Max Biaggi, sei volte iridato tra Motomondiale e Superbike, ha nostalgia delle sfide in pista con lo storico rivale Valentino Rossi
AMICI MAI Chissà se un giorno prenderanno mai un caffé insieme, magari quando saranno entrambi team principal in MotoGP, e si metteranno a ridere, scherzando su quella che è stata una delle rivalità più crude e profonde della storia dello sport motoristico. Conoscendo i due caratteri questo è uno scenario quantomeno ottimistico, viste le diversità che contraddistinguono e separano Max Biaggi e Valentino Rossi sin dalle prime spallate in pista. Però chissà cosa avviene negli ingranaggi del cervello durante una quarantena da Covid-19 che sta diventando un periodo di riflessione un po' per chiunque. E così il pilota romano ha compiuto un primo passo verso tale ipotetico scenario, ammettendo a sé stesso e davanti a tutti, di avere un po' di nostalgia di quel periodo irripetibile.
TORNARE INDIETRO''Quella vera rivalità con Rossi è stata un dono'' - ha spiegato Max Biaggi a BT Sport, intervistato dopo la messa in onda di una replica dello storico GP del Sud Africa del 2004 a Welkom - ''Mi mancano quei momenti, mi mancano quegli anni'' - ha proseguito il campione romano - ''Sembrava una sorta di bene contro male, in quei momenti. Erano gare stressanti, ma anche mesi e anni, ma ovviamente tutto era messo a tacere quando ottenevi un buon risultato o un podio. Con il passare del tempo ho veramente capito quei cinque, sei, sette anni che ho passato nella classe regina, sono stati molto intensi, un dono perché con Rossi abbiamo dato visibilità allo sport ed emozionato la gente. Era una vera rivalità in pista e fuori, perché siamo totalmente differenti. Io lo rispetto e penso che anche lui lo faccia, e oggi mi mancano quei momenti, quegli anni, e mi piacerebbe tornare indietro per riviverli''.
NESSUN RIMPIANTO La rivalità con Rossi si interruppe bruscamente per Biaggi dopo la deludente annata 2005, con il passaggio in Superbike per la stagione successiva. ma nonostante tutto Max spiega di non avere rimpianti: ''Non ne ho nessuno. Quello che ho fatto dal punto di vista sportivo è stato buono, fantastico e per molti sarebbe solo un sogno, non la realtà. Ho conquistato quello che speravo di conquistare. Ho corso in molte categorie, avuto molte difficoltà, e durante gli anni posso dire di essere soddisfatto di quello che ho fatto. E poi non ho avuto grossi problemi, né tante ossa rotte, e di questo sono piuttosto felice''.