Ieri sera è andata in scena a Bologna la grande festa Ducati per i sette titoli mondiali vinti nel 2023 tra MotoGP e Superbike. Prima delle celebrazioni sul palco e dell'esibizione dei Rockin' 1000 e del DJ Martin Solveig, hanno parlato con i giornalisti presenti nella sala conferenze, nell'ordine il campione Supersport, Nicolò Bulega, il campione Superbike, Alvaro Bautista, e i tre piloti saliti sul podio del mondiale MotoGP: Francesco Bagnaia, Jorge Martin e Marco Bezzecchi. Presenti anche Enea Bastianini, pilota ufficiale della casa di Borgo Panigale, oltre a Tony Cairoli e Alessandro Lupino, che daranno vita il prossimo anno all'avventura off-road di Ducati. Non era ovviamente presente (anche per ragioni contrattuali), Marc Marquez, ma è come se ci fosse stato. Del neo pilota del Team Gresini,reduce da test esaltanti a Valencia, ha parlato il bicampione mondiale Bagnaia, che ha risposto alle domande della stampa.
Pecco Bagnaia e Jorge Martin impegnati sulla pista di Valencia nel venerdì di libere e prequalifiche 2023
NON SORPRESO ''Marc sarà velocissimo, lo è già stato ai test'' - ha esordito Pecco in sella alla Panigale V4 R che replica la livrea gialla portata al Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini quest'anno - ''Ovviamente ha potuto approfondire la performance piena, fare il time attack e usare le gomme soft, per scoprire appieno la moto. Secondo me è stato molto bravo e molto veloce ma è quello che mi sarei aspettato da lui, perché d'altronde scende da una moto difficile e sale sulla migliore moto che c'è. Sarà una bella lotta ma non sarà una lotta solo con lui, penso che Bez, Enea, Jorge, Alex, Franco saranno tutti veloci con la Ducati e sarà veramente una bega...''. Al ducatista è stato chiesto anche quale fosse stato il più soddisfacente tra i due titoli: ''È stato diverso, lo scorso anno c'è stato un punto nella stagione in cui eravamo a -91, e quando sei costretto a vincere per qualche assurdo motivo viene quasi più facile farlo. Quest'anno invece è stato l'opposto, siamo arrivati a +66 e poi siamo stati anche sotto, in Indonesia. È stata una situazione difficile soprattutto dopo Barcellona, ma siamo riusciti a restare costanti e questa è stata la chiave più importante. Secondo me questo titolo è stato più bello perché l'ho vinto con il numero 1''.