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Dove si collocano Bagnaia e Quartararo rispetto ai grandi della MotoGP? - Parte 1 (clicca qui)
Dove si collocano Bagnaia e Quartararo rispetto ai grandi della MotoGP? - Parte 2 (clicca qui)
I piloti della MotoGP 2022
LA RISPOSTA Ma dunque Bagnaia e Quartararo (ma anche, potenzialmente, Mir, Bastianini o Martin), ci stanno con i grandi o no? E arriviamo alla conclusione: non ancora, ma si collacano sulla buona strada. Tra due/tre anni vedremo se l'avranno presa in pieno tra derapate, sportellate e staccate al limite, o se saranno rotolati nella ghiaia lungo il tragitto. D'altra parte oggi è più difficile primeggiare per diversi motivi: le moto e l'abbondanza di elettronica hanno reso i mezzi più ''facili'' da quidare e hanno scalfito la supremazia del ruolo del pilota sul mezzo tecnico, e poi il parterre si è innalzato mediamente di livello. Se guardiamo, infatti, un ulteriore dato, nella MotoGP degli ultimi anni, hanno corso molti più campioni del mondo (di MotoGP, Moto2, Moto3, 500, 250, 125, Superbike e Supersport) di quanti ne abbiano mai corso in passato. Basti pensare che al via del campionato 2022 c'erano ben 15 campioni del mondo su 24 partenti (il 62%), mentre nei primi anni della categoria erano 7-8 (un dato che non deporrebbe a favore di Rossi, ma anche la leggenda di Tavullia ha vinto in anni con 13 campioni in pista contemporaneamente). Va detto, però, che nelle annate 2010-11 il dato fu di 13 su 17 (76,47%), con una griglia molto più corta, e in quegli anni erano 3-4 i piloti a dominare, ma qui torna a contare anche il pacchetto moto-pilota, visto che Stoner, Lorenzo, Rossi e Pedrosa non solo erano i più forti, ma correvano per i team migliori. Il prossimo anno il dato di campioni in pista tornerà di nuovo a 14, con la categoria che perderà Dovizioso (ritirato) e Gardner (in Superbike), e acquisterà Augusto Fernandez, fresco iridato Moto2, ma il dato percentuale crescerà ancora perché i partenti scenderanno da 24 a 22.
Anno | Campioni in pista (senza SR) | Totale partenti (senza WC, SR) | % Campioni su partenti | Titoli in pista |
2002 | 8 | 20 | 40,00% | 16 |
2003 | 8 | 22 | 36,36% | 15 |
2004 | 8 | 24 | 33,33% | 17 |
2005 | 8 | 21 | 38,10% | 18 |
2006 | 7 | 19 | 36,84% | 18 |
2007 | 7 | 19 | 36,84% | 17 |
2008 | 10 | 18 | 55,56% | 22 |
2009 | 10 | 17 | 58,82% | 24 |
2010 | 13 | 17 | 76,47% | 26 |
2011 | 13 | 17 | 76,47% | 27 |
2012 | 12 | 21 | 57,14% | 25 |
2013 | 11 | 23 | 47,83% | 25 |
2014 | 11 | 22 | 50,00% | 26 |
2015 | 11 | 25 | 44,00% | 27 |
2016 | 10 | 22 | 45,45% | 29 |
2017 | 10 | 23 | 43,48% | 30 |
2018 | 13 | 24 | 54,17% | 33 |
2019 | 11 | 22 | 50,00% | 31 |
2020 | 13 | 22 | 59,09% | 30 |
2021 | 13 | 22 | 59,09% | 32 |
2022 | 15 | 24 | 62,50% | 25 |
2023 | 14 | 22 | 63,64% | 24 |
EPOCA D'ARGENTO E siamo alla risposta finale: quella attuale è dunque un'epoca d'argento della MotoGP (per tornare alla domanda della prima ora), in cui si stanno gettando le premesse affinché tornino i fasti del passato, e la gente si senta di nuovo rappresentata da chi vince - o domina - in sella a una moto, magari riprendendo a riempire gli autodromi di alcuni paesi (tra cui l'Italia) dove si è osservato un brusco calo dell'interesse. D'altro canto, un altro aspetto interessante è che sempre più gare vengono vinte allo sprint o si decidono all'ultimo giro, rispetto a un passato nel quale in più di una stagione il dominatore di turno era solito staccare tutti e andare a vincere in solitaria. Basti pensare, infatti, che solo nel 2022 sono state ben 13 su 20 le gare in cui il divario tra primo e secondo è stato inferiore a un secondo, e nel caso del GP d'Australia sono transitati addirittura 7 piloti in appena 884 millesimi. Aggiungiamo un ultimo dato, che dipende però - sottolineiamo - anche dalle performance delle moto, e che a quasi ogni weekend vengono abbattuti e riscritti i record sul giro e di velocità su ogni pista del mondiale, come dire che non sarà ancora la generazione più forte della storia, ma questi piloti sono senza ombra di dubbio i più veloci che si siano mai visti girare in pista in due decadi di MotoGP e 70 di Motomondiale... vale la pena dargli fiducia.