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VITTORIA DI PESO Sabato 15 agosto: dopo un tira e molla durato mesi per il rinnovo del contratto, Andrea Dovizioso decide di metterci un taglio e prendere una decisione: lascerà la Ducati a fine anno, non ci sta a farsi tagliare lo stipendio (tagliare è un eufemismo) dopo aver portato tre volte la casa di Borgo Panigale al ruolo di vice campione del mondo, vincendo 13 gare in sella alla rossa, non è un trattamento che pensa di meritarsi. E così, sgomberata la mente, sulla pista che forse più di tutte si adatta alle caratteristiche del pacchetto Dovi-Ducati, Andrea fa una gara accorta, non scomponendosi neanche dopo la bandiera rossa, fiaccando la resistenza di tutti i suoi rivali e agguantando la vittoria numero 14.
DI E PER DOVI! L'unico che sembrava potergli dare veramente fastidio è stato Alex Rins, che però, appena messo il muso davanti alla sua Ducati, si è steso. Pol Espargaro, Jack Miller, Joan Mir invece, gli altri rivali di oggi per il Dovi, hanno mollato uno dopo l'altro, per un motivo o per l'altro. È stata dunque una vittoria di Dovizioso e per Dovizioso, visto che da questa gara in poi, si corre solo per sé stessi e per raggiungere quel titolo mondiale che, senza Marquez e con una Yamaha così ondivaga, non sembra una chimera. Dopo il dominio assoluto di Jerez, infatti, le moto di Iwata sono calate tutte nel corso della gara, sia a Brno che qui a Spielberg, e domenica prossima c'è un altro GP sulla stessa pista da affrontare.
STACCAVO DA DIO Dopo il traguardo Andrea ha detto tante cose, come sempre in maniera onesta, un flusso di coscienza di uno che, la coscienza, può dire di averla più che pulita: ''Difficile riprendere dopo una gara così, interrotta per una caduta pericolosissima, sono stati davvero fortunati e sono veramente contento di questo'' - ha esordito - ''Ripartire è stato strano ma il feeling era buono, soprattutto avevo due o tre punti dove staccavo da paura e mi sono bastati per prendere il gap. Fortuna che Rins ha fatto un errore perché sarebbe stato difficile con lui, queste gomme stanno facendo un gran casino, perché ci sono alti e bassi un po' di tutti, perché basta veramente pochissimo nel modo in cui guidi, che non funziona niente, o che funzioni tutto''.
DORMIRE BENE ''Essere competitivi in altre piste farà la differenza e sono un tantino preoccupato, perché ancora non mi sento così bene sulla moto'' - ha aggiunto Dovi, prima di toccare come ultimo argomento la sua decisione di lasciare. Ieri aveva detto che aspettare altre due gare (l'annuncio doveva arrivare dopo le due Spielberg) e attendere dei risultati non avrebbe avuto molto senso, e il senno di poi gli ha dato ragione, perché è risucito a sgomberare la mente e vincere. Oggi, però, ha precisato: ''Questo tipo di decisioni non le prendi da un giorno all'altro, quindi non è che cambiava tanto, la stavo già metabolizzando, l'unica differenza è che con tutto quello che è venuto fuori ieri, quando sono andato a letto ho dormito di più''. E chissà che dormire meglio non sia la chiave di arrivare dove non si è riuscito gli anni precedenti...