''UNEMPLOYED'' All'inizio, dopo aver sbattuto la porta a Ducati, irritato dalla lenta trattativa di rinnovo, ci avevea scherzato su, scrivendosi sul fondoschiena - laddove di solito spicca il nome o il soprannome a favore di onboard camera - ''unemployed'' (disoccupato), al posto del solito ''undaunted'' (indomito), poi però mentre i vari team annunciavano altri piloti, lui non ha trovato una casa con cui costruire un progetto vincente per la stagione 2021, e così di fronte alle opzioni possibili che, evidentemente, non lo hanno soddisfatto, ha deciso di dire stop, e di scendere di sella. Lo aveva già anticipato nel sabato del primo weekend di Valencia, lo ha confermato oggi con un post su instagram, ormai il modo preferito dai piloti per comunicare - senza filtro - le proprie decisioni.
Andrea Dovizioso (Ducati)
OPZIONI DECADUTE Per Dovizioso si era parlato non solo di un posto da tester in Yamaha, ma anche di un sedile da tester in Aprilia, con possibilità - si suppone - di diventare titolare se fosse stata confermata la squalifica di Iannone (cosa avvenuta peraltro proprio ieri), ma anche di una potenziale sostituzione in Honda di Marc Marquez per l'inizio del 2021, qualora il fenomeno spagnolo non riuscisse a recuperare appieno da quel maledetto infortunio al braccio destro dal quale ancora non riesce a guarire. Anche Marquez peraltro ieri ha comunicato con un messaggio sui social che il suo ritorno alle gare avverrà ufficialmente proprio nel 2021, ma già lo si era capito e nessuno si sarebbe atteso di vederlo in sella a Valencia e Portimao.
RE SENZA CORONA Tornando a Dovizioso, nella sua comunicazione su instagram, il pilota di Forlimpopoli, spiega: ''Nel corso degli ultimi mesi ho ricevuto le proposte di alcune Case per partecipare nel 2021 come test rider al lavoro di sviluppo dei loro progetti in MotoGP. La cosa mi ha fatto molto piacere e sono grato per la considerazione ricevuta. Nonostante queste opportunità ho deciso di non prendere nessun impegno e di rimanere libero per ora da accordi formali. Ho un’immensa passione per le gare e ho ancora l’ambizione di voler correre e lottare per la vittoria. Tornerò quindi in MotoGP se e quando troverò un progetto guidato da altrettanta passione e ambizione e all’interno di un’organizzazione che condivida obiettivi, valori e metodo di lavoro. Ora sono focalizzato nel terminare il mondiale nel miglior modo possibile e ho gia’ iniziato a sviluppare alcuni progetti con i miei partners per il futuro''. Un addio, in sostanza, nulla di meno, poco di più. In bocca al lupo Dovi, un altro re senza corona.