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GP AUSTRALIA, DICIOTTESIMA TAPPA Si avvia verso la conclusione il motomondiale 2022, con un trittico di gare da vivere tutto d'un fiato che inizierà questo weekend in Australia. Sulla pista di Phillip Island andrà in scena la lotta all'ultima staccata tra Fabio Quartararo (Yamaha), Francesco Bagnaia (Ducati) e Aleix Espargaro (Aprilia), con il possibile inserimento dei ducatisti Enea Bastianini e Jack Miller per il titolo. Sul tracciato australiano, però, non si corre dal 2019 a causa della pandemia. Se non vi ricordate più com'è fatta la pista di Phillip Island, non potete non dare un'occhiata a questa preziosa review redatta da Brembo, l'azienda italiana che fornisce gli impianti frenanti ai 12 team della MotoGP e a gran parte della griglia del Motomondiale. Di seguito troverete la carta d'identità del circuito australiano, i dati di tutte le frenate principali e un focus video sulla frenata più severa di Phillip Island. Buona lettura!
I SEGRETI DELLA PISTA DI PHILLIP ISLAND
- La carta d'identità della pista
- Tutte le frenate
- I fluidi dei freni Brembo per le MotoGP
- I fluidi dei freni Brembo per le moto stradali
- Tempi di frenata
- La frenata più impegnativa
La carta d'identità della pista
Dopo una settimana per tirare il fiato, la MotoGP riparte dall’Australia da cui manca dal 2019 perché per combattere la pandemia il Paese australe aveva imposto severe restrizioni. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, Phillip Island rientra nella categoria dei circuiti meno impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 1. Situato sull’omonima isola a 140 km da Melbourne, è il circuito più vicino al Polo Sud dell’intero campionato, con 38 gradi di latitudine. Per mantenere adeguata la temperatura iniziale dei freni spesso le MotoGP utilizzano le cover in carbonio, le stesse usate anche in altri circuiti in caso di pioggia.
- Categoria di frenata: Very Easy (1 su 6)
- Tempo speso in frenata: 25%
- Lunghezza circuito 4.448 metri
- Numero di giri: 27
- Numero di frenate: 07
- Le tre curve più impegnative: curva 1, curva 4 e curva 10
Tutte le frenate
I fluidi dei freni Brembo per la MotoGP
Oltre a pinze, dischi, pastiglie, pompe freno e pompe frizione, Brembo fornisce a tutti i piloti della MotoGP anche il fluido freni. Due le tipologie a disposizione: l’HTC64 contraddistinto da maggiore resistenza alle alte temperature ambientali ma da minore igroscopicità. Con quest’ultimo termine si intende la capacità di assorbire l’umidità presente nell’atmosfera. Per questo motivo laddove l’umidità è elevata il fluido freni viene sostituito ogni giorno. Un’operazione decisamente meno frequente in presenza di basse temperature con le quali i team optano per il fluido LFC 600, più stabile in termini di compressibilità e maggiormente igroscopico. Diversi sono anche i loro punti di ebollizione a secco: circa 315°C per LCF 600 contro i 335°C dell’HTC64.
I dischi dei freni Brembo per la MotoGP
I fluidi dei freni Brembo per le moto stradali
Il fluido LCF 600 Plus è disponibile sul mercato, anche se è consigliato per l’utilizzo in pista: data la sua elevata igroscopicità, la sua durata è però limitata. Tale periodo dipende da diverse variabili ma è in genere compreso tra 2.000 e 4.000 km. Può essere miscelato con altri fluidi racing Dot3 e Dot4, ma non va inserito negli impianti frenanti con parti in magnesio. Sui 270°C a secco è invece il punto di ebollizione del Brembo Dot 4 Sport.Evo 500++, consigliato per chi utilizza la moto su strada senza lesinare sulle prestazioni. Le sue ottime caratteristiche permettono un lungo chilometraggio prima della sua sostituzione: in genere da 12.000 a 24.000 km. Non va però usato in impianti predisposti per fluidi minerali. Dai un’occhiata alle caratteristiche dei fluidi Brembo.
https://moto.brembo.com/it/media/product/fluido_freni_brembo_racing
Tempi di frenata
In 7 delle 12 curve della pista australiana i piloti utilizzano i freni, incluse 3 delle prime 4 dopo la partenza. Nel corso di un giro intero l’impianto frenante è in funzione per 22 secondi, equivalenti al 25 per cento della durata della gara. Merito anche della frenata alla lentissima curva 4, affrontata a meno di 70 km/h, che richiede 4,6 secondi e un carico sulla leva di 4,7 kg per perdere 156 km/h. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi si sfiorano appena i 6,4 quintali, il valore più basso dell’intero campionato. Ciò unito alla vicinanza con le gelide acque dell’Oceano Pacifico può far insorgere problemi ai freni in carbonio, che rischiano di non raggiungere la temperatura minima di esercizio.
La frenata più impegnativa
Delle 7 frenate di Phillip Island nessuna è considerata altamente impegnativa per i freni, 2 sono di media difficoltà e le altre 5 sono light. Con i suoi 282 metri di spazio di frenata, la prima curva dopo il traguardo è la più dura per l’impianto frenante: le MotoGP passano da 344 km/h a 181 km/h in 4,1 secondi durante i quali i piloti esercitano un carico sulla leva di 4,3 kg e subiscono una decelerazione di 1,5 g.
In copertina il video della frenata più impegnativa del circuito