Sei vittorie, altri tre podi e molti piazzamenti sono bastati al transalpino per tornare sul tetto del Mondo
NON MOLLARE MAI Questo detto è utilizzato in lungo ed in largo nelle competizioni agonistiche, ma la scelta di affidarlo a Johann Zarco non è casuale: la sua stagione 2016 è stata parecchio difficile, costellata da tanti bei risultati ma anche da alcuni stop che lo hanno costretto sempre a rimboccarsi le maniche per recuperare sugli avversari. Fino all'acuto finale proprio oggi, in quel di Sepang dove le condizioni mezze bagnate e mezze asciutte hanno spinto il francese a tirare fuori il meglio di sé.
RIALZARSI SEMPRE Il campionato del francese inizia con un 12esimo posto falsato da un “jump start” nella notte del Qatar, dove un semaforo indeciso inganna lui insieme ad altri sette piloti. Ma niente paura, Johann non si abbatte e fa vedere chi comanda nel round successivo grazie ad una splendida vittoria sul Termas de Rio Hondo argentino; ad Austin termina sul gradino più basso del podio mentre a Jerez arriva a punti in quinta posizione. A Le Mans accusa un primo importante stop a causa di una caduta a pochi giri dal termine che lo costringe alla 24esima piazza: serve una reazione immediata per ritornare in pista ed infatti porta a termine due doppie vittorie negli appuntamenti successivi del Mugello e di Catalunya ma anche sul circuito del Sachsenring tedesco e su quello austriaco del Red Bull Ring, intervallate da un secondo posto ad Assen. Nella successiva Brno parte bene ma dopo pochi giri va in crisi a causa della pioggia e termina solo 11esimo, mentre a Silverstonearriva al contatto con l'inglese Sam Lowes: per rincarare la dose viene sanzionato con una penalità di 30 secondi per guida irresponsabile e conclude mestamente in 22esima piazza. Ma il transalpino non si dispera ed a Misano torna a punti con un ottimo quarto posto, mentre sul MotorLand Aragon si deve accontentare di un ottavo piazzamento dopo una gara tutta in rimonta per le difficoltà in partenza. In quel di Motegi conquista un importante medaglia d'argento mentre a Phillip Island conduce un GP nelle retrovie terminato in 12esima posizione: nel frattempo il suo diretto inseguitore ha accusato due zeri pesantissimi che vengono confermati dall'ennesima caduta in quel di Sepang che pone fine alla sue speranze iridate.
CREDERCI FINO ALLA FINE Il crash del rivale spagnolo deve essere stato un sollievo per Zarco, ma stavolta anziché condurre una gara in riserva il francese è passato all'attacco. Ha seguito come un'ombra Franco Morbidelli fino a sei giri dalla fine e poi è passato al comando per andare a prendersi vittoria e quel secondo titolo Mondiale che lo fa entrare di diritto nella Hall of Fame come primo pilota a fare doppietta consecutiva nella classe Moto2. Uno splendido risultato per la propria carriera che l'anno prossimo lo vedrà in sella al sogno di tutti i piloti, una MotoGP: che la sua stagione d'esordio nel team Yamaha Tech 3 gli porti tanta soddisfazione. In bocca al lupo!