PIÙ ROSSI CHE LORENZO Erano sei anni che la Yamaha non vinceva un titolo mondiale. per ultimo c'era riuscito Jorge Lorenzo in quel clamoroso 2015 che lo vide rivaleggiare fino alla fine con Valentino Rossi, nella stagione conclusa con il fattaccio di Sepang. Da allora Marquez aveva conquistato quattro titoli iridati consecutivi con la Honda e Joan Mir uno con la Suzuki. C'è voluto un francesino di origini italiane e formazione spagnola per riportare la casa di Iwata sul tetto del mondo (per ora solo nel mondiale piloti, ma la Yamaha è in corsa anche tra team e costruttori). E se come stile di guida Fabio Quartararo ricorda più Lorenzo, secondo Massimo ''Maio'' Meregalli, team manager del team Monster Energy, il francese ha più cose in comune con Rossi.
Fabio Quartararo in festa
TUTTI FELICI E AL 100%! In una intervista concessa a GPOne, Meregalli ha parlato del suo campione: ''La cosa che mi ha sorpreso di lui è che nel corso del fine settimana di gara si diverte, questo lo aiuta a sentire meno lo stress. Ha portato un po' di felicità all'inerno del box e ne rende tutti partecipi. In questo è molto simile a Valentino, è bravo a far rendere più del 100% le persone che ha intorno. Non lascia nulla a caso e prepara il weekend di gara in maniera scrupolosa e ben organizzata assieme a Diego (Gubellini, capotecnico) e Pablo (Guilliem, telemetrista)''. Meregalli ha dedicato un pensiero anche a Rossi: ''Ciò che ha fatto lui sarà irripetibile per qualunque altro pilota, mi spiace solo che non abbia finito la sua carriera in un modo migliore. La stagione è stata dura, si sarebbe meritato qualcosa di diverso. Di sicuro dobbiamo tutti ancora realizzare che il prossimo anno non ci sarà''.
Fabio Quartararo
SENSAZIONI DECISIVE Tornando a Quartararo, Meregalli ha attribuito buona parte dei meriti dei successi Yamaha proprio al francese: ''Sin dal Qatar ci aveva detto di avere sensazioni straordinarie all'anteriore, e questo gli ha permesso di sorpassare quando doveva. Con lui la M1 è stata una moto consistente e il setup di base ha funzionato sul 90% dei circuiti. Chiaramente siamo stati anche un po' forutunati con il meteo, se a Misano si fosse corso con la pista umida come sabato in qualifica, avremmo sofferto. Anche se Fabio è andato piano più perché non voleva commettere errori, non ha ceduto alla pressione''.