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Dossier MotoGP

Dove si collocano Bagnaia e Quartararo rispetto ai grandi della MotoGP? - Parte 3


Avatar di Simone Valtieri, il 07/11/22

2 anni fa - Abbiamo analizzato 21 anni di risultati per capire il livello della MotoGP

Analisi MotoGP, dove sono Bagnaia e Quartararo rispetto ai grandi della categoria? - Parte 3
Abbiamo analizzato 21 anni di classifiche e risultati per capire se quella di Bagnaia e Quartararo è una MotoGP livellata verso l'alto o verso il basso...

Prima di leggere questo articolo, leggi la prima e la seconda parte del nostro Dossier MotoGP cliccando qui sotto:

Dove si collocano Bagnaia e Quartararo rispetto ai grandi della MotoGP? - Parte 1 (clicca qui)

Dove si collocano Bagnaia e Quartararo rispetto ai grandi della MotoGP? - Parte 2 (clicca qui)

I piloti della MotoGP 2022I piloti della MotoGP 2022

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LA RISPOSTA Ma dunque Bagnaia e Quartararo (ma anche, potenzialmente, Mir, Bastianini o Martin), ci stanno con i grandi o no? E arriviamo alla conclusione: non ancora, ma si collacano sulla buona strada. Tra due/tre anni vedremo se l'avranno presa in pieno tra derapate, sportellate e staccate al limite, o se saranno rotolati nella ghiaia lungo il tragitto. D'altra parte oggi è più difficile primeggiare per diversi motivi: le moto e l'abbondanza di elettronica hanno reso i mezzi più ''facili'' da quidare e hanno scalfito la supremazia del ruolo del pilota sul mezzo tecnico, e poi il parterre si è innalzato mediamente di livello. Se guardiamo, infatti, un ulteriore dato, nella MotoGP degli ultimi anni, hanno corso molti più campioni del mondo (di MotoGP, Moto2, Moto3, 500, 250, 125, Superbike e Supersport) di quanti ne abbiano mai corso in passato. Basti pensare che al via del campionato 2022 c'erano ben 15 campioni del mondo su 24 partenti (il 62%), mentre nei primi anni della categoria erano 7-8 (un dato che non deporrebbe a favore di Rossi, ma anche la leggenda di Tavullia ha vinto in anni con 13 campioni in pista contemporaneamente). Va detto, però, che nelle annate 2010-11 il dato fu di 13 su 17 (76,47%), con una griglia molto più corta, e in quegli anni erano 3-4 i piloti a dominare, ma qui torna a contare anche il pacchetto moto-pilota, visto che Stoner, Lorenzo, Rossi e Pedrosa non solo erano i più forti, ma correvano per i team migliori. Il prossimo anno il dato di campioni in pista tornerà di nuovo a 14, con la categoria che perderà Dovizioso (ritirato) e Gardner (in Superbike), e acquisterà Augusto Fernandez, fresco iridato Moto2, ma il dato percentuale crescerà ancora perché i partenti scenderanno da 24 a 22.

AnnoCampioni in pista (senza SR)Totale partenti (senza WC, SR)% Campioni su partentiTitoli in pista 
200282040,00%16
200382236,36%15
200482433,33%17
200582138,10%18
200671936,84%18
200771936,84%17
2008101855,56%22
2009101758,82%24
2010131776,47%26
2011131776,47%27
2012122157,14%25
2013112347,83%25
2014112250,00%26
2015112544,00%27
2016102245,45%29
2017102343,48%30
2018132454,17%33
2019112250,00%31
2020132259,09%30
2021132259,09%32
2022152462,50%25
2023142263,64%24

EPOCA D'ARGENTO E siamo alla risposta finale: quella attuale è dunque un'epoca d'argento della MotoGP (per tornare alla domanda della prima ora), in cui si stanno gettando le premesse affinché tornino i fasti del passato, e la gente si senta di nuovo rappresentata da chi vince - o domina - in sella a una moto, magari riprendendo a riempire gli autodromi di alcuni paesi (tra cui l'Italia) dove si è osservato un brusco calo dell'interesse. D'altro canto, un altro aspetto interessante è che sempre più gare vengono vinte allo sprint o si decidono all'ultimo giro, rispetto a un passato nel quale in più di una stagione il dominatore di turno era solito staccare tutti e andare a vincere in solitaria. Basti pensare, infatti, che solo nel 2022 sono state ben 13 su 20 le gare in cui il divario tra primo e secondo è stato inferiore a un secondo, e nel caso del GP d'Australia sono transitati addirittura 7 piloti in appena 884 millesimi. Aggiungiamo un ultimo dato, che dipende però - sottolineiamo - anche dalle performance delle moto, e che a quasi ogni weekend vengono abbattuti e riscritti i record sul giro e di velocità su ogni pista del mondiale, come dire che non sarà ancora la generazione più forte della storia, ma questi piloti sono senza ombra di dubbio i più veloci che si siano mai visti girare in pista in due decadi di MotoGP e 70 di Motomondiale... vale la pena dargli fiducia.


Pubblicato da Simone Valtieri, 07/11/2022
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