebbe e scommettendo che sia superiore ai 3 secondi di penalità. Bagnaia ha però escluso questo scenario: ''Non credo che nessuno dei nostri team correrà il rischio di correre vicino al limite perché 3 secondi possono fare una grande differenza in termini di risultati. Puoi provare a spingere per avere più di tre secondi, ma è molto difficile. Quindi puoi perdere quattro o cinque posizioni''. Bagnaia ha ricevuto la sua prima ammonizione la settimana scorsa a Sepang, ma ritiene di poter gestire un buon margine sulla pressione minima consentita: ''Onestamente, ho fatto molte, molte gare quest'anno con un'alta pressione all'anteriore e normalmente mi accorgo che è alta, ma non cambia molto le prestazioni del mio tempo sul giro. Quindi sono già abituato a correre con 0,2-0,3 bar sopra il normale. Ma è chiaro fin dalla prima volta che abbiamo parlato di questa regola che non ero felice e non lo sono ancora perché credo che non serva a nulla''.
L'AUGURIO DI JORGE Del rischio di incappare in una penalità dal peso specifico notevole sono ben consci entrambi i piloti. Martin si augura che non siano proprio 3 secondi di penalità a decidere una volta iridata così combattuta: ''Spero che le cose non si decidano in ufficio, ma in pista''. Lo spagnolo sembra d'accordo sul fatto di non rischiare troppo con le pressioni di partenza: ''Penso che, come ha detto Pecco, non correremo rischi. Ma di sicuro senti la differenza con una pressione più elevata''.