Il 7 gennaio l'esito delle controanalisi per Andrea Iannone. Gli altri casi di piloti positivi al doping nella storia delle moto
ASSUNZIONE INCONSAPEVOLE? L'esito delle controanalisi per Andrea Iannone, pescato positivo al doping dopo il Gran Premio della Malesia con notizia uscita lo scorso 17 dicembre, arriverà il 7 gennaio. Il pilota abruzzese si è detto tranquillo e certo della sua innocenza (Nel sangue di Iannone sono state trovate tracce di steroidi anabolizzanti) e d'altra parte, al di là dell'esito delle controanalisi che solo raramente sono in contrasto con le prime analisi, potrebbe anche avere ragione. Il dottor Michele Zasa della Clinica Mobile, ha spiegato a GPOne come ''Esista il rischio di un uso inconsapevole di certe sostanze'' contenute in cibi o medicine, e in quel periodo Andrea stava combattendo l'infortunio alla spalla che può aver richiesto un forte uso di medicinali.
Scivolone Andrea Iannone (Aprilia)
PRIMO IN MOTOGP Al di là dell'esito - ci auguriamo positivo per il pilota - della brutta faccenda, Andrea Iannone passerà alla storia come primo pilota di sempre in MotoGP a essere stato trovato positivo al doping. La pratica dopante d'altro canto può aiutare nel motorismo sportivo solo limitatamente, e per di più non certo gli steroidi, mentre è più probabile che chi si ''dopa'' con dolo lo faccia utilizzando sostanze che aumentino riflessi e concentrazione. Quello di Iannone non è però il primo caso assoluto nelle due ruote.
OHI MARIA! Il primato spetta ad Anthony Gobert, pilota australiano che, prima nel 1997 nella classe 500 e poi nel 1998 nella Superbike americana, fu trovato positivo alla Marijuana. Nel 2000 nel mondiale Superbike fu la volta di Noriyuki Haga, squalificato per una gara e sospeso per un mese dopo essere stato trovato positivo all'efedrina. Quei 25 punti persi, al fin dei conti, gli costarono il titolo mondiale, con il giapponese che ha sempre sostenuto di aver assunto la sostanza involontariamente da un prodotto dietetico. Più recentemente un altro australiano, Anthony West (nella foto sopra), è stato squalificato per ben 18 mesi perché trovato positivo alla metilexaneamina quando correva in Moto2 nel 2013, mentre lo scorso anno è nuovamente risultato positivo in Supersport a Misano.
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DOPING A DUE RUOTE Al di là dei casi di contaminazione o meno per doping nel mondo dei motori, e soprattutto delle norme vigenti (i controlli sono effettivamente pochi e rari), la questione era stata sollevata lo scorso anno da Cal Crutchlow. Il pilota britannico aveva dichiarato che chi pensa che il doping sia un problema che non affligge il mondo dei motori è un illuso, e Cal aveva trovato una sponda nel presidente della FIM Vito Ippolito, convinto anch'esso che i controlli andassero incrementati. Con il caso Iannone dunque, è possibile che la Federazione Internazionale decida veramente di inasprire norme e controlli, al fine di mantenere il motociclismo lontano da problemi che affliggono soprattutto altre discipline.